FOCUS RETROATTIVO ( m.c)

SOLO UN 'ALTRA PROPOSTA: ABOLIAMO REGIONI E PROVINCE FORMANDO 4 DISTRETTI TERRITORIALI AMMINISTRATIVI NORD, CENTRO, SUD E ISOLE
Carmine Gonnella on 20 Agosto, 2011 16:14:08 | 102 numero letture

“L’ importante e’ che il nord non si chiami Padania”. Detto cio’, e’ impossibile attuare una qualsiasi forma di decentramento reale e pragmatico con una miriade di enti locali elettivi e non e con competenze sparse poco chiare. Se `e’ di un decentramento amminastrivo che vogliamo parlare bisogna farlo usando una certa logica e non con delle idee propagandistiche a casaccio proposte dalla Lega Nord per l’ Indipendenza della Padania.Il cittadino deve essere in condizione di sapere a chi compete cosa! Prendiamo a caso i rifuiti a Napoli, il comune ha la competenza della raccolta, il resto e’ nelle “buone” mani della provincia e regione. Quello delle competenze e’ un dilemma che sta andando avanti da decenni, esattamente dal 1970, anno in cui furono istituite le regioni. Questo non significa che la Repubblica diventi uno Stato Federale, ma uno Stato decentrato fiscalmente, amalgamato ed unito, con delle competenze, regole e leggi ben chiare ed uguale in tutti i distretti. Un’ unica legge elettorale con l’ elezione di presidenti e consigli distrettuali, senza poteri legislativi ma solo amministrativi, invece di avere tanti staterelli e governicchi, che spesso sono pietra d’ inciampo per il parlamento, il legislatore e il potere esecutivo. Un Senato distrettuale o delle autonomie amministrative, con poteri legislativi territoriali, il potere esecutivo e legislativo nazionale resta alla Camera dei deputati e alla presidenza del consiglio. Per fare cio’ ( a parte un miracolo) occorre cambiare radicalmente il Titolo V della Costituzione! Oggi non sappiamo piu’ in quale direzione andare, chi vuole abolire le province, che ne vuole abolire solo alcune, chi vorrebbe accorpare, chi vorrebbe ( a quanto pare ) dimezzare anche le regioni, chi come sempre vorrebbe la secessione e la creazione della Padania. Facciamo i seri, in Italia il problema degli enti locali non e’ mai stato politico ma amministrativo.

Carmine Gonnella

Cittadino italiano all’ estero

IL SISTEMA TRIBUTARIO ITALIANO COSTITUZIONALMENTE E’ INFORMATO A CRITERI DI GRADUALITA’ E PROGRESSIVITA’
Carmine Gonnella on 16 Agosto, 2011 08:44:44 | 68 numero letture

“Il sistema fiscale italiano puo’ cambiare in meglio abolendo le gaps tra le aliquote”

Al momento le aliquote iperf per categoria sono: fino a 15 mila al 23%, da 15 ( +1) a 28 mila, al 27%, da 28 (+1) a 55 mila al 38%, da 55 mila (+1) a 75 mila al 41%, da 75 in poi al 43%. Con la tassa di solidarieta’, per la durata di due anni ( periodo biennale in cui si crede di pareggiare e azzerare il deficit) da 90 mila a 150 mila al 48% ( + tassa di solidarieta’) e da 150 in poi al 53%.( + tassa di solidarieta’) Le aliquote sono passate da 5 a 7. Da 23. 27, 38, 41, 43, 48 e 53%. ( questi me li gioco al lotto) Analizzandole possiamo constatare che ci sono delle gaps, la massima del 10% e’ da 28 a 55 mila , dove chi guadagna 55 mila basterebbe fatturare o guadagnare un eruo in meno per pagare non il 38% bensi’ il 28%, e cosi’ via…

ECCO COME POTREBBE ESSERE MODIFICATO

Si puo’ cambiarlo in meglio, applicando la regola della progressivita senza gaps, con il graduale 1%. ( come ho gia’ accennato in un mio precedente articolo). Bisogna innanzitutto abbassare le tasse a chi guadagna meno di 20 mila euro l’ anno, potenziando il potere d’ acquisto, quindi fino a 20 mila l’ aliquata al 20%. Da 20 mila a 30 ad ogni 1000 euro in piu’ scacca il graduale 1%, sino al 30%. Da 30 mila a 50 ad ogni 2000 euro in piu’ scatta l’ 1% graduale, sino al 40%. Lo stesso avviene da 50 mila fino a 70 mila sino al 50%. Dopo i 70 mila l’ aliquota resta al 50%. Con questo sistema questo modo il margine di gioco dei furmetti e’ solo dell’ 1% e non piu’ del 4,10, 3 e 2%.

La tassa di solidarieta’ potrebbe essere applicata e limitata ad ogni primo bilancio di governo se il decifit lo richiedesse a partire da 100 mila euro, sempre con il graduale 1%. Da un milione in poi fissa al 60% . Da non dimenticare che il sistema tributario italiano è informato a criteri di progressività.[ aer. 53] Piu’ graduale di cosi’ !!!! ( scusatemi se e’ poco e…forse poco chiaro)

P. S. Da commentare solo una calcolatrice scientifica…a potata di mano

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