di Antonio Bini
PESCARA – Casoli e i comuni del comprensorio, nel chietino, hanno voluto ricordare il 68° anniversario dell’inizio della storia dei Patrioti della Maiella con una mostra che ripercorre le principali azioni dei partigiani che, partiti dalle montagne abruzzesi, seguirono l’VIII Armata inglese per concorrere a liberare l’Italia, fino a raggiungere Asiago, nel vicentino, il primo maggio 1945. Secondo quando scrisse Ettore Troilo nel Diario storico della Banda Patrioti della Maiella, Il 5 dicembre 1943 “appena a conoscenza che le truppe alleate avevano occupato Casoli, lasciai la campagna di Torricella, ove fino ad allora mi ero tenuto nascosto per sfuggire alla cattura dei tedeschi, e con una squadra di 15 uomini presi contatti con il comando inglese di stanza a Casoli, mettendo detti uomini a disposizione del comando stesso per il ripristino della strada Gessopalena-Torricella Peligna, interrotta in precedenza dai tedeschi..”. La data assume oggi un riferimento simbolico, in quanto fu necessario attendere altri giorni prima che potesse essere superata la diffidenza degli alleati, mentre in vari paesi, a partire da Civitella Messer Raimondo, sorgevano nuclei organizzati.
Nello smarrimento dell’esercito italiano seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943, il merito del comandante Ettore Troilo fu quello di dare una prospettiva comune ai vari nuclei che sorgevano nei singoli paesi della Maiella orientale; la prospettiva di un movimento di liberazione apolitico che aveva l’obiettivo di conseguire la libertà, respingendo dalla propria terra la feroce occupazione tedesca, che aveva portato morte e distruzione. La mostra, allestita dall’associazione culturale Smemoranda di Sulmona nell’aula magna dell’Istituto Superiore “Algeri Marino”, ha visto la presenza di alcuni partigiani superstiti, tra cui Guido Di Cosmo, presidente dell’Associazione Gruppo Patrioti della Maiella, e del presidente della Comunità Montana, Antonio Innaurato e dei sindaci di Casoli e dei comuni del comprensorio.
Degno di significato l’intervento di Guido Di Cosmo che, ricordando con orgoglio di aver preso parte alla Brigata Maiella, ha sollecitato i giovani ad informarsi, a conoscere la storia della resistenza presupposto perché possa mantenersi in futuro la memoria di tanti giovani che combatterono per conquistare la libertà. “Ragazzi”, ha sottolineato Di Cosmo, “mi piacerebbe che ciascuno di voi sentisse dentro di sé il messaggio: “La Brigata Maiella è nata anche per me”. Proprio considerando i pochissimi i partigiani ormai rimasti in vita, Di Cosmo ha voluto donare a ciascun rappresentante di classe dell’istituto il fazzoletto tricolore della Brigata, quale segno ideale di continuità proprio con i giovani che provengono dal medesimo territorio in cui sorse l’eroico movimento, che non si limitò a liberare l’Abruzzo, ma con generoso altruismo e spirito patriottico seguì gli alleati nelle Marche, Emilia Romagna e Veneto, sciogliendosi il 15 luglio 1945 a Brisighella, a pochi chilometri da Bologna.
La dirigente scolastica Costanza Cavaliere da parte sua ha colto la circostanza per invitare i ragazzi destinatari del fiocco tricolore ad impegnarsi sin dal corrente anno scolastico ad approfondire lo studio della storia della seconda guerra mondiale, in particolare per quanto avvenne nella nostra regione, partendo proprio dalla documentazione esposta nella mostra, che rimarrà nei locali dell’Istituto per l’intero mese di dicembre. L’inaugurazione si è conclusa con la declamazione, da parte di due studentesse, della poesia “Maggiore Wigram rispondi” del giornalista Mario D’Alessandro, quale omaggio al valoroso ufficiale inglese che comprese la sofferenza e la lealtà della gente della Maiella, aprendo le porte all’inquadramento dei partigiani tra le truppe alleate.
Il sig. Santirocco, di Gessopalena, si emoziona quando gli chiedo del maggiore inglese. “Tutti gli volevano bene”, mi conferma con un filo di voce. Il commosso ricordo di Wigram, sepolto nel cimitero di guerra Moro River di Ortona, ha concluso la manifestazione. C’è veramente da sperare che l’Istituto coltivi la memoria di questi uomini e delle loro storie, seguendo lo straordinario impegno profuso dall’altro versante della Maiella, dal preside e da un manipolo di docenti del Liceo Scientifico Fermi di Sulmona, che ha portato, a partire dal 2001, all’annuale rievocazione del Sentiero della Libertà – www.ilsentierodellaliberta.it/ – ripercorrendo il percorso tra i monti che molti intrapresero per raggiungere la Casoli liberata dagli alleati, fuggendo da Sulmona ancora occupata dai tedeschi.