FONDAZIONE TELECOM ITALIA FINANZIA IL PROGETTO DI DIGITALIZZAZIONE DELL’ARCHIVIO DIARISTICO NAZIONALE

Si parte con i diari dell’Unità d’Italia con l’obiettivo di trasformare in formato digitale tutto il patrimonio documentario dell’archivio

L’Archivio dei diari ha finalmente dato corpo, grazie al sostegno economico di Fondazione Telecom Italia e al supporto della Regione Toscana, a uno dei progetti che aveva nel cassetto: Impronte digitali. Chi scrive di sé lo fa per lasciare “una piccola impronta” e nell’Archivio di Pieve dopo 27 anni sono oltre 6000 le tracce scritte che raccontano la vita di italiani in forma di scrittura autobiografica.

L’iniziativa si propone di trasformare in formato digitale tutto il patrimonio documentario della Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano (Arezzo), riconosciuto nel Codice dei Beni Culturali.

“Fondazione Telecom Italia ha fra i suoi obiettivi istituzionali la valorizzazione del patrimonio storico-artistico nazionale attraverso le nuove tecnologie” – dichiara Fabio Di Spirito, Segretario Generale di Fondazione Telecom Italia. “in quest’ambito, si colloca a pieno diritto il tema della conservazione e della valorizzazione della memoria e soprattutto la preziosa opera degli archivi storici. Il progetto “Impronte digitali” risponde pienamente ai nostri obiettivi, rafforzando il nostro impegno in un settore che ci vede già attivi con il progetto di valorizzazione dell’Archivio storico Telecom Italia”.

Contestualmente alla digitalizzazione si lavorerà anche sul fronte della conservazione dei manoscritti autografi iniziando dal Lenzuolo di Clelia Marchi che entro l’anno verrà esposto in via definitiva nel Palazzo Pretorio del Comune di Pieve dentro una teca di vetro realizzata dal Laboratorio Museotecnico Goppion, che vanta una conclamata esperienza in tutto il mondo a contatto con autentici capolavori. È di loro realizzazione la teca de “La Gioconda” al Louvre, solo per citarne uno.

Sarà così possibile vedere l’opera più suggestiva dell’Archivio non solo durante le giornate del Premio Pieve ma in ogni periodo dell’anno. Il progetto realizza anche il nuovo sito dell’Archivio per il quale l’azienda Tratos di Albano Bragagni ha messo a disposizione i suoi consulenti.

La digitalizzazione, come richiesto dalla Sovrintendenza Archivistica della Toscana che ha dato il nulla osta al progetto, sarà realizzato in sede, direttamente dall’Archivio che si è dotato di adeguata strumentazione. I documenti digitalizzati saranno successivamente disponibili online.

Per il 2011 il progetto si concentrerà sui diari dell’Unità d’Italia – la cui digitalizzazione è in corso – con l’obiettivo di restituire alcuni degli scritti più interessanti e suggestivi della raccolta di Pieve alla comunità scientifica e agli utenti dell’Archivio dei diari. La sezione del progetto relativa al 2011 ha visto anche il sostegno della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e ha ottenuto la concessione del logo ufficiale delle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia.

Al Premio Pieve oltre a un’anticipazione sul nuovo sito archiviodiari.it, sarà possibile visionare alcuni testi in formato digitale attraverso un tavolo touchscreen. Si discuterà del progetto Impronte digitali e dell’importanza di diffondere la memoria attraverso le nuove tecnologie in una tavola rotonda dal titolo Il futuro della memoria, coordinata da Camillo Brezzi, direttore scientifico dell’Archivio diaristico, alla quale interverranno:

Ø Giovanni Contini Bonacossi, Sovrintendenza Archivistica per la Toscana

Ø Fabio Di Spirito, Fondazione Telecom Italia

Ø Marco Natalizi, Fondazione Mario Tobino

Ø Gian Bruno Ravenni, Regione Toscana

L’Archivio dei diari è un grande investimento nella tecnologia. Oggi non c’abbiamo una tecnologia all’altezza della carta scritta, insomma, o della penna o della matita che scrive su un foglio di carta, così diceva Ascanio Celestini qualche anno fa e questo

è il senso della discussione che vorremmo animare con questa tavola rotonda.

Non sappiamo infatti se digitalizzare il patrimonio documentario di Pieve è un investimento nel futuro della memoria, perché non sappiamo se quel tipo di formato sarà più o meno fragile di una fotocopia, più o meno fragile di un taccuino scritto con la matita copiativa. Certo è che trasformare in digitale il cartaceo presente nell’Archivio garantisce una fruizione molto amplificata. È una memoria scritta che affronta la sua inevitabile evoluzione tecnologica. Adesso per leggere un diario occorre venire a Pieve Santo Stefano e con i mezzi pubblici a volte è un’impresa che scoraggia il ricercatore più accanito. Domani basterà premere un

tasto dal computer di casa. Quello che c’è in mezzo, dal cartaceo di oggi al click di domani, cercheremo di spiegarlo nella tavola rotonda che ospita i principali protagonisti del progetto Impronte digitali.

Abbiamo deciso di lavorare a segmenti almeno inizialmente, cercando di coinvolgere possibili interlocutori che possano qualificare il nostro lavoro. Il prossimo gradino sarà infatti la digitalizzazione delle memorie del disagio, che suscitano l’interesse della Fondazione Mario Tobino.

È solo il primo passo di un’iniziativa che vedrà l’Archivio impegnato nei prossimi anni e che cambierà la fruizione di quel patrimonio straordinario che ci viene generosamente consegnato.

Antonella Brandizzi – Responsabile ufficio stampa

Fondazione Archivio diaristico nazionale – onlus

Piazza Amintore Fanfani, 14

52036 Pieve Santo Stefano AR

5 per mille all’Archivio dei diari C.F. 01375620513

telefono 0575 797730 – fax 0575 799810

a.brandizzi@archiviodiari.it

antonella.brandizzi

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