L’Italia torna ad avere prestigio sulla scena internazionale

Siamo ancora lontani da una soluzione condivisa per salvare l’euro. Per capirci, la nascita degli eurobond è ancora lontanissima per il veto della Germania, ma il vertice di oggi a Strasburgo tra Merkel, Sarkozy e Monti ha sancito un importante passo avanti per il recupero del prestigio internazionale dell’Italia che torna a riproporsi con credibilità nel contesto europeo.

Basta cucù e corna, basta pagliacciate, basta risolini mortificanti degli altri leader, basta incidenti diplomatici. Si volta pagina: in Europa torna l’Italia che ragiona, seriamente, e collabora con gli altri Paesi per la soluzione dei problemi gravissimi di questi mesi.

Il presidente francese Sarkozy ha, sia pure in maniera diplomatica, marcato la differenza col precedente governo quando ha detto che gli incontri tra le tre maggiori economie dell’Unione sono utili per trovare insieme risposte alla crisi da proporre agli altri paesi. Ma l’Italia non era la terza economia dell’Ue anche durante l’esecutivo di centrodestra? Poi, per sottolineare ulteriormente la distanza con Berlusconi, ha presentato Monti non solo come nuovo capo del governo italiano ma come amico personale. La cancelliera Merkel, invece, ha parlato, ammirata, di “impressionanti riforme strutturali” che il governo Monti sta per intraprendere.

Insomma, da oggi il nostro Paese avrà pieno titolo per partecipare alle decisioni che contano. L’Italia torna ad avere voce in capitolo in una condizione di piena parità e non come il fratello scemo a cui si dà la parola come esercizio di liberalità senza tener conto di quel che dice.

Dal punto di vista sostanziale il vertice di oggi non ha prodotto grandi risultati. Le parti sono ancora distanti e le resistenze della cancelliera tedesca a una comune politica economica sono ancora forti. Tra qualche settimana, e anche questa è una buona notizia, i tre si rivedranno a Roma per continuare il lavoro cominciato oggi.

Intanto, però, si lavora per la modifica di alcuni trattati per arrivare a una politica fiscale unitaria. Solo in quel contesto si affronterà il ruolo della Bce e l’eventuale nascita degli eurobond che potrebbero salvare il nostro paese e tutta l’Europa dalla speculazione finanziaria. Non è molto ma è già qualcosa. Certo, si rischia di perdere troppo tempo perché a quanto pare i mercati non hanno alcuna intenzione di aspettare le decisioni della politica. La fiducia è stata votata ormai da una settimana e si attendono i primi provvedimenti perché la crisi continua a correre, come sottolinea anche Massimo Giannini nell’editoriale pubblicato oggi da Repubblica.

Non so ancora quanto condivideremo le scelte del governo Monti ma sono sollevato perché, a prescindere dal merito, il nuovo governo ha immediatamente acquisito quella autorevolezza che il precedente esecutivo di nani e ballerine aveva perso ormai da tempo. E già questo è un passo avanti enorme.

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