Rilanciare la crescita per evitare la recessione
di Massimo Donadi
In recessione nel 2012, in compagnia di Grecia, Portogallo e Ungheria. Meglio di noi, con una crescita comunque limitata allo 0,3%, Francia e Spagna, mentre il Regno Unito crescerà dello 0,5%. E' il quadro sull'economia europea che emerge dall'Outlook dell'Ocse, che stima nel 2012 un calo del 3% per la Grecia (dopo il -6,1% di quest'anno), del 3,2% del Portogallo (-1,6% nel 2011) e dello 0,6% dell'Ungheria (+1,5% nel 2011). Nel 2013, poi, saremo quelli che cresceremo meno, +0,5% ancora come Grecia e Portogallo.(ANSA).
Ecco qui, la certificazione è arrivata. Noi lo ripetiamo inascoltati da due anni e i dati dell’Ocse ancora una volta confermano le nostre tesi: è inutile fare provvedimenti di solo rigore basati su tasse e tagli. Il governo Berlusconi non ha fatto nulla per anni ed ora ci troviamo a dover affrontare una situazione di emergenza.
Ribadiamo di averlo detto da tempo non perché vogliamo fare i primi della classe, ma perché in questo clima di finta unità nazionale c’è chi tende a far dimenticare le proprie pesantissime responsabilità. E non è giusto nei confronti dei cittadini, perché c’è chi in questi anni ha lavorato per rilanciare l’economia e chi, irresponsabilmente, si è cullato sugli allori nella speranza che la buriana passasse da sola.
Ora ci auguriamo che il nuovo premier Monti tenga fede agli impegni presi e che le misure economiche che prenderà siano di forte impulso alla crescita senza la quale non si può rilanciare l’economia. Il rigore è certamente necessario, ma serve anche una forte discontinuità rispetto al recente passato perché continuare a tagliare la spesa e ad aumentare il prelievo senza occuparsi del rilancio e della crescita, allontana sempre di più l’Italia dall’obiettivo. Dobbiamo uscire da questo circolo vizioso che deprime la nostra economia.
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