Intervista a Sandrine Salerno

di Carmelo Vaccaro

Nell’ambito degli incontri con il Consiglio Amministrativo della Città di Ginevra, la SAIG ha incontrato Sandrine Salerno, Magistrato in carica al Dipartimento delle Finanze e degli Alloggi della Città di Ginevra, la quale ha fatto del suo impegno politico un baluardo per la difesa dell’uguaglianza fra i due sessi.
Nata 40 anni fa, di padre siciliano e di madre francese, nel 1999 viene eletta al Consiglio Municipale e, nel 2007, al Consiglio Amministrativo dove viene confermata nel 2010, risultando la seconda migliore eletta.

Madre di due figli, ha conseguito una Laurea in Scienze Politiche e un DEA in Management della Pubblica Amministrazione (Università di Ginevra). Prima di sedere al Consiglio Amministrativo della Città di Ginevra, Sandrine Salerno è stata vice-direttore del Programma per i diritti umani in Centro Europa Tiers Monde (1995-1997), Coordinatore del Centro di contatto svizzeri-immigrati (1997-2001), collaboratrice scientifica presso l'Università di Ginevra (2001-2006) e collaboratrice agli affari universitari al Dipartimento della Pubblica Istruzione (2006-2007) dello Stato di Ginevra.
La Magistrata ci ha concesso l’intervista che vi proponiamo.

Con una crisi che fatica ad allentarsi, aumenta l’incertezza nei cittadini. Si perde il lavoro, si pagano meno tasse e, di conseguenza, risultano meno entrate per l’erario. Come si prospetta il futuro per le finanze della Città di Ginevra?

Lei ha ragione. La situazione economica attuale è negativa e non si vedono tendenze a un miglioramento.
Io sostengo che pagheremo a caro prezzo la politica cantonale centrata, in maniera prevalente, sullo sviluppo dei settori finanziario e del commercio internazionale, a scapito di un’economia locale durevole e sostenibile. Durevole, perché meno tributaria delle vicissitudini della finanza internazionale. Sostenibile perché più vicina ai cittadini che vivono nel nostro Comune e quindi in grado di soddisfare al meglio le loro esigenze.
Il fenomeno della terziarizzazione del nostro tessuto economico è anche fonte di preoccupazione perché, a mio parere, incarna un modello di sviluppo economico di Ginevra inadeguato poiché troppo poco diversificato.
Troppo esclusivo in quanto elimina dal mercato del lavoro molti di noi e privilegia alcuni a svantaggio di tutti gli altri. Inoltre, esclude alcuni servizi del nostro tessuto economico come, per esempio, i commerci di prossimità. In questo modo deteriora la nostra qualità di vita in generale.

La penuria d’alloggi diventa preoccupante nel Cantone e le nuove costruzioni non sono accessibile a tutti. Nell’ambito del sociale c’è un notevole aumento di richieste, senza contare i divorzi e le ragazza madri. Quali sono i progetti della Città Ginevra in proposito?

La GIM (Gerenza Immobiliare Municipale) è confrontata con questo grave problema ogni giorno.
Più di 3.500 domande sono in attesa, mentre solo 300 appartamenti saranno disponibili ogni anno. La Città di Ginevra agisce così con i mezzi che ha e non ha la pretesa di poter risolvere questi problemi da sola. Tuttavia, posso fare due esempi. Il primo è quello di fare della Villa Ambrosetti degli alloggi per le donne che vivono in uno stato di notevole precarietà o devono necessariamente lasciare le proprie case. Questo progetto è attualmente all'esame del Consiglio Municipale. Inoltre, cerchiamo anche di offrire dei locali alle associazioni che si occupano di donne molto giovani che diventano mamme.

Quali saranno le sue priorità in questa legislatura?

Mantenere le entrate fiscali del Comune e sviluppare una politica economica comunale durevole. Per la cronaca, il taglio delle tasse, votato alla fine del 2009, ha impattato negativamente il bilancio comunale per la somma di 46 milioni. Come se non bastasse, sono attualmente in esame dei progetti di riforma che, se adottati, avranno l'effetto di gravare ulteriormente sul bilancio della Città in maniera considerevole e di limitare drasticamente, riducendole al minimo, le possibilità d’azione dell’Amministrazione.

Infatti, il progetto di abrogare la tassa professionale, se dovesse essere adottato, comporterebbe una perdita netta di almeno 120 milioni. La tassazione al luogo di residenza e non più al luogo di lavoro, accoppiato con una nuova ripartizione, sul quale sta lavorando attualmente l'Assemblea costituente, avrebbe per conseguenza di far perdere non meno di 86 milioni per la Città. Infine, il progetto di revisione della tassazione delle persone morali porterà ad una perdita di 50 milioni.

Quindi sì, la Città di Ginevra ha delle risorse, delle ambizioni e dei progetti, ma sarà necessario lottare per attuarli!

Colgo anche questa opportunità, datami qui, per augurare ai lettori de “La Notizia di Ginevra” delle belle e serene feste di fine anno.

Prima dei saluti e gli auguri per le feste di fine anno, S. Salerno ha regalato un libro ai presidenti presenti.
La SAIG ringrazia la Magistrata per la calorosa accoglienza riservatale in questa occasione e la disponibilità dimostrata ogni qualvolta viene sollecitata.

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