L’annuncio del PDL Calabrese in merito al tesseramento a favore del partito di maggioranza dell'attuale Governo nazionale, che sta dimostrando all’Italia intera e al mondo di essere una forza politica irresponsabile verso gli interessi Nazionali, è davvero sorprendente. Se tutto ciò fosse frutto di una adesione spontanea, consapevole e di sequela politica, saremmo di fronte ad un evento davvero straordinario imprevedibile e sensazionale che imporrebbe una seria ed articolata riflessione in merito. Certi numeri, però, hanno il sapore della chiamata alle armi, a tutti i costi. Che la Calabria e l’attuale dirigenza del PDL calabrese si fosse candidata a ricevere l’oscar per il modello Politico da seguire a livello Nazionale è sotto gli occhi di tutti, ma che le adesioni al Popolo della libertà assumessero proporzioni strabilianti francamente lasciano presagire uno scenario di vecchia politica che si rifà ai pacchetti azionari dei partiti della prima Repubblica. L’adesione tanto sbandierata dovrebbe produrre a stretto giro una inversione di tendenza a 360 gradi per quanto concerne l’operatività politica del PDL Calabrese. Saranno gli stessi iscritti a reclamare a gran voce il cambio di rotta, la politica deve certamente badare ai numeri al consenso, ma deve puntare alle idee ai progetti ai contenuti e alla militanza autentica che significa partecipazione attiva alla vita politica. Non serve mostrare le truppe se le stesse sono sguarnite delle munizioni, non serve lanciare messaggi mediatici che inducono solo a mettere in bella mostra la valenza e il potere che si esercita in un territorio. Ancora una volta ne siamo certi, il PDL calabrese ha calpestato la dignità e la libertà della nostra gente, raggirata ed illusa a dare man forte al potente di turno. Vorremmo sperare, che tutto ciò non sia vero, sarà il tempo a decretare la sentenza politica. Ma tutto ciò, ci induce a pensare come nella nostra Calabria ci sia un’altra emergenza che si affianca alle altre ed è la LIBERTA’. “Libertà vò cercando ch'è sì cara…”. La libertà attraversa tutta la storia del pensiero dell'uomo. La difficoltà del vivere liberamente dipende dalla capacità di decidere cosa è bene e cosa è male. La questione dunque è il discernimento. Alle persone che hanno manifestato il loro convincimento verso il PDL sentiamo il dovere di esortali ad una partecipazione attiva alla vita politica del loro partito, di non farsi considerare semplici numeri ma al contrario soggetti pensanti capaci di incidere attraverso le loro idee e proposte al miglioramento della nostra società. Anche questo può significare l’avvio di una nuova stagione politica per nostra Calabria. Ma se quanto auspichiamo non dovesse materializzarsi siamo di fronte all’ennesima beffa perpetrata ai danni delle nostra gente che è stata insistentemente invogliata a favorire l’ambizione di pochi.