Rissa in parlamento

Bagarre alla Camera, cori della Lega contro Fini: sono venuti alle mani deputati di Lega e Fli

Bagarre nell'aula della Camera dove sono venuti alle mani deputati di Lega e Fli. La vicepresidente Rosy Bindi ha sospeso la seduta. Mentre stava per intervenire Italo Bocchino di Fli, in seguito ad un durissimo attacco del capogruppo della Lega Marco Reguzzoni nei confronti del presidente Gianfranco Fini, due deputati di Fli e Lega sono venuti alle mani. I commessi si sono frapposti, ma sono comunque volate le botte, in particolare tra Claudio Barbaro di Fli e Fabio Rainieri. Reguzzoni parte duro: “La Lega è una forza pacifica e responsabile, ma non tollera soprusi né ingiustizie. E' inopportuno che il presidente Fini si faccia partecipe di dibattiti con valutazioni politiche. Uno che fa politica non può sedere sul seggio più alto della Camera”. Ma la botta piu forte arriva poco dopo. Reguzzoni denuncia la “caduta di stile” di Fini “nel coinvolgere la moglie di un ministro, di un nostro ministro, offendendo tutti quelli che hanno pensioni in regola con le leggi, giuste o in giuste che siano, in vigore quando sono andati in pensione”.Reguzzoni si riferisce al caso della moglie di Bossi, citata ieri da Fini a Ballarò come baby pensionata a 39 anni. “Quando vigevano quelle leggi la Lega non era in Parlamento; Fini invece sì e non ha fato nulla per eliminarle. Da Fini – dice ancora Reguzzoni – c'é stata una caduta di stile per un movimento sempre rispettoso, mai sceso nel gossip, che mai ha fatto il nome di Fini che invece nel gossip c'é scesa eccome”. E infine, Reguzzoni condanna il fatto che “un movimento politico, Fli, che mai candidato alle elezioni, ha il nome di Fini nel simbolo. E questo è inaccettabile”. Le dichirazioni di Fini sono state stigmatizzate anche dal coordinatore del pdl Sandro Bondi: “La presenza di Fini a Ballarò – ha detto – è apparsa subito in stridente contrasto con la funzione e l'immagine di presidente della Camera, che mai nella storia politica italiana era stata strattonata così malamente a finalità partitiche”. “Si comprende perfettamente la necessità da parte di Fini di recuperare un ruolo politico alla guida del terzo polo – aggiunge – si comprende meno la sua così smaccata partigianeria, fino al punto di cadere nelle più volgari forme di propaganda”.

“L'esibizione di Fini a Ballarò credo che abbia convinto definitivamente quanti avevano ancora dubbi su di lui. E' schierato dalla parte opposta a quella in cui ha detto di militare per una vita, sfugge solo perché i confronti li fa con gli altri. A questo paese serve una forza politica di destra autentica. Anche il Pdl deve definitivamente prenderne atto”, ha affermato Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra. Fabrizio Cicchitto chiede l'intervento di Napolitano. “Investiremo il presidente Napolitano della situazione di difficoltà istituzionale determinata dal comportamento del presidente Fini”: ha detto nell'aula della Camera il capogruppo del Pdl, contestando “la situazione di difficoltà” determinata dal comportamento “del Presidente della Camera, che rappresenta tutta la Camera ma se va in tv e addirittura attacca la moglie di un Ministro crea un problema”.

“Non è questa la sede in cui il presidente della Camera può dare risposte politiche; se lo facessi avallerei l'accusa di partigianeria nei miei confronti che ritengo insussistente. Saranno altre le sedi in cui, se lo riterrò eserciterò il diritto di replica” si è difeso il presidente della Camera Gianfranco Fini. Bacchetta tutti Casini. L'apertura di un dibattito, “in questo momento politico”, sul fatto che ieri Fini abbia deciso di partecipare ad una trasmissione televisiva, rischia di far precipitare l'intero Parlamento in un momento di “surrealtà”. Con quello che sta avvenendo in Europa, insiste, e con quello che l'Italia è andata a proporre a Bruxelles (“norme che sono già leggi dello Stato”), con un Cdm che ieri si è convocato e poi “subito dopo sconvocato”, e con il fatto che “non si hanno leggi da portare alle Camere”, noi stiamo parlando “della trasmissione tv di ieri sera?”. “Attenzione – avverte – perché siamo su un crinale davvero pericoloso”. E se facciamo questo poi non ci si deve troppo meravigliare che alla fine ci siano 'certi sorrisini' e la voglia da parte di qualcuno di 'prenderci in giro…' “. E sempre a proposito di Fini, Casini ricorda come sin dall'inizio della legislatura il presidente della Camera sia stato oggetto di polemica e attacchi politici. “Non si è mai visto infatti – osserva – un presidente del Consiglio che espella dal partito in diretta tv un presidente della Camera in quel modo…”.

“Il presidente della Camera va valutato solo per il modo in cui presiede i lavori”: lo ha detto nell'aula della Camera il capogruppo del Pd, Dario Franceschini, ricordando: “Non è la prima volta che un presidente della Camera sia anche un leader politico”. “Stendiamo un velo pietoso sulle contestazioni leghiste a Fini. In un paese normale la critica al presidente della Camera, terza carica dello Stato, che partecipa ad un dibattito televisivo politico sarebbe stata legittima, ma in questa situazione è semplicemente assurda”. Lo afferma il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi. “Tanto più – prosegue – che proviene da una forza politica il cui leader (e ministro) offende ogni giorno lo Stato, la Costituzione ed il Tricolore, si esprime col turpiloquio o, peggio, alzando il dito medio, minaccia la secessione e la rivolta. Comportamenti che, insieme a quelli altrettanto gravi di Berlusconi, hanno contribuito non poco al degrado politico e istituzionale dell'Italia. Solo quando Bossi e Berlusconi si saranno dimessi dai rispettivi incarichi la Lega avrà la legittimità politica per chiedere il rispetto del galateo istituzionale”.

“Mi sembra fuori da ogni logica costituzionale quanto afferma l'on.Cicchitto che vuole investire il Capo dello Stato di una pretesa questione del ruolo istituzionale e politico del presidente Fini. Sono certo che l'on.Cicchitto ha ben presente che sarebbe fin troppo facile per noi replicare che il Presidente della Repubblica potrebbe essere investito della questione che riguarda il Presidente del Senato Renato Schifani, questione ben diversa da quella risibile che si vorrebbe sollevare contro Fini” ha detto Carmelo Briguglio, vicecapogruppo vicario di Fli a Montecitorio, commenta le dichiarazioni del capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto. “Non è il caso di farlo in ambedue i casi. Il Quirinale va tenuto fuori dalla mischia e in un momento così preoccupante per il nostro Paese, lasciamo la polemica politica ai luoghi legittimi della polemica politica. Gli onorevoli Cicchitto e Reguzzoni rinfoderino le spade e le sguainino pure nelle tribune politiche, anche contro Fini, che dovranno rassegnarsi a vederlo fuori da Montecitorio protagonista attivo della politica italiana, come è suo diritto”, conclude.

“E' paradossale che alla Camera si sia arrivati a uno scontro del genere, mentre si dovrebbe discutere dei problemi degli italiani e di quello che ci chiede l'Europa. Altrettanto paradossale è che la Lega, che in questi mesi ha attaccato Napolitano, Draghi, il tricolore, che sta tentando di dividere il Paese, si preoccupi del presidente Fini che va a Ballarò. Peraltro quella delle pensioni baby è una questione che sta da sempre a cuore a Fini, è una sua battaglia politica storica ed è giusto che la porti avanti. Come Presidente della Camera è sempre stato ineccepibile” ha commentato l'affaire il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, intervistato da Barbara Palombelli su Radio2.
26 ottobre 2011Redazione Tiscali

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