CRISI ECONOMICA: PERPLESSITA’ E SPERANZE, IN POLITICA CRESCONO LE POLEMICHE, IL PAESE ANCORA NO

L’estate sta finendo e un anno se né va, cantavano negli anni 80’ i Righeira. L’attività politica quest’anno ha conosciuto pochi giorni di ferie, causa l’urgente manovra finanziaria che non convince nessuno, a cominciare dall’opposizione che chiede al premier Berlusconi di fare un passo indietro fino agli italiani che si sentono sempre più poveri e insicuri, senza dimenticare i giovani, sommersi da un precariato che sembra non voglia conoscere la parola “fine”. E già, un anno se né va, ma quello che non se né va è l’infinita “marachella” politica che maggioranza e opposizione mettono ripetutamente in scena. Di fronte ad un paese che deve risollevarsi dalla recessione, ci sarebbe ben poco da discutere, ma solo da sedersi insieme attorno ad un tavolo per migliorare l’economia di un’Italia sempre più in crisi esistenziale. Silvio Berlusconi, da Strasburgo, punta l’indice contro l’opposizione accusandola di vivere nel paradosso; da una parte si approva l’esigenza di far arrivare in paro il bilancio, da un’altra si critica l’intero operato perché chi affronta tale problematica sta al Governo ed è poco gradito. Giorni fa anche l’attuale Presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha parlato della necessità di un’alternativa alla leadership del Cavaliere, il segretario dell’UDC, Lorenzo Cesa, invita lo stesso Berlusconi a farsi da parte per far nascere un governo di responsabilità. Idea che non sfiora minimamente la mente del presidente del Consiglio che in primis si mette a ridere quando pensa ai suddetti governi istituzionali, tanto acclamati dalla altre forze politiche, in secundis rivolge il suo pensiero al 2013, sicuro che la legislatura terminerà quell’anno e esprime un desiderio: “A Palazzo Chigi vorrei vedere Angelino Alfano, al Quirinale Gianni Letta”. Questo è quanto ha portato la notte di San Lorenzo, lo scorso 10 agosto. Un desiderio rispedito subito al mittente dallo stesso segretario PDL che alcuni giorni fa ha detto: “Nel 2013 il candidato premier per il centrodestra sarà Silvio Berlusconi”. Chi dei due dice la verità? Semplici idee contrapposte di due leader politici oppure una forma di tattica alla Mourinho, dove ognuno dice la sua senza scoprire troppo le carte? L’estate sta veramente finendo, l’Italia prega e spera che sia la stagione della svolta. Possiamo finalmente sperare in un’annata di buoni propositi, discorsi costruttivi e fatti concreti oppure rischiamo di incappare nella solita minestra, condita da inutili battibecchi fra le forze politiche? All’italiano interessa che il paese non vada a rotoli e torni a crescere.
Marco Chinicò

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