MARIO MONTI. CE LA FARA’ SOLO SE CHIEDERA’ UNA PROROGA AD UE IN DEROGA AGLI IMPEGNI

Il momento non è roseo per l’Italia anche se l’indirizzo approntato da Monti è giusto per ridare avvio al sistema che, da troppi anni, langue nella stagnazione dovuta a quella incapacità politica che si è determinata dal bisogno di ciascun partito di salvaguardare il potere rispetto ad un disegno organico, concepito per il medio-lungo termine, allo scopo di far ripartire davvero l’economia. E’ inutile ripetere le stesse cose che ormai le conoscono anche i sassi, come per esempio che, la frammentazione partitica aveva bisogno di non perdere consensi per non compromettere alleanze di vario tipo, come è successo per Lega Pdl che ora si sono divise dopo tante promesse d’amore…, ma anche fra Pd ed Idv, seppur limitatamente a certe questioni che non arrecano pregiudizio ad eventuali potenziali alleanze, almeno da come stanno ora le cose.

E vengo al dunque. Avrei alcuni dubbi, a meno che, ad opera dello Spirito Santo improvvisamente tutto di ribaltasse in positivo, che Monti possa perseguire i suoi obiettivi entro il 2013 in quanto, in una fase recessiva come quella che è da poco iniziata, anche i parametri di crescita previsti nella fase due di questo governo tecnico, non potranno sicuramente dischiudere accettabili parvenze di successo: se una famiglia, ad esempio, ha debiti più delle entrate che ha, non c’è infatti verso che possa rientrare dal debito se non decide di far a meno di mangiare, pagare acqua, luce, gas telefono e quant’altro…esempio questo elementare che rispecchia un semplice nucleo familiare ma che, sommato ad altri, assume la fisonomia completa dell’intera nazione.

Ed allora, come andarne fuori ?

Io non vedo altre strade al di fuori dei miracoli che non sono di questa terra se non intraprendere la strada dell’Europa chiedendo, in via temporanea e quindi provvisoriamente, una deroga al rispetto del rapporto debito-Pil in quanto, ovvio a dirsi, è del tutto inimmaginabile che in fase di recessione faccia da contraltare una crescita. E se non ci sarà crescita è difficile che il paese possa andare verso la stabilità di bilancio, conditio sine qua non per indirizzarci verso la crescita. Insomma, siamo al discorso del gatto che si mangia la coda….

Del resto, l’Unione Europea prevede che, nel caso in cui uno Stato si trovi momentaneamente in difficoltà ma sia in potenziale possesso delle condizioni per superare una congiuntura difficile (e Monti queste condizioni sembra averle create), possa derogare dal rigore dei parametri fissi “debito-Pil”; e ciò, per far sì che le predette condizioni, sia pur in tempi meno stretti di quelli imposti a Mario Monti, possano in qualche modo materializzarsi grazie a nuovi indirizzi di rigore economico che, se anche per il momento hanno messo in ginocchio il paese, potrebbero tuttavia aprire nel medio-lungo termine.una fase di crescita. Quella stessa crescita che avrebbe riverberi anche in quella famiglia, citata ad esempio nelle righe che precedono, che potrebbe avere meno problemi per alimenti, acqua, luce gas, telefono e quant’altro se è vero, come in effetti dovrebbe essere, che la crescita si espanderebbe ovunque, e cioè anche nel primo nucleo della società che è appunto la famiglia.

ARNALDO DE PORTI

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