Focus Idv del 19 dicembre ’11

LAVORO. DI PIETRO: TOCCARE ART. 18 IDEA VECCHIA E PERICOLOSA Roma, 19 dic. – “L'idea di rimettere, ancora una volta dopo tanti anni, in scontro fra di loro lavoratori e imprenditori ci sembra un'idea davvero vecchia e pericolosa”. Lo dice il leader Idv Antonio Di Pietro, conversando con i giornalisti a Montecitorio. Di Pietro spiega che “la posizione dell'Idv in materia di lavoro e' molto chiara: invece di toccare l'articolo 18 si intervenga sui contratti di apprendistato” in modo che “da una parte il datore di lavoro valuta se il lavoratore e' funzionale alla sua attivita aziendale, ma superato l'apprendistato il lavoratore sa di poter contare su un lavoro a tempo indeterminato e quindi puo' costruirsi un futuro”.

IDV:DI PIETRO,COALIZIONI SI VALUTANO AL MOMENTO ELEZIONI – ROMA, 19 DIC – ''L'Idv ha oggi la responsabilita' di valutare il comportamento e gli atti del governo Monti. Le coalizioni si valutano al momento delle elezioni , in base alla legge elettorale data, e alle posizioni che ha tenuto ciascun partito''. Lo afferma il leader dell'Idv Antonio di Pietro, rispondendo a chi gli chiede se l'alleanza di Vasto sia orami finita.

REFERENDUM:DI PIETRO,SPERO SI FACCIA; CAMBIARE L.ELETTORALE – ROMA, 19 DIC – ''Mi auguro che il referendum'' sulla legge elettorale ''si faccia''. Lo afferma il leader dell'Idv Antonio di Pietro conversando con con i cronisti e ribadendo la necessita' di modificare l'attuale sistema di voto per ridare ''la possibilita' ai cittadini di scegliere il proprio candidato''.

FREQUENZE: DI PIETRO, PRESENTATO EMENDAMENTO MAGGIORANZA CHE HA APPROVATO ODG ALLA CAMERA APPROVI MODIFICA – ROMA, 19 DIC – ''L'Italia dei Valori ha ripresentato al Senato non solo un ordine del giorno ma un emendamento'' per mettere all'asta le frequente televisive. ''Visto che alla Camera l'ordine del giorno e' stato cofirmato e approvato da una maggioranza trasversale, la stessa puo' approvare l'emendamento al Senato e poi riapprovarlo alla Camera in 30 minuti per farlo diventare legge''. Lo afferma Antonio Di Pietro, parlando con i cronisti, a proposito dell'asta delle frequenze televisive su cui l'Idv ha presentato un emendamento alla manovra ora all'esame di palazzo Madama.

Lavoro, Belisario: Art. 18 non sia bersaglio facile Roma, 19 DIC – “L'art. 18 sta diventando il bersaglio facile di chi vuole smantellare lo Statuto dei lavoratori per fare un regalo a Confindustria e scaricare il costo della crisi sempre sui piu' deboli. Facilitare i licenziamenti, questo si' in perfetta continuita' col precedente governo, e' inaccettabile. Non si tratta di difendere un totem, ma un diritto sacrosanto conquistato con 40 anni di lotte dei lavoratori”. Lo dichiara il presidente del gruppo Italia dei valori al Senato, Felice Belisario, che aggiunge: “La riforma Ichino, a cui vuole ispirarsi il governo, e' gia' zoppa in partenza. Se il ministro Fornero vuole andare nella direzione della cosiddetta 'flexsecurity', allora ci dica anche come e soprattutto con quali mezzi intende farlo, perche' saranno necessari adeguati ammortizzatori sociali. Il governo resti coi piedi per terra e si confronti con parlamento e parti sociali per riconquistare il contratto nazionale, per garantire lavoro ai giovani e ai meno giovani, iniziando con il far pagare di piu' i contratti precari, per potenziare la formazione e la sicurezza sul lavoro e per favorire l'unita' sindacale. Parlare di flessibilita' coniugata alla sicurezza, sul modello Danimarca, o di salario minimo garantito, senza poi avere la possibilita' economica di fare davvero queste riforme, e' solo l'ennesimo inganno nei confronti dei cittadini”.

Lavoro, Zipponi (Idv): Contro art.18 attacco ideologico Roma, 19 DIC – “Come volevasi dimostrare, l'attacco all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e' puramente ideologico e privo di qualsiasi contatto con la realta' economica, industriale e lavorativa del Paese, e ha come effetto quello di buttare benzina sul fuoco nel conflitto sociale”. Lo scrive in una nota il responsabile lavoro e welfare dell'Italia dei valori, Maurizio Zipponi, che aggiunge: “Oggi migliaia di imprese e di artigiani chiedono al governo: accesso al credito, meno burocrazia e tagli ai costi della casta politica. Non esiste in Italia una sola azienda che abbia perso un ordine di lavoro o un mercato, per i propri prodotti, perche' esiste l'articolo 18, che difende la liberta' individuale per ogni lavoratore di rivolgersi a un giudice, se viene licenziato ingiustamente. Ricordiamo che gli oltre 4 milioni di giovani precari sono privi di questo minimo diritto, che andrebbe esteso anche a loro, e non certo negato a tutti gli altri. Condividiamo la posizione espressa dal segretario della Cgil, Susanna Camusso e auspichiamo, invece, che il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, parli con le migliaia di piccole e medie imprese, ormai sull'orlo del fallimento, per definire insieme le priorita'. E, tra queste, non vi e' di certo l'abolizione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori”.

CULTURA, RODANO (IDV): HA RAGIONE FEDERCULTURE, SERVE CAMBIO DI MARCIA “Sono d'accordo con le dichiarazioni del presidente di Federculture Roberto Grossi: il governo Monti verrà valutato sulle risposte che darà, e sulla cultura si chiede un vero e proprio cambio di marcia. A partire, senz'altro, dal ritorno a una programmazione triennale dei finanziamenti”. Lo dichiara in una nota Giulia Rodano, responsabile nazionale Cultura e Istruzione di Italia dei Valori. “La 'triennalità' del finanziamento – prosegue Rodano – consentirebbe, infatti, ai beni e alle attività culturali del nostro Paese quel piano di assunzioni e di investimenti di cui da molti anni si sente l'esigenza; ed allo stesso tempo permetterebbe a Comuni e Regioni di far ripartire gli enti e i soggetti culturali dei territori, quasi sempre pubblici, che negli ultimi anni hanno chiuso o fortemente limitato la propria attività”. “Al blocco nazionale – continua poi Rodano – si aggiungono i tagli di Regioni ed enti locali: corriamo il rischio concreto di affossare definitivamente una delle possibilità di sviluppo rimaste al nostro Paese. Lo sblocco dei finanziamenti costituirebbe un segnale per tutto il settore, nonché un incentivo per la ripresa della vasta parte dell'economia italiana legata alla valorizzazione del patrimonio e allo spettacolo dal vivo”.

SCUOLA, RODANO (IDV): “BENE RIAVVIO DEI CONCORSI, MA PER QUALE MODELLO SCOLASTICO?” “Il riavvio dei concorsi nella scuola italiana può senz'altro costituire un segnale di interesse del governo Monti al rilancio della pubblica istruzione, reduce da tre anni di tagli e riforme penalizzanti. Tuttavia ogni programma di assunzioni non può prescindere da un'analisi approfondita delle esigenze reali del mondo della scuola”. Lo dichiara in una nota Giulia Rodano, responsabile nazionale Cultura e Istruzione di Italia dei Valori. “Occorre verificare nel dettaglio quali siano le risorse a disposizione – continua Rodano – e soprattutto dove sia necessario intervenire: tra tagli al personale docente e accorpamenti degli istituti e delle classi, il ministro Gelmini ha di fatto 'licenziato' 160mila docenti”. “Su che base riapriamo i concorsi?” chiede Rodano. “A valle delle riforme Gelmini o per immaginare un nuovo modello di scuola? É necessario e urgente promuovere i nuovi concorsi, ma contemporaneamente é necessario sapere se il governo vuole lavorare sulle reali esigenze della scuola italiana, che non sono certo quelle disegnate dalla Gelmini. Ci saranno più risorse per la scuola italiana? Ci saranno nuovi investimenti? In una parola, ci sarà la 'discontinuità' con la precedente disastrosa esperienza?”.

UE: RINALDI (IDV), LE 10 IDEE DELL'IDV PER SALVARLA – Roma, 19 dic – “Solo un'approfondita riforma del governo europeo può salvare l'Unione Europea dalla crisi attuale che da finanziaria rischia di diventare istituzionale. Ciò deve avvenire attraverso una serie di proposte per stabilizzare la zona euro e creare finalmente un'unione economica e fiscale basata su politiche di crescita e di equità sociale”. Lo ha detto Niccolò Rinaldi, eurodeputato e capodelegazione di Italia dei Valori al Parlamento Europeo, presentando i dieci punti salva-Europa a nome della delegazione Idv al Parlamento Europeo, formata, oltre che dallo stesso Rinaldi, da Sonia Alfano, Giommaria Uggias, Andrea Zanoni e Gianni Vattimo. “Elezione del Presidente della Commissione a suffragio universale sulla base di un programma e in concomitanza con l'elezione del Parlamento Europeo; creare un vero governo economico della zona euro con l'istituzione di un Ministro delle Finanze, componente della Commissione con la carica di vice-presidente (come l'Alto Rappresentante per la politica estera) al quale spetti il coordinamento dei vari commissari il cui portafoglio ha un impatto sul governo dell'eurozona; favorire l'integrazione europea, l'innovazione, la solidarietà sociale e il buongoverno aggiornando i criteri di convergenza con l'aggiunta di nuovi parametri per gli Stati membri; sia delegato alla Commissione, e non agli Stati membri, il compito di monitorare il raggiungimento dei criteri, attraverso un'approvazione preventiva delle misure nazionali e di sanzioni; il governo economico deve lanciare una nuova strategia di crescita dell'Unione, con l'emissione da parte della BEI di project bonds da destinare a investimen ti in progetti europei di ricerca, infrastrutture e sostegno alla coesione sociale e con bond di stabilità per rafforzare la disciplina fiscale e aumentare la stabilità nei mercati attraverso l'aumento di liquidità, da applicare solo al 60% del debito sovrano previsto dal Trattato; creazione di un Fondo Monetario Europeo (FME), sulla base dell'attuale fondo salva-stati; creazione di un Fondo europeo di redenzione collettiva temporaneo (ECFR, come proposto dal Consiglio tedesco degli esperti economici) per l'aggregazione e la responsabilità solidale di tutti gli obblighi dei governi oltre la soglia del 60% prevista dal Trattato; istituzione a livello europeo di un prelievo di solidarietà sulle transazioni finanziarie; le risorse proprie devono rispecchiare le reali capacità dell'UE e diventare autonome dagli Stati membri; procedere a un accordo tra Unione Europea e autorità bancarie della Svizzera per applicare una tassa sui capitali depositati da parte di cittadini UE e adottare norme comuni europee per favorire il rimpatrio di capitali”.

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