“L’ importante e’ che il nord non si chiami Padania”. Detto cio’, e’ impossibile attuare una qualsiasi forma di decentramento reale e pragmatico con una miriade di enti locali elettivi e non e con competenze sparse poco chiare. Se `e’ di un decentramento amminastrivo che vogliamo parlare bisogna farlo usando una certa logica e non con delle idee propagandistiche a casaccio proposte dalla Lega Nord per l’ Indipendenza della Padania.Il cittadino deve essere in condizione di sapere a chi compete cosa! Prendiamo a caso i rifuiti a Napoli, il comune ha la competenza della raccolta, il resto e’ nelle “buone” mani della provincia e regione. Quello delle competenze e’ un dilemma che sta andando avanti da decenni, esattamente dal 1970, anno in cui furono istituite le regioni. Questo non significa che la Repubblica diventi uno Stato Federale, ma uno Stato decentrato fiscalmente, amalgamato ed unito, con delle competenze, regole e leggi ben chiare ed uguale in tutti i distretti. Un’ unica legge elettorale con l’ elezione di presidenti e consigli distrettuali, senza poteri legislativi ma solo amministrativi, invece di avere tanti staterelli e governicchi, che spesso sono pietra d’ inciampo per il parlamento, il legislatore e il potere esecutivo. Un Senato distrettuale o delle autonomie amministrative, con poteri legislativi territoriali, il potere esecutivo e legislativo nazionale resta alla Camera dei deputati e alla presidenza del consiglio. Per fare cio’ ( a parte un miracolo) occorre cambiare radicalmente il Titolo V della Costituzione! Oggi non sappiamo piu’ in quale direzione andare, chi vuole abolire le province, che ne vuole abolire solo alcune, chi vorrebbe accorpare, chi vorrebbe ( a quanto pare ) dimezzare anche le regioni, chi come sempre vorrebbe la secessione e la creazione della Padania. Facciamo i seri, in Italia il problema degli enti locali non e’ mai stato politico ma amministrativo.
Carmine Gonnella
Cittadino italiano all’ estero