‘EXPO, occasione di valorizzazione dei territori. di Luca Gaffuri, Presidente gruppo consiliare PD, Consiglio regionale della Lombardia

l'EXPO, occasione di valorizzazione dei territori. Di Luca Gaffuri,
Presidente gruppo consiliare PD, Consiglio regionale della Lombardia
Parlando di Esposizione Universale di Milano 2015 e valorizzazione dei
territori in occasione dellÂ’Expo, occorre tenere conto che non si sta
parlando di una sola realtà, bensì di oggetti distinti e – questo sì –
collegati, ovvero si deve ammettere che l'evento di Expo Milano 2015 va
assunto secondo una pluralità di prospettive. In ogni casi si tratta di
un'opportunità unica da sfruttare per valorizzare i territori non solo di
Milano e della Lombardia ma di tutto il Nord Italia.
l'EXPO, occasione di valorizzazione dei territori. Di Luca Gaffuri,
Presidente gruppo consiliare PD, Consiglio regionale della Lombardia

1. Expo e valorizzazione dei territori: diverse prospettive

Quando lÂ’evento espositivo è stato assegnato a Milano, nella primavera 2008,
si è come sviluppata lÂ’idea che lÂ’Expo fosse una cosa di tutti, di tutta la
Lombardia: e lì sono nate grandi attese che lÂ’evolversi della vicenda ha poi
deluso. CÂ’è stato lo stallo protrattosi a lungo tra i diversi attori
istituzionali coinvolti (Comune e Provincia di Milano, Regione Lombardia e
Governo nazionale); probabilmente cÂ’è stato anche lÂ’equivoco per il quale,
una volta assegnata lÂ’Expo a Milano, ci sarebbe stata per tutto lÂ’intorno
(intendendo in ciò le province limitrofe e il territorio nazionale) una
pioggia dÂ’interventi, iniziative e azioni promosse direttamente
dallÂ’esposizione e da chi ne avrebbe curato lÂ’organizzazione. Abbastanza
rapidamente si è capito che così non sarebbe stato e allÂ’iniziale entusiasmo
è andata a sostituirsi unÂ’altra idea, quella per cui si stanno escludendo i
territori. Anche questa interpretazione appare però errata.

Si deve ammettere piuttosto che l'evento di Expo Milano 2015 va assunto
secondo una pluralità di prospettive.

Secondo lo spazio, possiamo parlare di “interno”, cioè l'Expo nel suo spazio
proprio di Milano e Rho-Pero, dove si svolgerà la manifestazione, e di
“esterno”, i diversi territori e province della Lombardia.

Secondo le persone, naturalmente un evento come Expo riguarda i
“visitatori”, cioè le persone che verranno da fuori della Lombardia e
dell'Italia; occorre però ricordare che Expo dovrà coinvolgere, a vari
livelli, i “lombardi”.

Sotto il profilo dell'economia, possiamo dire che Expo sarà un'occasione per
i “fornitori”, cioè per le aziende che sapranno inserirsi direttamente o
indirettamente nella filiera di appalti e forniture connesse
all'allestimento dell'esposizione, sia per gli “operatori”, in generale, di
diversi settori d'attività dell'economia lombarda che dallo svolgersi a
Milano di questo evento possono trarre possibilità di lavoro.

2. Coinvolgere le persone

Un progetto interessante che la Regione Lombardia sta promuovendo, in
collaborazione con le province lombarde, è quello di diversi programmi di
educazione alimentare – poiché l'alimentazione è il tema portante
dell'esposizione – rivolti, nei vari territori, alla popolazione scolastica:
si chiama “Verso l'Expo 2015”. È un'iniziativa positiva anche perché capace
di diffondere efficacemente l'idea che Expo si sta avvicinando e interessa
tutti: in un'espressione, “Expo riguarda anche te”. Nel caso dell'iniziativa
appena menzionata si parla ai bambini e ai ragazzi, ma lo stesso messaggio
deve essere rivolto e propagato agli adulti e, più concretamente, ai
territori.

3. Un'occasione unica

In occasione del Meeting internazionale degli Stati già iscritti al'Expo,
che si è svolto a fine ottobre a Cernobbio, il responsabile della
delegazione svizzera ha detto testualmente: “Un Expo a due pasi da casa è
un'occasione unica”. Questo detto da chi dalla sua parte, rispetto all'Expo
in via di organizzazione a Milano, ha solo la vicinanza geografica e una
consuetudine di rapporti e relazioni con la realtà milanese, essendo
comunque rappresentante di una realtà comunque estera. Se Expo a Milano è
un'occasione unica per la vicina Svizzera, anche i territori lombardi devono
interiorizzare profondamente, e con maggior forza, la consapevolezza di tale
occasione.

4. Il protagonismo dei territori

Gli attori territoriali devono esercitare protagonismo e capacità di
autonomia. Da una parte questo si spiega con gli indirizzi che stanno
assumendo i responsabili di Expo. Sempre a Cernobbio il presidente
Formigoni, che è anche commissario governativo generale per la realizzazione
dellÂ’evento, ha detto: “Quello che va organizzato al meglio a cura dei
singoli territori è il fuori Expo”. Ancora, il direttore dell'Expo, Giuseppe
Sala, ha ribadito: “C'è spazio per tutti. Spero che le province coinvolte
con questa grande esperienza sappiano offrire un'offerta di qualità”.

Entrambe le affermazioni chiamano i territori ad attivarsi per primi, a
proporsi, in particolare in relazione a quello che sarà il “fuori Expo”, per
usare l'espressione di Formigoni.

C'è da dire, in realtà, che anche per quanto riguarda il “dentro” dell'Expo,
la possibilità di concorrere all'acquisizione di commesse e affidamenti di
lavori e forniture per l'organizzazione di Expo, gli operatori economici dei
territori lombardi possono, e lo stanno già facendo in alcuni casi, iniziare
a organizzarsi: si stanno già costituendo relazioni, rapporti di
collaborazione per potere presentare offerte alla diverse gare, per entrare
in contatto con le delegazioni dei partecipanti, per mettere in luce
produzioni innovative che possono intercettare tematiche connesse all'Expo
(non solo l'alimentazione ma anche la sostenibilità, ad esempio).

Ma questa esigenza di propositività è vera essenzialmente per il “fuori”
dell'Expo.

Soprattutto a ridosso dell'assegnazione a Milano di Expo nel 2008, c'è stata
una stagione di accordi, promossi dall'allora sindaco di Milano, la signora
Moratti. Ricordo quelli con diverse province (Mantova, per menzionarne uno)
o quelli legati a tematiche che nel progetto di Expo assumevano particolare
rilevanza, ad esempio quello sulla via d'acqua che da Milano, attraverso i
navigli e il Ticino, giungeva al lago Maggiore e sino a Locarno.

Accanto a queste iniziative, per così dire concordate, l'approssimarsi di
Expo può diventare occasione per “preparare il territorio” come prodotto, un
prodotto che nei mesi dell'esposizione universale non troverà tanto il
momento della realizzazione, detto in termini economici, quanto il momento
del lancio, potendo godere di una vetrina eccezionale e di portata
planetaria.

I responsabili dell'organizzazione di Expo si sono espressi con questa
immagine: cercheremo di portare migliaia di visitatori all'Expo di Milano,
dove si tratterranno alcune ore per la visita dei padiglioni; ai territori
spetta saperli trattenere alcuni giorni con proposte accattivanti e di
qualità. L'avvicinarsi di Expo diventa allora un momento di organizzazione e
di preparazione e di investimento, nel quale i territori non dovranno
reinventarsi per rientrare, per così dire, a tutti i costi nelle tematiche
di Expo. Certo, vi saranno differenze tra territori più o meno dotati di
solide e importanti tradizioni agroalimentari e gastronomiche. Quello che
vale per tutti i territori è che Expo diventa l'occasione per mobilitare
forze ed energie e investire sulle proprie eccellenze e proporle, per fare
marketing di territorio, per investire sapendo di contare su un momento
eccezionale di valorizzazione quale la presenza di una Expo che porterà il
mondo in Lombardia.

Il vantaggio è per certi versi più duraturo della stessa Expo: perché
l'evento passerà e si concluderà in alcuni mesi ma le iniziative di
valorizzazione resteranno radicate nei territori, con effetti benefici anche
a seguire, sotto il profilo della vitalità culturale ed economica, della
produzione di ricchezza e di lavoro. Un esempio può chiarire: i giochi
olimpici di Barcellona nel 1992 non sono stati il punto di arrivo per la
metropoli catalana, ma piuttosto il momento di decollo.

Luca Gaffuri – Presidente gruppo consiliare PD, Consiglio regionale della
Lombardia

Intervento al Convegno Le vie della fede verso Milano Expo 2015, San
Benedetto Po, 10 novembre 2011

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