Quello dei rimborsi elettorali percepiti indebitamente dai partiti, e la conseguente truffa ad essi collegati, è sempre stato uno dei principali cavalli di battaglia del movimento astensionista politico CVDP (Commissione di Vigilanza per la Democrazia Partecipativa).
Fin dal 2007, il movimento ha infatti prodotto una gran mole di segnalazioni, appelli, denunce e richieste di audizione inviate alle più alte Cariche e Autorità dello Stato, sistematicamente ignorate o disattese.
Dietro la questione dei rimborsi elettorali si cela un universo immenso e oscuro, che spiega come i partiti, aggirando gli esiti del referendum che in Italia avevano abolito il finanziamento pubblico, hanno in realtà consolidato il loro predominio assoluto, impiantando sistemi illeciti capaci di incidere sulle sorti e i destini dell’intera nazione.
I rimborsi elettorali hanno costituito uno “start” di innesco di un più ampio e diffuso sistema, dedito al consolidamento di quel potere occulto che ha condizionato in modo corruttivo e clientelare l’intera società, con un capillare meccanismo di parcellizzazione (o tangenti) che ha interferito su gran parte degli operati istituzionali e su quasi ogni appalto pubblico, in maniera sicuramente peggiore rispetto anche alla Prima Repubblica.
Alla denuncia per “truffa e appropriazione indebita” già presentata l’estate scorsa alla Procura della Repubblica di Roma, il movimento CVDP, a tutela delle frazioni astensionistiche dei rimborsi elettorali indebitamente percepite dai partiti politici, si costituirà anche “parte civile” in tutti i procedimenti penali che riguardano l’utilizzo illecito di tali risorse.
Roma, 1 febbraio 2012
la CVDP (Commissione di Vigilanza
per la Democrazia Partecipativa),
movimento astensionista politico
per il rilancio della sovranità popolare
Cordialmente,
Antonio Forcillo, portavoce
cell. 338-5867165
