"Ma non ti vegogni mio Cavaliere?"

Trascrivo la notizia da Famiglia Cristiana del 26 ottobre: “Tra le pieghe del Decreto sviluppo imposto e sollecitato all'Italia dalla diarchia Merkel-Sarkozy si nasconde infatti l’ennesima legge ad personam di Silvio Berlusconi: la “taglia-legittima” (o “anti-Veronica”, chiamatela come volete). Tre righette a pag. 203 della bozza. In pratica viene rivista la cosiddetta legittima, la quota di eredità che spetta per legge in caso di morte a moglie e figli….L’attuale formula infatti concentrerebbe automaticamente nelle mani della seconda moglie e dei suoi tre figli il controllo del Biscione, relegando Marina e Piersilvio nel ruolo di azionisti di minoranza”. Il Cavaliere dunque non fa una legge, come altre volte, per evitare d'essere processato, ma cambia una legge che riguarda tutti gli italiani, per problemi suoi di famiglia. Ora, io capisco che possa esistere un presidente del Consiglio che non ha il senso del pudore, ma è possibile che il senso del pudore manchi anche a centinaia di parlamentari che lo sostengono, e soprattutto a quelli che si dichiarano cattolici? Possibile che nessuno abbia il coraggio di dirgli: “Ma non ti vergogni, mio Cavaliere?”. Possibile che nessuno abbia il coraggio di rinunciare al proprio interesse e smettere di servirlo? Per fortuna da un po' di tempo non si canta più: “Meno male che Silvio c'è”. Significa che il senso del pudore, gli elettori del Cavaliere ce l'hanno.

Elisa Merlo

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