27 Gennaio 1945 viene abbattuto il muro del Lager di Auschwitz

27 Gennaio 2012 è necessaria, ancora e drammaticamente attuale, la memoria.

La furia nazifascista è, da molti decenni, alle nostre spalle, ma l'intolleranza, la violenza dell'uomo sull'uomo, la criminalità identitaria, la violenza nei riguardi dei diversi in nome di una perversione della propria identità, il negazionismo non sono però del tutto alle nostre spalle, affiorano qua e là, ancora oggi, con il loro tragico volto di morte.

Ricordare è, innanzi tutto, un dovere nei riguardi del popolo ebraico, che con la Shoah ha pagato le conseguenze di una violenza, che resta nella storia dell'umanità come una incancellabile vergogna.
Ricordare è, anche, un diritto a tutela dei diritti di tutti e di ciascuno, è un richiamo al rispetto delle identità, di tutte le identità ed è un richiamo alla necessità di non separare identità da dignità,.
Ricordare è condannare, oggi come ieri e domani, quanti pervertono la loro identità, utilizzandola e pervertendola per distruggere i diritti umani di chi ha una identità diversa dalla propria.

La identità è il primo dei diritti umani, troppo spesso utilizzato per distruggere gli altri diritti umani di chi è altro da sé.
E' necessaria una svolta culturale radicale e intransigente; è necessario riconoscere che – al di là delle diverse identità – vi è la identità delle identità, vi è la identità umana, l'essere tutti e ciascuno persona con diritti inalienabili.
Avere memoria della Shoah è un dovere e un diritto, tanto esigente in un mondo sempre più caratterizzato da mobilità e contaminazione culturale, mobilità e contaminazione culturale da vivere come una straordinaria occasione di affermazione della legalità dei diritti di tutti e di ciascuno e non come un pericolo.

Questo è un uomo. E' la risposta da ribadire e riferire ad ogni essere umano, di fronte alla drammatica denuncia di Primo Levi: che non torni mai più il dubbio “Se questo è un uomo “.
Questo è un uomo, questo è l'uomo.

Leoluca Orlando

Un giorno vennero a prendere me…

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto perché mi stavano antipatici.
Vennero a prendere gli omosessuali
e fui sollevato perché mi erano antipatici.
Poi vennero a prendere i comunisti
ed io non dissi niente perché io non sono comunista.
Un giorno vennero a prendere me
e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Bertolt Brecht

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