Berlusconi nel bunker. E la Casta con lui

Berlusconi e Bossi sono come Saddam e Gheddafi, chiusi nel bunker. Questa è la manovra di un governo imbambolato e rincretinito, incapace di intendere e di volere. Da questo incipit la mia intervista pubblicata oggi sul quotidiano ‘Il Piccolo’ di Trieste: non vogliamo le larghe intese di Alì Babà e i 40 ladroni, si vada al voto subito.

Di Pietro, come le sembra la manovra riscritta?
Macché riscritta. Siamo fermi agli annunci di un governo incapace di intendere e di volere, smentito dalla sua stessa maggioranza, che non a caso presenta centinaia di emendamenti.

Schizofrenia?
Imbambolamento. Ma ora siamo a un bivio: o il parlamento si assume la responsabilità di costruire una manovra equa e corretta nei conti, secondo le indicazioni della Ue, oppure tutti a casa.

Il governo, ancora una volta, sull’orlo del baratro?
È un governo-regime chiuso nel bunker, come hanno fatto Saddam e Gheddafi. Da lì si lanciano proclami che nulla hanno a che vedere con il mondo che vive fuori.

Ma qualcosa è cambiato rispetto a Ferragosto, lo ammette?
Al di là di dichiarazioni al vento, buttate lì nel sottoscala di Arcore, non c’è nulla di nuovo. Il minimo che ci si dovrebbe aspettare, per semplice buon senso, è un verbale di una riunione e invece il governo riunisce il cdm per parlare di processi civili. Pare abbia definitivamente abdicato al suo ruolo.

La contromanovra è quella presentata dall’Idv o c’è altro di buono?
Alcune proposte coincidono, ci sono spunti interessanti da coltivare. Ma la lezione numero uno è che si deve far pagare chi finora non ha pagato.

Gli evasori. Che cosa proponete?
Gli evasori vanno stanati. E allora si imponga un’aliquota del 20% su chi ha usufruito dello scudo fiscale. E poi si riduca la spesa militare. Si preveda la tracciabilità di tutte le operazioni finanziarie dai 500 euro in su. Si facciano gestire le società a capitale pubblico da amministratori unici. Sarebbe un bel modo per liberarci dei 40mila trombati e riciclati della politica seduti nei consigli e negli organi di controllo.

Sono i contenuti dei vostri emendamenti?
L’IdV ne ha presentato 121. Riscrivono la pseudomanovra Tremonti.

Il taglio delle Province?
Nulla che non abbiamo già proposto da tempo. Siamo precisamente per la soppressione delle Province con meno di un milione di abitanti, la riduzione dell'indennità parlamentare del 20%, la cancellazione dei rimborsi elettorali.

La Casta si opporrà?
Si è già opposta sul versante Province. Un mese e mezzo fa, anche il Pd ha bocciato la nostra proposta depositata da anni in parlamento. L’annuncio governativo di questi giorni è l’ennesimo sotterfugio per non fare alcunché. Al massimo una commissione di studio.

Si aspetta, alla fine, il voto di fiducia?
Il governo ha perso il rapporto fiduciario con il Paese. E può solo ricattare un parlamento fatto a sua volta di ricattatori, ma anche di ricattati, venduti e comprati. La sola via d’uscita, come stiamo cercando di fare con l’ultima raccolta di firme, è cambiare la legge elettorale e mandare a casa candidati calati dalle segreterie dei partiti, asserviti “gheddafianamente” a Berlusconi: fanno blocco su di lui per conservare il posto, ma quando cadrà faranno la parte dei rivoluzionari.

Berlusconi o Tremonti: chi più responsabile?
Vorrà dire chi più irresponsabile. Sono come il gatto e la volpe, i responsabili del furto agli italiani.

Elezioni subito, ma con chi a centrosinistra?
Le primarie sono un metodo democratico che approviamo. Bene farebbe la coalizione a darsi un programma unitario.

È il Pd che rallenta?
È il Pd che a ogni nostra iniziativa dice che aiutiamo Berlusconi. Per una volta, anziché criticare a vuoto, venga a darci una mano ai banchetti delle firme.

Postato da Antonio Di Pietro

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