OGGI SI FA FESTA, HANNO CHIUSO L’INCENERITORE CHE AVVELENA

Evviva. Ce l’abbiamo fatta. La Fenice la smetterà di avvelenare Melfi e dintorni. Oggi la Provincia ha revocato l’autorizzazione che aveva concesso qualche tempo fa. I dati sulle emissioni erano da mettersi le mani nei capelli, con valori di veleni anche 300 o 400 volte la norma e, poi, c’è un’indagine dell’Autorità Giudiziaria. Sin dal gennaio scorso, quando emersero per la prima volta valori così allarmanti, ho chiesto che quell’inceneritore fosse chiuso immediatamente prima che potesse fare ulteriori danni. Io e pochi altri siamo stati soli, nell’indifferenza generale, a opporci.

Qualche settimana fa ho anche inviato un’interrogazione al ministro Prestigiacomo in cui chiedevo per l’ennesima volta la chiusura dell’impianto. La ministra non mi ha mai risposto, forse era impegnata a conservare la poltrona. Sono andato spesso a protestare a Lavello e a Melfi, l’ultima volta appena una settimana fa al consiglio comunale aperto e anche in quella sede ho detto un no chiaro alla Fenice.
Del resto, amici miei, non ho fatto altro che trasferire nella mia regione quella che è la posizione ufficiale dell’Italia dei Valori e di Di Pietro sullo smaltimento dei rifiuti. Siamo contrari a tutti gli inceneritori, figurarsi a quelli che avvelenano 300 volte più del consentito. Mi dispiace che, per una semplice operazione di buon senso, la chiusura di un impianto che avvelena, ci sia voluto l’intervento della magistratura da un lato e di trasmissioni di denuncia come “Striscia la notizia” . Evidentemente su questo c’era qualcosa di oscuro su cui sta indagando la procura, che ha già arrestato due dirigenti dell’Arpab.

Alcuni amici mi hanno chiamato per chiedermi come avessi fatto a prevedere con largo anticipo quello che si sarebbe verificato. Non sono un veggente, ma sono solito mettere in fila i fatti, con la normale diligenza del buon padre di famiglia che deve animare chi si occupa della cosa pubblica. I cittadini del Vulture non potevano essere visionari se si lamentavano di inquinamento e del cattivo funzionamento dell’impianto. Io li ho ascoltati, mi sono documentato ed ho iniziato la battaglia a nome del mio partito.

Oggi, nonostante le brutte notizie dalla Camera, il Governo ha a stento ottenuto la fiducia e l’Italia continua a sprofondare, è tempo comunque di tirare un sospiro di sollievo perché abbiamo vinto una battaglia importantissima per la salute nostra e delle generazioni future della mia terra. Da domani, però, riprenderò a fare la sentinella, continuerò a vigilare. Quell’inceneritore, autore di un vero e proprio stupro ambientale, non deve più riaprire.

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