L’ovvia verità  del pericolo nucleare

L'esplosione della centrale nucleare del sud della Francia, a circa 200 km. dal confine italiano, continua a preoccupare l'Europa nonostante le dichiarazioni dell'agenzia nucleare EDF e dello stesso governo di Parigi, che assicurano che “per ora non c'è fuoriuscita di materiale radioattivo”. Per quanto però le rassicurazioni si susseguano, le dichiarazioni sul fatto che si tratti di un incidente industriale e non nucleare non sembrano aver convinto le autorità della pubblica sicurezza. Intorno all'area è stato eretto un perimetro dai vigili del fuoco, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica ha attivato il proprio centro per le emergenze e anche la protezione civile italiana sta monitorando i livelli di radioattività nell'aria.

“L'incidente di Marcoule conferma una verità ovvia e cioè che episodi del genere avvengono dove esiste un'alta la concentrazione di siti nucleari”. Paolo Brutti, responsabile Ambiente dell'Italia dei Valori, non ha dubbi al riguardo: “Siamo solidali con la popolazione del luogo e speriamo che gli effetti dell'esplosione, costati già un morto e quattro feriti, non producano ulteriori danni. Eventi del genere – prosegue Brutti – andrebbero sottoposti a quegli strapagati commentatori di casa nostra che consideravano inutile il no al nucleare, avendo una moltitudine di siti a due passi da casa, oltre le Alpi. Come dimostra l'incidente di Marcoule, l'angoscia della popolazione francese è ben superiore a quella italiana, la quale, tuttavia, va tenuta informata senza reticenze rassicuranti. Su questo l'Italia dei Valori sarà più che mai vigile”.

Il sito dove è avvenuto l'incidente è gestito anche da Areva, società che, nei piani dell'accordo nucleare tra il governo italiano e quello francese, avrebbe dovuto occuparsi della costruzione di almeno 8 impianti anche in Italia. Ma il successo dei referendum dello scorso giugno, per cui proprio l'Italia dei Valori aveva raccolto le firme, ha fermato il progetto. E a giudicare dai fatti odierni, la scelta degli italiani pare essere stata lungimirante.

Secondo il capogruppo al Senato dell'IdV, Felice Belisario, il ministro dell'ambiente, Stefania Prestigiacomo, deve andare “immediatamente in aula a riferire sul gravissimo incidente nucleare avvenuto in Francia. Non è possibile passare da una tragedia annunciata all'altra senza fare definitiva chiarezza e lasciare l'agenzia per la sicurezza nucleare senza una guida, dopo l'abbandono da parte di Veronesi”.
“Che l'atomo fosse, oltre che costoso, insicuro e pericoloso per la salute e per l'ambiente l'Italia dei Valori lo ha sempre detto e gli italiani lo hanno ribadito con un forte no al referendum del 12 e 13 giugno. E' giunto il momento che il governo, anziché sprecare risorse in opere inutili, come il Ponte sullo Stretto di Messina o altre infrastrutture fantasma, utilizzi le finanze pubbliche per dotare l'Italia di un Piano energetico nazionale che abbia come stella polare: efficienza energetica, risparmio energetico e fonti rinnovabili. Per una volta l'Italia sia di esempio e da traino per gli altri paese europei che, ancora in modo assolutamente miope, continuano ad investire nell'atomo”.

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