Ormai da qualche anno vado dicendo, quasi inascoltato dalle Istituzioni ad hoc, ma con l’approvazione quasi totale degli interessati (non mi riferisco ai medici) che il medico di base – così come è concepito – ha fatto il suo tempo. Non solo, ma detta istituzione ormai distante anni luce rispetto al vecchio medico di famiglia che spesso sapeva “guarire” anche semplicemente attraverso uno sguardo “terapeutico” sulla base delle specifiche conoscenze di un quadro familiare, oggi finisce invece per far nascere patologie che, molto verosimilmente, in ambiente diverso, non troverebbero humus fertile per nascere e svilupparsi. E mi spiego, in maniera molto semplice, così come ho fatto più volte in precedenza, ricevendone l’approvazione di molti.Il medico di base, in una società sviluppata e dinamica come la nostra, non risponde più alle necessità contingenti, in quanto fa perdere tempo ed è anche causa di un aumento assai sostenuto dei costi sociali, tanto da apparire più conveniente agli operatori sanitari rispetto all’utente, tra l’altro addirittura svilendo la professionalità dei nostri validissimi medici, che appaiono infatti sempre più amministrativi che sanitari. Cosa fa oggi il medico di base ? Per dirla in modo dialetticamente brutale, oggi il medico di base, clicca il nome del paziente sul PC, compila velocemente delle ricette ad una moltitudine di pazienti che non può certamente visitare come si dovrebbe per poi, a seconda dei casi, dirottarli presso le strutture deputate allo scopo. Insomma, come detto dianzi, egli svolge un ruolo amministrativo anziché propriamente sanitario. Fatte salve ovviamente eccezioni che pur ci sono, ma …numero pazienti permettendo.. e nei piccoli centri.Tenuto conto che al giorno d’oggi tutti sanno che per un mal di testa ci vuole un analgesico e che per un mal di pancia normalmente a volte basta un lassativo, io penso che si potrebbe tranquillamente evitare questo inutile passaggio, più amministrativo che sanitario, andando direttamente all’ospedale ove esistono ottime ed aggiornate guardie mediche, le quali, attraverso tessere computerizzate in funzione, potrebbero conoscere subito il passato sanitario del paziente, garantendo una presenza in tutte le ore del giorno e della notte, realtà che invece il medico di base non può espletare. Ed inoltre certi studi non verrebbero intasati dai malati immaginari e da chi va dal medico per passare il tempo…e sentirsi dire che non ha niente…Ovviamente il problema è complesso e non fa piacere a qualcuno. Di una cosa però sono convinto e cioè che, in questo modo, il paziente sarebbe visitato subito e con un risparmio assai notevole delle risorse regionali-statali, non solo, ma anche con meno spese e perdite di tempo dello stesso paziente che deve assentarsi dal lavoro, oltre con benefici per il datore di lavoro. E poi, per quanto ovvio a dirsi, con il male addosso, un paziente non può perdere mezza giornata dal medico di base, per poi essere spedito al CUP, perdendo altre ore d’attesa, per avere un appuntamento per una successiva visita specialistica magari mesi dopo….Che proporre ? La creazione di strutture sanitarie, 24 ore su 24, all’interno degli stessi ospedali, magari allargando le funzioni delle Guardie mediche che sembrano funzionare a meraviglia, come aveva già proposto qualche medico di Belluno alcuni anni fa. (cfr. Gazz. 10.1.2006)Il risultato sarebbe questo :1) gli studi dei medici di base verrebbero sfoltiti: è davvero penoso vedere certi studi zeppi di gente, in attesa per ore….avanti il prossimo…avanti il prossimo… come da un film di Alberto Sordi;2) non ci sarebbero più le resse nei pronti soccorsi, di cui si parla tanto in questi ultimi anni;3) il malato avrebbe assistenza 24 ore su 24, se vuoi anche pagando un giusto ticket e, contestualmente, nella grande struttura sarebbe possibile effettuare subito analisi di laboratorio che oggi vengono fatte persino in farmacia in pochi minuti, e quindi figuriamoci in Ospedale.Ma ciò converrà al medico di base ? O ai tanti studi associati ? Che guadagnano fior di quattrini, associandosi a volte in 10-20, pagando un solo affitto in una palazzina o appartamento trasformati in ambulatorio associato privato ? O addirittura agli Ospedali che, in qualche modo, dovrebbero fare i conti anche con la politica ? Questo è il vero problema da affrontare. . Il discorso sarebbe lungo ed “indigeribile” forse per qualcuno, ma se si pensa che per la sanità si spende circa l’80 % delle risorse ai vari livelli, io penso che, rimodellando l’attuale istituzione del medico di base (e qualcosa anche degli Ospedali) ci sarebbe anche una diminuzione sostanziosa in termini di costi sociali. Oltre ad avere un servizio in tempi accettabili, soddisfacenti ed efficaci.Ma chi mai vorrà iniziare un discorso della specie che, oltre ad essere di natura sanitaria, determinerebbe un tormentone politico ? In un momento in cui, lasciatemelo dire, politicamente non sì è in grado di risolvere nemmeno le cose più elementari ? Dimenticavo di dire che, secondo me, il medico di base a volte finisce per alimentare le malattie, specie quelle di natura psicosomatica, le quali, molto spesso, si trasformano in vere e proprie patologie fisiche. Infatti, le fasce deboli, per intenderci quelle che non hanno dimestichezza con la terminologia sanitaria, spesso rimangono negativamente influenzate dalle parole di una semplice diagnosi al punto da recepire di essere portatori in vita di una vera malattia, che andrà via via sviluppandosi nella psiche del paziente, ed ufficializzata a vita sul… freddo .computer del medico, il quale, nel prosieguo della sua professione potrebbe anche dimenticare gli aspetti correlati ad essa.. D’accordo non sarà un discorso facile, ma non sarà nemmeno una rivoluzione copernicana ove l’Italia ridiventasse un paese serio e responsabile. Fors’anche, un’iniziativa della specie potrebbe giovare anche in funzione delle prossime manovre finanziarie…
ARNALDO DE PORTI