DA OGGI L’ITALIA E’ UN PAESE A SOVRANITA’ LIMITATA

Ormai il governo è nel pallone. L’antieuropeista Bossi diventa tutto a un tratto europeista perché la Bce ha deciso di comprare i nostri titoli di Stato. Tremonti lavora per il pareggio di bilancio per il 2014 e poi lo anticipa al 2013. Berlusconi, si sa, è un bugiardo matricolato e cambia idea un giorno sì e l’altro pure. Mercoledì scorso ha detto che la crisi non c’era e venerdì, 48 ore dopo, ha convocato una conferenza stampa in fretta e furia per informare gli italiani che la crisi è terribile. Magari c’era ancora qualcuno oltre lui che non se ne era accorto.
E’ questo il quadro da ospedale psichiatrico che ha indotto l’Unione europea a intimarci di fermarci a un passo dal baratro, quando questi signori si apprestavano, bendati, a cadere nel vuoto e a trascinare con sé tutto il Paese. E’ stato in quel preciso momento che in Europa hanno capito che dovevano intervenire. Ma a quale prezzo. Ufficialmente non lo sappiamo ancora ma quello che è certo è che ci hanno chiesto riforme e sacrifici. Quelle riforme che il governo Berlusconi doveva fare a inizio legislatura ma che, occupando il Parlamento per far approvare leggi ad personam, ha spostato sempre in fondo all’agenda a politica. Quei sacrifici che la casta chiede ai cittadini ma è incapace di chiedere a se stessa. E pure, vi assicuro, con lo stipendio da parlamentare, ma anche con quello di consigliere regionale, alla fine del mese si arriva, anche molto bene.
Siamo tornati al periodo di fine guerra, quando il governo provvisorio di Badoglio era di fatto controllato da americani e sovietici. Oggi sono francesi e tedeschi, cambiano i Paesi, non la sostanza. L’Europa compra i nostri titoli e paga una parte del nostro debito pubblico. Questo significa che la nostra sovranità, da questo momento, è limitata.
Servirebbe uno sforzo collettivo, comune, per risollevare le sorti del nostro bel Paese. Ma con la classe dirigente che ci ha governati finora cosa possiamo avere in comune? Gli chiediamo di tagliarsi i vitalizi, di rinunciare ai voli blu e ci rispondono approvando il processo lungo.
Per questo non capisco chi oggi fa finta di tirar fuori il senso di responsabilità e si atteggia a salvatore della patria. Casini, Fini, Rutelli, il terzo polo insomma. Chiedono la creazione di una commissione per la crescita. Invece di mandarli a casa gli diamo un’altra sponda? E la creazione di una commissione per combattere la crisi non è anche un modo per delegittimare definitivamente governo e Parlamento. Non si fa prima a cambiare l’uno e l’altro?

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