PERCHE’ LA LETTERA DELLA BCE ANNIENTA GLI AVVERSARI DEL GOVERNO

di Renato Brunetta
Economista, ministro per la Pubblica amministrazione e l'innovazione

Anche Antonio Polito, nel suo editoriale L'USO MESCHINO DI UNA LETTERA, apparso
sul Corriere della Sera di venerdì 30 settembre 2011, ammette che la pubblicazione della lettera sconfessa
“l'opposizione di sinistra, che pure ha inneggiato a Draghi. Ha ora davanti a sé un programma che per lei sarebbe anatema, con la Cgil in piazza e Vendola nel governo. Non solo il ministro Sacconi diceva il vero, quando giurava che le norme sul mercato del lavoro nella lettera della Bce c'erano eccome. Ma ve lo immaginate un governo Bersani che debba «ridurre lo stipendio ai dipendenti pubblici», «privatizzare su larga scala la fornitura di servizi locali», «rendere più rigorosi i criteri per le pensioni di anzianità», e «introdurre l'uso sistematico di indicatori di performance nel pubblico impiego, soprattutto nei sistemi giudiziario, sanitario e dell'istruzione», cioè nelle casematte della sinistra?

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