L’O.U.A. semina vento e raccoglie tempesta

A.N.P.A.R. (associazione Nazionale per l'Arbitrato & la Conciliazione)

E' ridicolo il manifesto dello sciopero di questi giorni dell'ORGANISMO POLITICO dell'avvocatura contro la mediazione, causa a loro dire della chiusura di studi professionali – dice Pecoraro presidente dell'unica associazione regolamentata in Italia che rappresenta e tutela gli interessi legittimi dei mediatori ed iscritta nella lista delle organizzazioni tenuta presso la Commissione Europea in materia di mediazione. Nel manifesto si afferma “Per libere professioni a rischio milioni di posti di lavoro. Solo in Campania pericolo chiusura per oltre 10 mila studi”. Ma di chi è la colpa di queste chiusure se, sono vere? Di quelli – continua Pecoraro – che hanno fatto in modo di disprezzare il valore aggiunto della nuova attività professionale di mediatore, confidando nella ingenuità dei cittadini. I cittadini non sono caduti nel tranello si sono informati, hanno capito ed hanno cominciato a disertare gli studi professionali di avvocati-non mediatori. Non serve piangersi addosso per chi è stato causa dei suoi mali. Certo è uno spettacolo che non piace. Ma chi sono stati i partecipanti che hanno messo in piedi questo pietoso spettacolo? L'O.U.A nel ruolo di regista, alcuni ordini provinciali nel ruolo di spalla, il C.N.F. nel ruolo del conte zio di manzoniana memoria. Secondo, Pecoraro, l'O.U.A in quanto associazione politica dell'avvocatura deve essere sciolta, non è possibile che chi deve rispettare le leggi fa di tutto per non farle rispettare. Hanno fatto passare il messaggio che i cittadini sarebbero stati penalizzati dalla mediazione (lo dicono ancora nel manifesto), indicono scioperi “mascherati” non per rivendicare diritti giusti ma solo per mettersi al riparo da eventuali richieste di risarcimento danni da parte dei loro iscritti, per aver “vessato” una legge che al contrario offriva un maggiore tranquillità ed aumento di professionalità. Anche il termine ,”medioconciliatori” coniato dall'O.U.A. è una grandissima offesa alla figura dell'avvocato mediatore e formatore.
Basta scorrere l'elenco degli organismi iscritti nel registro ministeriale per rendersi conto che quasi la maggior parte degli organismi pubblici e privati sono costituiti da ordini professionali di avvocati (pubblici) e da studi legali (privati), così come quasi tutti i formatori sono avvocati. “Capisco l'imbarazzo che prova qualche professionista nel dire al proprio cliente di non essere “conciliatore” , perchè sa che nel momento in cui lo dice lo perderà prima o poi per cliente. Chi ha svolto per una vita la libera professione sa bene che così come è difficile salire per mantenere professionalità e clienti così è altrettanto facile, la discesa per chi si è arroccato su posizioni di privilegi personalistici. La mediazione obbligatoria può piacere o non piacere ai professionisti, certamente piac! e ai cittadini.

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