Roma 11/08 – «L'appello dell'On.le Ciocchetti ed il suo richiamo ad una maggiore democrazia all'interno del partito e alla necessità di una reale apertura dell'UDC verso chi ha contribuito in questi anni a mantenerla in vita, verso quella parte della società civile, dell'associazionismo e del mondo cattolico che l'hanno individuata come luogo consono alle proprie idee e valori aprono un dibattito di estremo interesse che può dare veramente un senso nuovo all'UDC come partito aperto ed a chi vuole riprendere a “fare buona politica”, passando ad una politica radicata sul territorio e che sia posta realmente al servizio del bene comune più che agli interessi di pochi” lo afferma in una nota Paolo Voltaggio, Vice Presidente del Gruppo Consiliare UDC in Campidoglio .
“Chi, come il sottoscritto, proviene dalla società civile e dell'associazionismo, contribuendo alle amministrative del 2008 alla tenuta del partito Roma non può che condividere i temi posti all'attenzione dei vertici del partito.
E' quasi incomprensibile far comprendere agli amici coinvolti nel tesseramento la “auto sospensione” disposta dai vertici del partito a Roma e Provincia che di fatto priva chi ha realmente sottoscritto e pagato la tessera di veder celebrato il Congresso.
Ancor meno facile è dare spiegazione di listini regionali che non tengono conto dei consensi e della meritocrazia e dell'indicazione delle nomine nelle aziende senza concertazione con chi rappresenta il partito nelle istituzioni.
Solo con l'avvio di una nuova fase di maggiore democrazia interna, di reale apertura alla società civile, all'associazionismo e al mondo cattolico l'Udc potrà porsi come alternativa all'attuale corto circuito della politica ed alla caduta di credibilità dei partiti nei confronti della gente sempre più stufa dell'attuale stato di autoconservazione dei partiti” così conclude Paolo Voltaggio, vicecapogruppo Udc in Campidoglio.