Più coraggio

Mentre Fitch vaticina un fallimento per l’Europa ed un possibile, prossimo downgrade per l’Italia, già passata in serie B per l’altra agenzia Standard & Poor, coraggio viene richiesto sia alla Merkel e alla Bce sotto il profilo economico, che, all’interno del Paese, al governo Monti, che sulle liberalizzazioni deve prendersi la responsabilità di agire anche contro i potentati ed avere la forza di farlo in materia di trasporti, energia, banche e posta e non solo di professioni.
Mario Monti sta continuando a lavorare in vista degli impegni internazionali e stringe sul decreto liberalizzazioni, che dovrebbe vedere la luce venerdì al Consiglio dei ministri, slittato di un giorno rispetto al previsto.
Il problema è capire cosa potrà davvero fare, perché, anche se prosegue il dialogo tra esecutivo e gruppi parlamentari, vi è ancora larga incertezza sulla esistenza o meno di una maggioranza politica, mentre, sul piano internazionale, le notizie buone, come il calo del rendimento dei Btp a due anni, si mescolano a quelle cattive, come l’ipotizzato declassamento dell’Italia da parte dell’agenzia di rating Fitch e, sullo sfondo, le parole del presidente della Bce, Mario Draghi, che ha parlato di situazione “molto grave” per l’eurozona.
Oggi la Merkel ha detto che “l’Italia può farcela da sola”, mentre Sarkozy ha chiesto il rinvio del vertice tripartito che si doveva svolgere a Roma venerdì.
Da quando è scattato il declassamento, Sarkozy ha evitato in ogni modo di parlarne. Quella AA+ è una sconfitta sia in termini elettorali sia in termini di leadership continentale.
Si era sempre disquisito di un tandem franco-tedesco al comando dell'Europa, ma ora resta soltanto Berlino a poter vantare la tripla A, assieme a Londra che, però, si è già chiamata fuori dal gioco salva-Europa.
Sono in molto a paragonare, in queste ore, Merkel, Draghi e Sarkozy al comandante Schettino, che vilmente non è risalito sulla nave che comandava ed aveva portato a naufragare sugli scogli.
A chiedere più coraggio ai capi di governo è oggi anche il leader degli eurodeputati socialisti Martin Schulz, il tedesco reso celebre dall’allora premier Silvio Berlusconi, che in un clamoroso scontro nell' Aula di Strasburgo lo paragonò a un kapò nazista e che, probabilmente, domani mattina sarà eletto presidente dell' Europarlamento, al posto del polacco Jerzy Buzek.
In una intervista riportata dal Corriere ha detto, infatti, che intende far capire ai capi di governo che gli eurodeputati vogliono vedere attuati sempre di più gli interessi collettivi dei 500 milioni di cittadini dei 27 Paesi membri e cambiare la tendenza dell’ Unione a spendere principalmente per salvare le banche e non per rilanciare la crescita e l' occupazione, mentre è solo con più soldi nelle tasche dei lavoratori, potenziamento del welfare, tassa sulle transazioni finanziarie, regole più rigide anti-speculazione anche per le banche e le agenzie di rating, aumento del fondo salva-Stati ed emissioni di eurobond, che davvero si può salvare una nave naufragata da una tragedia ancora peggiore.
Ieri, sul Manifesto, l’economista Bruno Amoroso diceva che, in questo momento di crisi che ricorda l’affondamento più del Titanic che l’appoppamento della Concordia, l?italia ha poche risorse da mettere in campo in modi mirato e fra queste citava la nazionalizzare le grandi banche nazionali , a cui togliere ogni ruolo nel campo del credito e del controllo finanziario, mettendole in liquidazione mediante il trasferimento delle loro funzioni al sistema del credito cooperativo e popolare nelle sue varie forme assunte dal credito locale.
E affermava che questa è la vera liberalizzazione da fare smettendola con il fumo dei fuochi d'artificio dei taxisti e delle farmacie.
E aggiungeva che occorre, poi, rivedere i ruoli d Banca d'Italia e Banca centrale europea, uffici regionali della Goldman Sachs, restituendo il controllo e la sovranità monetaria ai governi dei paesi e ai rispettivi “Ministeri del tesoro pubblico”.
Ora si tratta di vedere cosa l’ammiraglio Monti avrà davvero il coraggio di fare.

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