NECESSITA’ DI UNA VISIONE ALLARGATA ITALIANA E PAN EUROPEISTA

Autorevoli e Onorevoli colleghi,

1. Enunciare un programma forense, che trascendesse la politica del mero territorio e delle emergenze locali, per anteporre alle stesse, una visione più globale dell’Avvocatura, Italiana prima, Europeista poi, è stata la motivazione che ha portato alla nascita di Avvocati d’Italia.

2. E‘ evidente infatti, che una prospettiva e una volontà di risoluzione nazionale delle problematiche dell’avvocatura, consentano di sortire effetti ben maggiori, poiché permetterebbero alla categoria di interfacciarsi con superiore autorevolezza, ai Poteri istituzionali e governativi.

3. Ne deriva, che trarre una sintesi complessiva delle problematiche dell’avvocatura, a livello italiano, e non meramente locale, oltre ad essere strategicamente più efficace, determina risultati maggiori, in tempi minori. Detto in altri termini, è assurdo concentrarsi sulla cura del proprio giardino, come fanno molti di noi oggi, mentre la città, fuori, è presa d’assalto e incendiata.

4. Con ciò non si vuole sminuire, l'importanza delle problematiche particolari della singola Curia, del rapporto con i magistrati, che può essere più o meno problematico in una determinata area, o dell'efficienza del singolo tribunale. Ma tutto ciò non deve consentire di tralasciare la visione di insieme.

TALE PROGETTO TUTTAVIA, NON HA RACCOLTO IL CONSENSO ELETTORALE DEI COLLEGHI ROMANI E DI CIO’ PRENDO ATTO

5. D’altronde, anche lo scarso afflusso alla prima tornata elettorale, meno del 30 % degli iscritti e cioè 7.247, rispetto a 23.343 iscritti, attesta in modo, oserei dire escatologico, la sorte segnata della nostra categoria. Nonostante la gravità assoluta e mai prima superata degli attacchi agli avvocati, più di due terzi degli iscritti, continuano a disinteressarsi in modo incomprensibile del proprio futuro.

6. E purtroppo costoro cadranno, così come sempre più cadrà l’avvocatura, se non si deciderà a superare il provincialismo e il particolarismo, che la stringe in una morsa mortale.

7. Senza raffronto con la società civile, in termini di reale interscambio, senza la ricostruzione dell'immagine dell'avvocatura, senza una reale unità a livello italiano della stessa, non vi sarà che un mezzo futuro, saremo sempre più incompresi, vilipesi e derisi e senza una prospettiva Italiana ed Europea, noi siamo e sempre più saremo fuori dal mondo.

SCELTA DEL MODELLO COMUNICAZIONALE VIDEO

8. Tornando alla presente tornata elettorale, se è stata scelta la forma video mediatica, per rappresentare queste supreme istanze, non è stato certo per vanagloria presenzialista, o per voler immodestamente, insegnare qualcosa a qualcuno dalla cattedra, ma perché il video, in una società di caratura ormai mediatica, è la forma più immediata e compartecipativa, poichè consente all'interlocutore, non solo di ascoltare in tempi ridotti, ma di inquadrare la persona che ha dinanzi, attraverso quella sottile ragnatela di sensazioni e impressioni che costituiscono la comunicazione non verbale, che rappresenta il 65% della comunicazione globale.

9. No quindi alle cene, che sottraggono tempo ai colleghi, stanchi dopo una giornata di duro lavoro; nella moderna era mediatica, è necessario valorizzare processi di comunicazione rapida e rispettosa delle esigenze altrui; lasciando il piacere di incontrare personalmente i colleghi in altre circostanze.

10. Nella stessa ottica, non essere inserito in una specifica lista elettorale, non significa non condividere i programmi delle altre liste, ma che i propri sono diversi e allo stato non ve ne sono di simili in giro, ma cionondimeno, tali programmi sono necessari, e se come tali non vengono avvertiti oggi, certamente lo saranno presto, ma forzatamente, poiché imposti dalla necessità di una Storia, che ci passerà sopra.

11. Considerando l'altissimo numero di visualizzazioni dei 3 video, che sono stati lanciati nella rete, circa 10.000, per propagandare il programma di avvocati d'Italia, e lo scarso numero di voti dati al programma associativo, viene da pensare, che nella nostra categoria, non vi sia condivisione per i concetti di italianità e paneuropeismo forense e questo è molto preoccupante.

AVVOCATI D’ITALIA

12. Nonostante ciò, Avvocati d’Italia, continuerà a percorrere la sua strada, per la diffusione della coscienza italianista ed europeista dell’avvocatura, poiché non è questione della mia persona o di questa nuova associazione, ma di tutti noi, ed è per questo che le idee divulgate, mi troveranno in prima linea anche nel secondo turno elettorale.

13. Avvocati d’Italia, come si è detto, è consapevole come non via siano altri programmi simili a livello italiano forense e proprio per questo rivendica la sua assoluta esclusività e primazia in tal senso.

14. Per finire, ringrazio gli amici che mi hanno votato e li invito a farlo nuovamente.

15. Spero che qualcun’ altro, si aggiunga con il proprio voto agli stessi, per dare forza alla nuova associazione, abbracciando un’ ottica di superamento del particolarismo provinciale, per una visione italiana e paneuropeista, che è l’unica che garantisca un futuro degno di questo nome a tutti noi e le nostre famiglie.

16. Mi complimento con i colleghi, che hanno preso più voti di me , mentre spero, che i non italianisti e non europeisti, continuino a non votare il programma dell'associazione, come hanno già fatto.

L'occasione mi è gradita per augurare buon lavoro e più fortuna a tutti.

Saluti e salute Avv. Luigi Fratini

Per chi volesse rivedere il programma in video dell'associazione, Avvocati d’Italia, ecco i

Link:

oppure può accedere al sito, www.avvocatiperlitalia.it

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