La legge interviene nuovamente sugli Ordini professionali.
In particolare le ultime modifiche attengono
a) alla riduzione della durata del tirocinio. Il regolamento in delegificazione che dovrà riordinare la disciplina degli ordinamenti professionali nel rispetto delle norme generali regolatrici della materia di cui all’art. 3 comma 5, dovrà prevedere che la durata del tirocinio non superi i diciotto mesi.
b) alla previsione dell’abrogazione delle norme di disciplina delle professioni che siano in contrasto con i principi già contenuti nella manovra di agosto, anche in mancanza dell’adozione del regolamento in delegificazione, a far data dal 13 agosto 2012.
L’Ufficio studi del Cnf ha predisposto un Dossier (n.9), che Vi mettiamo a disposizione, in cui analizza il testo di riforma delle professioni, così come predisposto a seguito dei numerosi interventi legislativi susseguitisi da luglio fino ad oggi. E non manca di evidenziarne le pericolose criticità, anche alla luce degli ultimi interventi.
Questo il sommario: 1. Ulteriori misure in materia di liberalizzazione del settore delle professioni (art. 33) – 2. Esclusione delle professioni dall’applicazione della norma in materia di liberalizzazione delle attività economiche ed abolizione dei controlli ex ante (art. 34, comma 8) – 3. Potenziamento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (art. 35) – 4. Obblighi a carico delle Casse di previdenza degli ordini professionali (art. 24, comma 24) – 5. Nuovi istituti penitenziari (art. 27, commi 9 a 12) – 6. Detrazione d’imposta per spese di ristrutturazione di immobili adibiti promiscuamente ad abitazione e all’esercizio della professione – 7. Regime premiale per favorire la trasparenza (Art. 10) – 8. Nuove sanzioni in materia di esibizione e trasmissione di documenti falsi all’amministrazione tributaria (art. 11, comma 1) – 9. Tracciabilità dei pagamenti superiori a 1000 euro (art. 12, comma 1) – 10. Aumento aliquote IVA (art. 18).
Quanto ai provvedimenti già vigenti, ricordiamo:
– la manovra di luglio (DL 98/2011), dove ad un aumento complessivo delle tasse sulla giustizia, si è affiancata la previsione dell’onere tributario anche per materie tradizionalmente escluse, come il lavoro e la famiglia (vedi il dossier n. 3/2011)
– la manovra di agosto (DL 138/2011) che reca all’ormai noto art. 3, comma 5, una serie di principi cui dovranno conformarsi gli ordinamenti professionali; nonché le norme sul calendario del processo, gli ulteriori aumenti del contributo unificato, la previsione di severe sanzioni per chi ometta taluni dati negli atti introduttivi dei giudizi nonché a carico della parte che non partecipi, senza giustificato motivo, al procedimento di mediazione, le nuove norme in tema di incompatibilità per i componenti le commissioni tributarie; inoltre (per una diffusa analisi, si rinvia al Dossier Ufficio studi n. 4/2011sul sito del CNF);
– la legge di stabilità per il 2012 (legge 183/2011), che introduce le società di capitali per lo svolgimento delle attività professionali, trasforma disinvoltamente i principi di riforma delle professioni in norme base per la delegificazione, e introduce ulteriori pesanti disposizioni in materia di giustizia: si pensi alla condanna sino a diecimila euro per il rigetto della richiesta della sospensione dell’esecutività della sentenza di primo grado; alla necessità che sia la parte personalmente a sottoscrivere l’istanza che attesta l’interesse alla prosecuzione del giudizio di impugnazione in appello ed in cassazione e, non da ultimo, all’ennesimo aumento del contributo unificato (vedi il dossier n. 7/2011
– il decreto Salva Italia, il primo del Governo Monti, ora convertito in legge 214/2011, sul quale segnaliamo il Dossier n. 9/2011, appena licenziato.