Correva l'anno 2007 e Nicolas Sarkozy stravinceva le presidenziali stracciando la socialista Segolene Royale.
Le successive elezioni legislative vedevano il trionfo dell'UMP, il partito del Presidente Sarkozy, con oltre il 40% dei voti e la disfatta delle sinistre, nonché del Front National di Le Pen à droite.
La Francia virava a destra, con un Presidente liberale e un'ampia maggioranza intenzionata a cambiare il volto della Francia, specie smantellando il monopolio politico e culturale goscista dopo 30 anni di ubriacatura socialista, subita dapprima per mano di Mitterrand, poi dello pseudo-liberale Chirac.
A distanza di 4 anni Sarkozy è riuscito – ahinoi – nell'impresa di distruggere un sogno (la rivoluzione liberale) e di riconsegnare la Francia alle sinistre su di un piatto d'argento.
L'UMP, già in caduta verticale nelle ultime tornate elettorali (28% alle Europee di 2 anni fa, 1 sola Regione conquistata alle amministrative del 2011), ha dovuto cedere, poche settimane fa, la maggioranza al Senato alla sinistra, lasciando il Presidente virtualmente senza maggioranza.
Perché è successo tutto questo?
Perché il buon Sarkozy si è lasciato fare il lavaggio del cervello dalla neo-moglie Carla Bruni, nota radical chic, sotto la cui influenza egli ha dapprima imbottito il Governo di personalità di sinistra, quindi ha virato à gauche in tutta una serie di campi strategici, a cominciare dalla politica estera e dalla giustizia. I casi Battisti e Petrella e la disinvolta campagna militare “umanitaria” di Libia sono illuminanti in proposito.
I francesi, sconcertati da questo pazzesco cambio di casacca, hanno ormai voltato le spalle a Sarkozy, la cui marcia di avvicinamento alle presidenziali del 2012 sarà un lungo calvario che si concluderà verosimilmente con la disfatta dello stesso Nicolas e del centro-destra, e con la riconquista della Francia da parte della sinistra. E' perfino incerto se l'attuale Presidente riuscirà a raggiungere il ballottaggio oppure se al posto suo si confronterà con il candidato socialista nientemeno che Marine Le Pen, in ascesa vertiginosa nelle simpatie e nelle intenzioni di voto di milioni di francesi traditi da Sarkozy.
Il Presidente della Repubblica Francese de facto, ovvero Madame Carlà Brunì, in una brillante dichiarazione di alcune settimane fa ha affermato: “L'UMP è un partito democratico di sinistra”.
Non sappiamo se Madama intraveda qualche somiglianza tra l'UMP e il PCI-PDS-DS, al cui nome pare essersi ispirata.
Tuttavia, se proprio vogliamo fare un parallelo con la politica italiana e con i tanti geniacci che da destra finiscono per fare il gioco della sinistra, forse sarebbe più giusto definire l'UMP non come un partito democratico di sinistra, bensì come un partito di utili idioti.
http://www.lalibre.be/actu/international/article/687756/l-ump-un-parti-de-democrates-de-gauche.html