A caldo, vorrei esprimere le mie condoglianze al mondo intero per la morte di Ghedafi. Si tratta di una partecipazione ovviamente sotto l'aspetto cristiano in quanto quest'uomo si è reso colpevole dei tanti crimini che sappiamo e che, per certi versi, trovano una giustificazione, assolutamente non condivisibile, da un sistema diverso dalla democrazia.
Questo tragico evento, perchè di tragedia politica si tratta, costituisce un monito alla riflessione che dovrebbe alimentare definitivamente un serio progetto in funzione della libertà di tutti i popoli del mondo. Stiamo però ancora molto attenti al rovescio della medaglia: ci sono infatti delle democrazie che, anziché approfittare e considerare la libertà come segno assoluto ed intangibile della civiltà umana, si muovono in senso contrario, impartendo ad essa una sorta di involuzione pericolosa che potrebbe riportare l'uomo a tempi ormai pregressi che non tutti però hanno messo in archivio. Anche in Italia.
Ammazzare Ghedafi, quando era possibile farlo prigioniero dopo che lui stesso aveva implorato di non sparare, non è stato certo un bel gesto: chi si è reso colpevole di questo omicidio, seppur durante un eventio bellico, sarà infatti accostato al Colonello Valerio, autore della morte ed impiccagione di Mussolini che, pure lui, poteva essere risparmiato, come avevano chiesto gli Americani..
Questa è un'altra pagina brutta per il mondo intero.
la foto della morte di Ghedafi, scattata qualche minuto dopo la sua fine da Press TV-Live Sirt
Arnaldo De Porti