23 SETTEMBRE 2010 — 23 SETTEMBRE 2011: AD UN ANNO DALLA RIAPERTURA COSA RIMANE DELL’ANTICO SPLENDORE DELLA VILLA?

E’ trascorso un anno da quel 23 settembre 2010 quando veniva “inaugurata” dopo anni di lavori deturpanti e oscuri la “Villa” Bellini, massima espressione del Giardino ottocentesco di cui che la città si pregiava da oltre un secolo come il bene più prezioso da conservare e da esibire al mondo. Molti sostengono (almeno tutti coloro che hanno una memoria tangibile e una competenza specialistica della Villa) che essa era in condizioni migliori , pur non avendo per decenni avuto il riguardo che meritava e le cure che ne dovevano conservare la bellezza e la specificità, rispetto al danno quasi irreversibile che i lavori di “riqualificazione” l’hanno condotta.

Si può benissimo parlare di uno stravolgimento consapevole e voluto da parte di chi invece doveva proteggerla e non parliamo solo della “sorda” progettista ma soprattutto di quella Sovrintendenza che dalla prima presentazione del progetto di “riqualificazione”, ne ha avallato la trasmutazione in uno spazio senza identità nè storia nè bellezza. E’ questa, o meglio era questa la Sovrintendenza ai Beni culturali e architettonici di Catania? Si è questa ed è proprio quella che otre un anno dopo la prevista consegna dei lavori (ottobre 2008) e la loro rendicontazione all’Unione Europea dei lavori e delle spese effettuate approva un ulteriore progetto di variante, che calpestando ogni norma sulla tutela di un bene culturale (così come previsto dal Codice sui beni Culturali), autorizza di fatto la trasformazione irriverente della Collina della Musica, compromettendone tra l’altro la piena fruibilità e agevolandone la deturpazione, come si poteva constatare già dopo qualche settimana dall’apertura. Forse pochi cittadini sanno dell’esistenza del cosiddetto “Occhio del labirinto”, ovvero quell’ apertura verso il cielo dà luce al Labirinto ipogeo del Biscari accecato da un pilastro di pietre e cemento . Sono scomparsi del tutto i simboli della Villa che erano raffigurati tramite piantine di vario colore sulle pareti delle due colline (oggi invase da vegetazione spontanea), come la stessa scritta ‘Giardino Bellini’ , il Cigno e la chiave di violino (che rappresentavano Vincenzo Bellini) l’Elefante (che rappresenta la città) e tanti altri disegni floreali scomparsi nel nulla o meglio sradicati per far posto a piante inserite senza alcuna razionalità e imbrigliate in griglie di plastica verde ricoperta, ma più che visibile, a sua volta da una rete di plastica un obbrobrio sotto ogni punto di vista. Così come la scomparsa di parte dell’acciottolato di fiume (vero mosaico ottocentesco) che faceva da cornice ad alcuni viali con i suoi disegni geometrici o floreali. Per non parlare delle distese di pietrisco calcareo o basaltico sparso a mo di pavimentazione in molte parti del Giardino quali la collinetta della musica, il viale a fianco a Via Longo, i vialetti in prossimità di Piazza Roma rendendo impraticabili tali luoghi al contrario di quello che il Coordinamento per la salvaguardia della Villa aveva proposto ovvero pavimentazioni permeabili e morbide per attenuare le eventuali cadute dei bambini ma certamente non pavimentazioni impraticabili.

Questo Comitato aveva chiesto già formalmente al Sindaco e poi reiterato all’Assessore competente in occasione di un dibattito sulla Villa la rendicontazione delle spese dei lavori di “restauro”. Egli, davanti al pubblico partecipante, si impegnò da lì a qualche giorno a consegnare e rendere pubblico tale documento. Sono passati cinque mesi e nulla è venuto fuori . Un vero e proprio segreto di Stato! Altro che trasparenza delle spese dell’Amministrazione comunale! Eppure secondo nostri calcoli il costo per la “riqualificazione” della Villa , peraltro non ancora terminata visto che sarebbe stato presentato un ulteriore progetto di restauro del Labirinto ipogeo e di altre parti della villa (anche se dovevano essere già realizzati con l’importo dell’appalto ai quali il Comune ne avrebbe aggiunti altri, 3 milioni, tolti al fondo per la messa in sicurezza delle scuole), di ulteriori 5 milioni di euro oltre a quelli richiesti per la ricostruzione del ‘povero’ Chiosco Cinese bocciato senza alcun motivo tecnico-legislativo dai tecnici degli uffici dell’Assessorato regionale ai Beni Culturali di Palermo in quanto inserito nel primo progetto di riqualificazione della Villa. Un altro aspetto oscuro questo della travagliata e martoriata Villa. Il degrado in cui versa oggi la Villa è sotto gli occhi di chiunque si addentra nell’interno dell’irriconoscibile Villa. Villa giornalmente in mano ai vandali e a tutti coloro che ne hanno una certa idea. Aspetti ovviamente agevolati dall’assenza di un reale controllo sia durante il giorno che dopo il tramonto quando diventa ancora più difficile sorvegliarla nella sua interezza; per non parlare della notte dopo la chiusura quando vi sarebbe la totale assenza di sorveglianza. La stessa cosa vale per la manutenzione ordinaria e la pulizia giornaliera, giardinieri ridotti a poche unità i quali fanno quello che possono. Viste le condizioni di degrado in cui si trova parte della Villa fra poco tempo si dovrà trovare un altro finanziamento europeo per ripristinare i luoghi degradati.

Non riusciamo a dimenticare le parole osannati del Sindaco Stancanelli all’ apertura totale della Villa, il 23 settembre di un anno fa: “Con la rinascita del Giardino Bellini, arriva un segnale forte di risveglio per Catania”. Caro Sindaco anche in certe circostante un Sindaco dovrebbe evitare di farsi prendere da un entusiasmo eccessivo anche perchè dovrebbe, come Sindaco, avere più conoscenza dei fatti, che poi sono quelli che abbiamo in piccola parte espresso sopra, e che Lei come Autorità massima del consesso cittadino non poteva non sapere anche perchè questo Comitato aveva denunciato da tempo e continuerà a fare nel rispetto della propria responsabilità di cittadini consapevoli. I cittadini non si debbono accontentare di guardare le foto storiche della Villa per ricordarsi di quanto fosse bella. Noi chiediamo con forza e da cittadini ‘liberi’ che venga riportata al suo antico splendore.

COMITATO SOS VILLA BELLINI

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