L'affare era serio, si trattava della salvezza dell'umanità, e incarnarsi in una donna, nonostante le proteste di qualche angelo amante della giustizia, era fuori discussione. Chi, in quella società, avrebbe degnato della minima considerazione una donna? Chi l'avrebbe mai crocifissa? Al più l'avrebbero subito lapidata, e nessuno ne avrebbe più parlato. E così, il Figlio di Dio decise d'incarnarsi in un uomo. Gesù ragionò alla stessa maniera, quando affidò agli apostoli l'evangelizzazione del mondo, affare pure molto serio, del quale non avrebbero mai potuto occuparsi le donne di quella società. Insomma, il Signore aveva le sue buone ragioni. Ma oggi la società è cambiata, quelle ragioni non esistono più, e per questo il presidente del Consiglio, Mario Monti, per affrontare l'affar serio della crisi economica, ha chiesto aiuto anche alle donne. Certo, sarebbe stato giusto nominare metà ministre e metà ministri, però già è confortante costatare che la mentalità degli uomini stia cambiando, seppure lentamente. A restare immutabile, invece, come se mai fossero trascorsi duemila anni dalla predicazione del Cristo, è la mentalità degli uomini della Chiesa, i quali si ostinano a negare il sacerdozio alle donne. In proposito, vorrei lanciare un appello a tutte le donne cattoliche: perché non organizzate lo “sciopero delle chiese”, disertandole, non facendo offerte, negando la vostra opera nelle parrocchie? Magari i soldini potreste sempre darli direttamente ai poveri.
Renato Pierri