A Marcinelle per ricordare la disgrazia che colpì l’emigrazione italiana

Garavini (PD): “Marcinelle insegna: quella sul lavoro è la forma più grave d’insicurezza”

“Il disastro di Marcinelle dell’8 agosto 1956 fu una tragedia agghiacciante. Ricordare i 136 minatori italiani che persero la vita tra le fiamme della miniera ‘Bois du Cazier’ è un’occasione per riflettere sull’importanza della sicurezza sul lavoro e sulla storia della nostra emigrazione. Una storia piena di sofferenze e di sacrifici che contribuirono a fare dell’Italia un grande Paese e degli italiani un popolo di lavoratori stimati e apprezzati in tutto il mondo”. Lo dice la deputata eletta nella circoscrizione Europa, Laura Garavini, annunciando che anche quest’anno sarà in Belgio per partecipare alle commemorazioni della catastrofe di Marcinelle: l’incidente che fece 262 vittime, tra le quali più della metà erano emigrati italiani.

“Non si deve dimenticare che se quell’incidente si trasformò in tragedia, è perché la manutenzione e la sicurezza del sito erano ridotte al minimo” continua la deputata PD. “E dall’inizio dell’anno sono già 384 i morti sul lavoro in Italia: il 15,6% in più rispetto al 2010. Un dato spaventoso, indegno per un Paese come l’Italia, e che ha costi sociali altissimi. Ma il Governo Berlusconi non lo combatte affatto: incurante come sempre dei problemi reali del Paese”.

“Quella sul lavoro è la forma più grave d’insicurezza, perché colpisce gli individui mentre si guadagnano da vivere. E con buona pace della retorica xenofoba e populista, a pagarne il prezzo più alto sono le categorie più deboli, tra le quali spicca proprio quella degli immigrati”, conclude Laura Garavini. “Oggi ci stringiamo tutti nel ricordo dei nostri connazionali caduti a Marcinelle. Ma la loro memoria impone l’obbligo politico di agire concretamente per tutelare i lavoratori e togliere all’Italia l’ignobile primato di Paese più insicuro d’Europa”.

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