“Ultimo caso nella struttura di Porto azzurro in Toscana con tre agenti con prognosi di diversi giorni”

Nelle carceri italiane, «dall’ inizio del 2012 contiamo già sei
aggressioni al personale di polizia penitenziaria oltre che tra le
fila dei reclusi tre morti e sei tentati suicidi ». Lo rende noto
Mirko Manna, segretario Generale del sindacato LISIAPP, l’ultimo caso
nella struttura toscana di Porto azzurro dove tre appartenenti al
corpo sono stati aggrediti nel primo pomeriggio da un detenuto
magrebino. Gli agenti sono ricorsi alla cure del Pronto Soccorso del
nosocomio isolano, dove sono stati dimessi con prognosi di alcuni
giorni. Il triste susseguirsi di aggressioni al personale e ai suicidi
dei detenuti all'interno delle carceri e le proteste che da dicembre
si registrano nelle strutture carcerarie del paese parlano chiaro: non
c'è più tempo, affrontare la questione dei centri di detenzione è
un'urgenza che non può essere più rimandata. E va dato atto al Governo
Monti di non essersi fatto attendere, nonostante la grave situazione
economica. A combattere il sovraffollamento dovrebbe intervenire il
decreto “svuota carceri”, che prolunga da dodici a diciotto gli ultimi
mesi della pena da scontare ai domiciliari. E in più, onde evitare la
reclusione breve di chi dev'essere processato per direttissima, si
potrà ricorrere per 48 ore alle camere di sicurezza dei Commissariati;
dopodichè il Giudice dovrà confermare l'arresto o rilasciare il
fermato. Il Ministro della Giustizia Paola Severino ha affrontato il
problema dell'edilizia carceraria, cui saranno destinati 57 milioni di
Euro nel 2012: “sarà mia cura che questo denaro sia speso nel migliore
dei modi, soprattutto per completare opere che sono a buon punto” – ha
affermato in conferenza stampa. Durante la quale ha annunciato anche
la nascita della Carta dei Diritti del Detenuto, un documento che
indicherà ai carcerati ciò che possono e non possono fare. Sarà
tradotto nelle lingue più diffuse all'interno dei penitenziari ed
esteso anche alle famiglie dei reclusi: “potrebbe aiutare molto a
superare quel disorientamento che pervade chiunque entri per la prima
volta in un carcere”. Per applicare strumenti di controllo alternativi
sarà obbligatorio ottenere il consenso dei detenuti.Infine, il
“pacchetto” conterrà misure atte a migliorare e velocizzare la
giustizia civile, a cominciare dai Giudici di Pace. “E' una giustizia
più vicina al cittadino e ha una estrema importanza” – dice la
Severino, che preannuncia anche una revisione delle circoscrizioni:
“un centinaio di circoscrizioni di giudici di pace potrebbero essere
eliminate”. A tutto ciò conclude Manna – abbiamo già prime perplessità
sull’effettiva applicazione del pacchetto in quanto siamo pienamente
in linea con i sindacati di polizia per quello che riguarda la parte
della detenzione nelle celle di sicurezza dei commissariati e stazioni
CC e auspichiamo che almeno si chiarisca quali siano le modalità
operative per gli operatori perché non basta dichiarare a tutte le
OO.SS. compreso il LISIAPP , che ilresponsabile del Viminale ne ha
concordato le modalità con il Guardasigilli, ma chi conosce meglio il
funzionamento di tutto ciò un ministro oppure il personale di
qualsiasi forza di polizia?…

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Li.Si.A.P.P.
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