Narducci (PD): la Cina sempre più protagonista della scena economica internazionale. Incontro con la Commissione parlamentare di collaborazione italo – cinese

La Commissione affari esteri della Camera dei Deputati ha incontrato oggi la delegazione dell’Assemblea Nazionale della Repubblica Popolare cinese, in visita in Italia per partecipare alla Quarta Riunione della Commissione parlamentare di collaborazione Italia – Cina, costituita sulla base di un Accordo sottoscritto nel 2001. L’incontro, presieduto dal vice presidente della Commissione affari esteri Franco Narducci (eletto nella circoscrizione estero), si è svolto in un clima di grande cordialità e di numerosi spunti al centro dell’agenda politica dei due Paesi.

Rivolgendosi all’on. Ma Wenpu – vice presidente della Commissione affari esteri dell’Assemblea del Popolo – e agli onorevoli Hou Yibuin e Wang Wenrong, Narducci ha sottolineato il particolare rilievo politico ed istituzionale della visita della delegazione cinese, che avviene “nel quadro delle eccellenti relazioni tra i due Paesi, sia a livello governativo che parlamentare. Di particolare importanza sono la sintonia di vedute sul tema della riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e il comune impegno in alcuni scenari di crisi, come l’Afghanistan”.

La Cina continua a caratterizzarsi per una crescita economica che l’ha trasformata, nel giro di qualche decennio, in una nazione fondamentale per gli equilibri geopolitici, oltre che protagonista indiscussa della scena internazionale. “È quindi fondamentale – ha rimarcato Narducci – in particolare nella difficile congiuntura economica mondiale che stiamo vivendo, mantenere e sviluppare i legami economici tra la Cina e il nostro Paese e, più in generale, l’Unione europea, che nel 2010 è divenuta il primo partner commerciale della Cina, superando gli Stati Uniti”.

Naturalmente l’intensificazione delle relazioni economiche pone nuovi problemi di raccordo tra i rispettivi sistemi produttivi, che per l’Italia significa anzitutto il fenomeno della contraffazione dei prodotti, sul quale – come ha sollecitato il deputato eletto all’estero – si devono concordare strumenti efficaci di contrasto. I rapporti tra Italia e Cina sono molto intensi anche sotto il profilo culturale, un dato evidenziato anche dal numero dei cittadini cinesi che frequentano le università italiane: rappresentano la principale comunità di studenti stranieri.

A proposito degli equilibri e delle sfide del nostro mondo, “l’Italia è l’Europa confidano che la Cina assuma sempre maggiori responsabilità nella gestione della sicurezza globale, al pari del suo grado di sviluppo economico globale, non trascurando la promozione dei diritti umani” ha sottolineato Narducci. Come è noto, il Parlamento italiano segue infatti con attenzione la questione dei diritti umani, con particolare riferimento alla pena di morte e alla libertà religiosa.

Il presidente Ma Wenpu, rivolgendosi alla Commissione, ha evidenziato anche fa parte sua gli eccellenti rapporti tra Italia e Cina, definiti tra i migliori al mondo, e il contributo che i due Paesi possono dare alla sicurezza e alla pace nel mondo, un versante sul quale la Repubblica popolare cinese vuole essere sempre più protagonista. La Cina ritiene che si debba assolutamente procedere attraverso il dialogo e la consultazione permanente per garantire gli equilibri, la stabilità e la pace. Pur essendo una delle nazioni con un alto potenziale nucleare, il Presidente Wenpu ha sottolineato che “il suo Paese non sarà mai il primo ad usarle”, auspicato che si possano smantellare gli arsenali attraverso la progressiva denuclearizzazione di intere aree geografiche.

In tutto il mondo vi sono grandi attese verso la Cina ma non bisogna dimenticare, ha evidenziato Ma Wenpu, che la Cina – pur avendo superato, nel 2010, il prodotto interno lordo del Giappone – per molti versi è ancora un Paese in via di sviluppo, con forti differenze in termini di reddito procapite, di squilibrio tra tenore di vita nelle città e nelle campagne, tra regione e regione, tra livelli retributivi e, non da ultimo tra efficienza e qualità.

Wenpu è poi intervenuto su due spinose questioni sollevate dai parlamentari italiani, cioè il ruolo della Cina nei rapporti delicati con la Corea del Nord, che tra l’altro sta vivendo una fase molto difficile sul piano alimentare, e la pena di morte che vice nel colosso asiatico. Sul primo fronte l’illustre ospite cinese ha ribadito che, pur avendo opinioni diverse, c’è un sostanziale rispetto per un Paese vicino e di antica e tradizionale amicizia, sottolineando, in ogni caso, che la Cina si è sempre attenuta al rispetto dei 5 principi di coesistenza pacifica contenuti nella carta dell’ONU. Per quanto concerne invece la pena di morte, le argomentazioni sono state imperniate soprattutto sulla cultura del popolo cinese e “sull’obbligo morale” dell’Assemblea nazionale di rispettare la volontà del popolo. Una cultura che porta a dire “chi ha ucciso, chi ha commesso crimini terribili, violando i diritti umani della vittima, deve pagare con la vita”. Wenpu, in ogni caso, ha sottolineato la rigorosità del processo giudiziario prima di arrivare a comminare la pena di morte. Evidentemente i mondi orientali e occidentali, su questo versante, sono ancora molto lontani.

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