COSTI POLITICA: DI PIETRO SCRIVE A MONTI, INTERVENIRE SUBITO ANCHE CON PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI URGENTI – ROMA, 5 GEN – Il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ha inviato oggi una lettera al presidente del Consiglio, Mario Monti, per chiedere al governo un intervento immediato, anche 'con provvedimenti legislativi urgenti', sull'abbattimento dei costi della politica. 'Come certamente Ella ricordera' – scrive Di Pietro – i gruppi parlamentari dell'Idv hanno inteso conferire a Lei ed al Suo Governo una fiducia motivata. Parte essenziale della nostra fiducia era basata sulla significativa decurtazione dei costi della politica e sull'equita' sociale'. 'Nell'ambito delle Sue comunicazioni programmatiche – ricorda il leader Idv a Monti – Lei ebbe a dichiarare: 'Sono ineludibili interventi volti a contenere i costi di funzionamento degli organi elettivi'. Tale ineludibilita' implica necessariamente un immediato, efficace e reale intervento in tal senso, partendo da tutto cio' che e' possibile fare subito, dando cosi' al Paese il buon esempio'. Alla lettera Di Pietro ha allegato le proposte Idv, chiedendo al governo di prenderle in considerazione. Tra le altre: 'Soppressione immediata delle Province; diminuzione del numero dei deputati e dei senatori (complessivamente a 500), dei componenti dei consigli e delle giunte regionali; riduzione di tutti i cda delle societa' pubbliche; riduzione dell'indennita' e soppressione degli assegni vitalizi per parlamentari e consiglieri regionali; modifiche al rimborso delle spese per consultazioni elettorali; soppressione del Cnel; taglio radicale della dotazione e l'uso' di auto blu. 'E' importante – aggiunge il leader Idv – che la parola 'equita' da Lei usata trovi una coerenza tra il dire e il fare del governo, in particolare sulla riduzione dei costi della politica, anche con provvedimenti legislativi urgenti. Sappiamo bene che alcuni provvedimenti non rientrano nelle competenze del governo, ma la maggior parte di essi possono essere presi in considerazione'.
LAVORO. DI PIETRO: GOVERNO NON TOCCHI ART. 18 O DAREMO BATTAGLIA Roma, 5 gen. – “I dati diffusi dall'Istat sono molto allarmanti perche' segnano un aggravamento della disoccupazione in Italia per tutti, ma in particolare per i giovani e le donne. Un giovane su tre e' senza lavoro, e il quadro e' destinato a peggiorare perche' il carattere recessivo della manovra Monti portera' inevitabilmente a un calo della domanda e quindi a un nuovo incremento della disoccupazione”. E' quanto scrivono sul sito dell'Italia dei Valori il leader IdV, Antonio Di Pietro e il responsabile welfare e lavoro del partito, Maurizio Zipponi. “In questa situazione insistere sulla modifica dell'art. 18 sarebbe- proseguono Di Pietro e Zipponi- da parte del governo Monti, del tutto incomprensibile oltre che completamente sbagliato. L'Italia, come dimostrano i dati dell'Ocse, e' uno dei Paesi a piu' alta flessibilita'. Licenziare e' molto piu' facile da noi che in Germania, nei Paesi del Nord Europa e anche in molti Paesi dell'est europeo. In questa situazione quello che bisogna fare non e' regolare e facilitare le uscite dal mercato del lavoro: e' farci entrare i giovani. E' creare nuovi posti di lavoro. Partire dal mercato del lavoro e dall'ossessione di rimuovere l'art. 18 e' come guardare il problema con un cannocchiale rovesciato. Tutto appare distorto, non ci si capisce piu' niente e i risultati sono per forza controproducenti”.
“Qualora l'attuale esecutivo intendesse invece continuare sulla linea dell'attacco all'art. 18, noi dell'Italia dei Valori ci opporremmo fermamente e diremmo al Paese che il governo, dopo aver tassato tutto il tassabile, aver tagliato le pensioni e aumentato la benzina, vuole oggi colpire gli ultimi diritti fondamentali dei lavoratori lasciando inalterati i privilegi di tutti quelli che fino ad oggi hanno fatto i furbi in Italia”, concludono.
REFERENDUM: DI PIETRO “RISCHIO BOCCIATURA NON DA CONSULTA MA DA PARTITI” ROMA – “Il rischio bocciatura per i referendum elettorali non arriva dai dubbi dei giudici della Consulta, ma dai partiti maggiori. Si stanno adoperando per creare le condizioni di una bocciatura. Pd, Pdl e Terzo Polo vogliono abbandonare il sistema bipolare e farsi in Parlamento una legge elettorale su misura, ignorando le richieste dei cittadini e guardando solo ai loro interessi. Infatti, sia all'interno del Pd sia all'interno del Pdl, stanno crescendo le adesioni su un modello elettorale di tipo proporzionale, come da sempre auspicato dall'Udc. Cio' avrebbe come obiettivo quello di avere nuovamente le mani libere”. Lo afferma in una nota il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che aggiunge: “Ma noi dell'Idv ci batteremo per un sistema bipolare, maggioritario in cui, con assoluta trasparenza, i cittadini sanno per quale coalizione votano, con quale programma e per quale premier”. “Rispettiamo le istituzioni e rispetteremo la decisione della Consulta. Anche perche' sappiamo che non e' la Consulta, ma sono diverse forze politiche, quelle maggiori, quelle che vorrebbero abbandonare il bipolarismo che sperano e si stanno adoperando per creare le condizioni per una bocciatura dei referendum elettorali il prossimo 11 gennaio. L'Italia dei Valori confida pero' nell'autonomia della Corte Costituzionale. Le nostre riserve non sono sui giudici, ma su quelle forze politiche che non rispettano quel milione di cittadini che ha firmato per i referendum”. “L'11 gennaio – prosegue – si decidera' il futuro democratico si questo Paese: se si dara' via libera al referendum avremo un sistema bipolare e trasparente. Se ci sara' una bocciatura, Pd, Pdl e Udc si metteranno d'accordo in Parlamento per una legge elettorale fatta su misura non sui cittadini, ma sui loro interessi e per eliminare le formazioni politiche scomode, come l'Idv. Ma non ci riusciranno”, conclude l'ex pm.
LAVORO: BELISARIO (IDV), ABOLIZIONE ARTICOLO 18 NON E' SOLUZIONE = Roma, 5 gen.- “La recessione occupazionale e' ormai un dato di fatto con cui la politica deve fare i conti, ma la disoccupazione non potra' che aumentare se il governo decidera', senza la necessaria concertazione, di colpire i diritti che i lavoratori duramente si sono conquistati in quarant'anni di lotte”. Lo dichiara il presidente del gruppo Idv al Senato, Felice Belisario. “Al momento -aggiunge- mancano le prospettive di crescita economica e occupazionale. Non ci sono certezze sul sostegno al reddito perche' mancano ancora gli ammortizzatori sociali a tutela dei tanti disoccupati. In questo clima di grande incertezza, il ministro Fornero non puo' lasciarsi tentare dalle sirene dei licenziamenti facili, piuttosto consideri con attenzione la nostra proposta sull'apprendistato, secondo la quale si favorisce l'inserimento stabile all'interno delle imprese”. “C'e' bisogno di rilanciare lo sviluppo, creare posti di lavoro nuovi incentivando le imprese ad assumere i giovani in modo non precario; senza interventi di questo tipo -conclude Belisario- il Paese non ha futuro”.
Referendum: Belisario (Idv), rispettare firme. No pressioni su Consulta – Roma, 5 gen – 'Tentare di influenzare la Corte Costituzionale e' imprudente e poco rispettoso delle istituzioni democratiche. Insieme al Comitato referendario l'IdV si e' fatta promotrice di un'iniziativa popolare per tutelare gli interessi dei cittadini'. Lo dichiara il Presidente dei Senatori IdV, Felice Belisario, che aggiunge: 'La volonta' degli italiani e' chiara: la 'porcata' di Calderoli non va leggermente modificata, ma cancellata del tutto. L'Italia dei Valori e' in fiduciosa attesa della decisione della Consulta'. 'E' inaccettabile tentare di sabotarne la decisione con accordi sottobanco: un milione e 200 mila cittadini hanno firmato per abrogare l'attuale legge elettorale e tutti i partiti dovrebbero avere la decenza di rispettarli, evitando indebite pressioni che puzzano di imbroglio. 111 costituzionalisti – conclude Belisario – sono convinti della fondatezza del referendum elettorale e, in ogni caso, qualsiasi ipotesi di riforma e' intempestiva'.
FISCO. BORGHESI (IDV) BLITZ CORTINA? NOSTRA PROPOSTA SEMPRE VALIDA: REDDITOMETRO A INCASSO IMMEDIATO “Da tre anni Idv chiede inutilmente, a ogni manovra economica del governo, di introdurre il redditometro a effetto immediato proprio allo scopo di colpire subito, e nelle tasche, i “furbetti” che hanno a disposizione automobili di grandi cilindrata, yacht e seconde case in località di lusso con dichiarazioni da apprendisti. Noi chiedevamo l'immediato pagamento delle tasse sul reddito presunto dalla disponibilità di quei beni. Tremonti ci ha detto sempre di no. Ma lo stesso ha fatto Monti con la sua manovra. Eppure potrebbero entrare nelle casse dello stato 3 miliardi di euro all'anno in più. Invitiamo il governo a ripensarci”. E' quanto dichiara, in una nota, Antonio Borghesi, vicepresidente dell'Italia dei Valori alla Camera.
SCUOLA: DI GIUSEPPE (IDV), NECESSARIO SALVARE I PRECARI – Roma, 05 gen – “La situazione dei precari in Italia è insostenibile, ed è inaccettabile quanto decretato dalla Regione Molise, sulla contrattualizzazione dei cosiddetti precari della Scuola, in barba a quanto già precedentemente previsto, prorogando, tra l'altro, l'intesa con il MIUR per potenziare i servizi d'istruzione” Cosi l'On. Anita Di Giuseppe (IdV) in una nota. “La regione Molise ha incredibilmente decretato che i contratti stipulati con i precari non possano superare i tre mesi, contrariamente a quanto stipulato nel patto territoriale sottoscritto, dove è espressamente previsto che i progetti, ed i relativi contratti, debbano durare fino al termine delle lezioni. Tutto ciò nonostante una sentenza del Consiglio di Stato, abbia stabilito che il MIUR sia obbligato ad acquisire il parere della Conferenza Unificata Stato-Regioni espressamente previsto dall'art. 2 del DPR 81/2009 in materia di organici dei docenti ed ATA e nonostante siano stati stanziati, in delibera, 1.400.000,00 ? per i progetti e, già ad ottobre, si sia firmato il patto territoriale di concertazione interistituzionale, con conseguente presentazione dei progetti da parte delle scuole. E' chiaro il danno che tutto ciò arrecherebbe anche alla qualità dell'offerta formativa, viziata dalla conseguente riduzione delle attività progettate dalle scuole, oltre al danno cagionato ai precari ATA, i quali perderebbero anche la possibilità di poter accedere ad altre supplenze. Tutto ciò oltre che dannoso risulta quanto mai inopportuno ed intempestivo soprattutto oggi alla luce del grave dissesto finanziario in cui versa il nostro paese ed in particolar modo le categorie piu deboli come i precari della scuola!”.
BEST, IDV AL FIANCO DEI LAVORATORI “Dopo il buon lavoro portato avanti dall'Italia dei Valori sulla questione della Best di Montefano, adesso aspettiamo al fianco dei lavoratori e dei sindacati l'incontro previsto per venerdì 13 gennaio con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a Roma per la richiesta di concessione della Cassa Integrazione Straordinaria per cessazione del sito produttivo di Montefano. A fronte delle proteste che ancora investono la vicenda Fincantieri, quello della Best di Montefano, per quanto parziale, è un chiaro esempio di concertazione ottenuta grazie al buon lavoro e alla buona politica. Come ribadito anche dal responsabile nazionale dell'Italia dei Valori per il welfare e il lavoro, on. Maurizio Zipponi (che ha presidiato lo stabilimento e cenato fuori dalla sede con i lavoratori della Best), “quando la politica esce dai palazzi del potere per mescolarsi con la gente e capire davvero le difficoltà, si trova sempre una strada per risolvere i problemi”. L'accordo firmato dalla Best è un risultato importante ottenuto con il grande impegno dell'Italia dei Valori che si è da subito attivata a sostegno degli operai, delle famiglie e dell'indotto. Dopo i numerosi interventi dell'Italia dei Valori, con i mezzi regionali e nazionali per spingere ad un accordo rapido e conveniente per i lavoratori (basti pensare agli interventi di Paola Giorgi in Regione e all'impegno dell'on. Zipponi e dell'on. Favìa in Parlamento), siamo soddisfatti di constatare che i risultati ci sono e premiano il buon lavoro. Tuttavia, consapevoli che si tratti comunque di una soluzione per tamponare una crisi e che il futuro di molto lavoratori sia ancora incerto, non intendiamo abbassare la guardia e faremo in modo che episodi come quelli della Best non accadano più: bisogna inchiodare le aziende che si comportano in questo modo alle loro responsabilità anche a livello civile e penale. Ora, dopo l'incontro con la direzione aziendale della BEST SPA e le trattative in Regione Marche per iniziare ad ottemperare gli adempimenti previsti dall'accordo sottoscritto qualche giorno prima di Natale, bisogna pensare al ricollocamento dei lavoratori, come più volte richiesto dall'Italia dei Valori. Sono già 7 i lavoratori che entrano da subito nel percorso di mobilità e un altro lavoratore sarà trasferito presso lo stabilimento di Cerreto d'Esi. Per gli altri c'è la sottoscrizione di un verbale di conciliazione con il quale si aderisce individualmente al percorso stabilito nell'accordo collettivo siglato a fine anno. Le date per la firma dei verbali di conciliazione saranno il 9 e il 12 pomeriggio e il 16 mattina, sempre presso lo stabilimento di Montefano. Al fianco dei sindacati abbiamo sollecitato le istituzioni direttamente coinvolte dalla vertenza, Regione Marche e provincia di Ancona e di Macerata, rispetto all' impegno assunto di organizzare entro Gennaio una iniziativa pubblica di coinvolgimento delle realtà imprenditoriali del territorio, per valutare ipotesi di future attività presso il sito di Montefano che coinvolgano i lavoratori in CIGS. Siamo anche convinti che sia necessario attivarsi con i Centri per l' Impiego per realizzare corsi di formazione e di riqualificazione. La vera sfida inizia ora e per noi è prioritaria la rioccupazione di tutti i lavoratori e la reindustrializzazione del sito e del territorio. Cercheremo ogni soluzione possibile per rendere appetibile alle aziende un eventuale investimento qui, anche se, come sostenuto dall'on. Zipponi, si trattasse di vendere il sito a un euro per incentivare l'investimento sui macchinari e personale”. Lo affermano David Favìa, coordinatore IdV Marche, Maurizio Zipponi, responsabile nazionale IdV welfare e lavoro, Paola Giorgi, vicepresidente Assemblea legislativa delle Marche, Giovanni Torresi, assessore provinciale alle attività produttive IdV Macerata ed Ennio Coltrinari, coordinatore provinciale IdV Ancona.
FINCANTIERI, FAVIA (IDV): PRESTO IL TAVOLO PER RILANCIO PIANO INDUSTRIALE “E' vergognoso che Fincantieri ascriva ai lavoratori che protestano la responsabilità del rischio del ritiro di alcune commesse da parte di alcuni armatori. La colpa è di Fincantieri che ha ridotto i lavoratori alla disperazione per palese incompetenza. Il cantiere di Ancona potrebbe essere a rischio chiusura e noi dell'Italia dei Valori, considerando il comportamento da tempo assurdo dell'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, che promette commesse per due anni e poi le cancella ricattatoriamente mettendo in serio pericolo il lavoro di tantissimi dipendenti, chiediamo al governo di intervenire con forza per tutelare l'occupazione. Ora l'esecutivo Monti deve trovare l'accordo con le parti sociali, le forze politiche e le istituzioni dalle quali non vogliamo più sentire distinguo ma solo uno strenuo appoggio delleposizoni dei lavoratori. Dopo aver presentato interrogazioni e mozioni durante il precedente governo Berlusconi per sbloccare e risolvere la vicenda Fincantieri, chiediamo al governo attuale di arrivare al più presto ad un accordo definitivo dopo l'incontro di concertazione con il ministro fissato per martedì 10 gennaio: tavolo reso possibile anche grazie al lavoro e alle insistenze dell'Italia dei Valori e ai miei colloqui con Passera per sbloccare la situazione. Rimaniamo comunque molto critici nei confronti del fatto che non ci sia l'azienda a sedere al tavolo.
Il fatto che si continui a parlare di Fincantieri da così tanto tempo è emblematico della profonda crisi strutturale che l'azienda, così come molte altre, sta attraversando e dell'incapacità di chi governa di risolvere le situazioni.
Dopo le proteste di ieri a Genova e Palermo e l'incontro ad Ancona con il prefetto Antonio Corona, bisogna intervenire subito per evitare che la forte tensione sociale che si respira arrivi a livelli di massima allerta: gli operai della Fincantieri sono arrivati ad occupare perfino l'aeroporto di Genova per difendere il posto di lavoro. E' fondamentale capire se industria e politica, vogliono fare l'unica cosa possibile e sensata, ossia cambiare radicalmente la politica aziendale. Nell'immediato servono le commesse delle navi da realizzare, soprattutto ad Ancona che è ferma, ma subito dopo bisogna immaginare anche un ricambio di management, investendo su chi, a livello internazionale, abbia avuto successo sul mercato specifico, come i manager (anche italiani) dei cantieri coreani. Bisogna affrontare il cambiamento aprendosi a nuovi mercati fruttuosi e siamo convinti, ad esempio, che una strada potrebbe essere quella del confronto col contesto internazionale poiché la crisi della cantieristica italiana ha fra le sue cause la mancata politica di aggiornamento sulle nuove possibilità offerte dal mercato di settore. La cantieristica riguarda costruzione di navi, ricerche marine geologiche e lavorazioni con tecnologie in ambienti difficili, oltre allo smantellamento delle navi vecchie: un giro di affari in costante crescita anche per le misure europee che, aumentando i livelli di sicurezza, impongono rottamazioni ed ammodernamenti su vasta scala. Ma di questa opportunità inspiegabilmente non beneficiano i cantieri italiani. Migliaia di navi europee sono inviate, con costosi viaggi, verso alcuni paesi del sud – est asiatico, dove vengono smontate pezzo per pezzo, senza alcuna protezione per i lavoratori né in linea con le politiche di riciclaggio eco – compatibili. Fincantieri dovrebbe entrare in questo nuovo settore che ha davanti a se un futuro certo e che necessita di tecnologie adeguate che l'azienda italiana può certamente offrire. A fronte delle proposte concrete e dignitose dell'Italia dei Valori e di altri, la risposta che si è avuta finora è fatta di minacce di licenziamento, di accordi sindacali separati (che rendono sempre più indifesi i lavoratori) e di soluzioni temporanee e di tamponamento; è una risposta inaccettabile. Bisogna mettere in campo progetti seri e di lungo periodo che guardino al futuro con rinnovato entusiasmo. L'Italia dei Valori crede fermamente nella dignità del lavoro e nell'importanza che esso ricopre soprattutto in un momento di crisi come questo. Le Marche hanno bisogno del volano economico di Fincantieri e noi dell'Italia dei Valori siamo stanchi di vedere il modo in cui l'amministrazione di questa azienda svilisca il lavoro e calpesta la dignità dei propri lavoratori. Il tavolo del 10 gennaio sarà un primo passo per la concertazione, prerogativa di un Paese civile”. Lo afferma l'on. David Favia, coordinatore Idv Marche.
SICUREZZA. MARUCCIO: ALEMANNO RIMETTA IL SUO MANDATO “INTERVENTO GOVERNO PER SUPPLIRE A INCAPACITÀ AMMINISTRAZIONE”. Roma, 5 gen. – “L'ultimo fatto di cronaca ci dimostra che la criminalita' e' ormai la grande emergenza della Capitale, nonostante le minimizzazioni del sindaco. Il tessuto sociale della citta' si e' talmente disgregato in questi anni di governo di centrodestra che ormai la micro e macro criminalita' ha il controllo totale del territorio”. Lo dichiara in una nota il segretario regionale dell'Italia dei Valori, Vincenzo Maruccio, che aggiunge: “Chiediamo un deciso intervento del governo che supplisca alla totale incapacita' di questa amministrazione. Inoltre chiediamo al sindaco di rimettere il suo mandato, non appena terminate le sue vacanze oltre oceano. I romani rivogliono la loro citta' e non hanno nessuna intenzione di continuare a vivere nel terrore. Alla famiglia delle vittime e a tutta la comunita' cinese di Roma- conclude il segretario Idv- va la solidarieta' e la vicinanza del nostro partito”.