“E’ necessario incutere un sano timore a chi evade” , ha detto il dott. Attilio Befera, Direttore Generale dell’Agenzia delle Entrate. Non ho capito bene cosa questo manager volesse intendere per “sano timore”, visto che pagare è comunque un…obbligo e non un insano vezzo finalizzato ad evaderle, reato quest’ultimo della stessa natura di un furto a danno dello Stato, con riverbero negativo verso l’intera società.
Io penso che sia necessario inculcare tout court nella mente di certi italiani che l’evasione è un reato che va perseguito con la galera, come negli Stati Uniti d’America, pur rendendomi conto – ahimè – che in Italia le galere non basterebbero per far fronte ad un simile strumento di pena.
D’accordo, bisogna stare molto attenti con gli indizi volti ad accertare se uno è ricco o è invece povero o né ricco né povero. Un esempio banale, ma eloquente: non è detto che un possessore di una macchina di grossa cilindrata possa essere etichettato come ricco, anzi ! Infatti, a volte, sono proprio coloro che non ce la fanno a comperare una macchina nuova ad essere costretti a comperare un veicolo usato di grossa cilindrata in quanto, il più delle volte, un veicolo della specie è deprezzato e quindi, avendo poco mercato, si può comperare a basso prezzo, magari per tenerlo solo qualche mese.
Poi ci sono anche i “cafoni” che, per far vedere ciò che non sono, si comperano la macchina anche se non hanno nemmeno da mangiare in famiglia…e di questi ce ne sono a iosa ! Ma qui rientriamo nel novero di quei soggetti che, sempre e comunque, se la spassano, non pagando tasse, facendo invidia a coloro che lavorano seriamente e fanno il passo a seconda della gamba. Di questi, attraverso il mio mestiere, ne ho conosciuti parecchi, constatandone – unica pena – una fine non sempre…gloriosa.
Come fare per scovare gli evasori ? Stando così le cose in Italia, io proporrei, in aggiunta alla democratica concertazione fra sindacati e datori di lavoro, una ulteriore concertazione fra Comuni e Fisco: è da qui che si dovrebbe partire, senza aver il timore di vivere in uno stato di polizia, perché chi è onesto non deve temere alcunché. Al contrario, facendo come ha fatto il fisco a Cortina d’Ampezzo, si corre il rischio paradossale di fare delle “magre” e di incutere quel sano timore citato da Befera ai poveracci che in qualche modo cercano di arrangiarsi, se vuoi anche con poco sale sulla zucca, mentre i ricchi trovano sempre il modo di sgattaiolare nel sicuro.
Anche per questo insisto da anni sull’inutilità delle Regioni a tutto vantaggio di Province e Comuni ed, in ultima analisi, dello Stato; infatti, essendo Province e Comuni gli enti intermedi più vicini alla gente, questi sanno certamente più delle Regioni cosa bolle in pentola della gente che amministrano e possono operare di conseguenza, attraverso strumenti fiscali ad hoc, anche perché il tanto decantato federalismo, così come è stato concepito dai leghisti, è mera acqua fresca…
La predetta è solo una strada per avvicinare il fisco a chi evade, ma ce ne sarebbero molte altre. Per esempio, perché non si da un’occhiata anche ai conti correnti bancari ? Cos’è questo maledetto segreto bancario che, il più delle volte, viene utilizzato per non far sapere nulla al fisco, anche se ora, con il governo tecnico, si sta muovendo qualcosa ? C’è infatti gente che, magari priva di qualsiasi cespite immobiliare, detiene centinaia e centinaia di euro in banca e viaggia con macchine lussuose, soggette solo al bollo ed all’assicurazione, imputando detti costi al conto economico dell’azienda e quindi detratti nella denuncia dei redditi, con danno e beffa per il Fisco !
Paradossalmente infatti, un soggetto con conti correnti miliardari in banca ma che viaggia su una modesta cinquecento, è considerato un quasi nullatenente e paga le tasse (se le paga) come un impiegato a reddito fisso. Quadra questo discorso ?
Lo Stato Italiano si deve svegliare in fretta e non avere remore nei confronti di chi, come ha detto ieri sera Mario Monti, preleva dalla tasche del vicino…, costringendo di conseguenza i governi a richiedere lacrime e sangue dalle persone oneste !
Arnaldo De Porti