Morti sul lavoro, una strage continua. Idv: promuovere la prevenzione

Un giovedì nero quello appena trascorso. Torino, Bolzano, Firenze, Potenza: quattro situazioni produttive diverse, cinque morti sul lavoro.
Appena qualche giorno fa, in occasione della diffusione del rapporto annuale dell'Inail secondo il quale per la prima volta nel 2010 gli incidenti mortali sono scesi al di sotto dei mille, in calo del 6,9% rispetto ai 1053 del 2009, noi dell'Italia dei Valori siamo stati tra i pochi che, pur salutando positivamente questi dati, hanno sottolineato la necessità di una lettura che si spingesse oltre il fatto numerico.
Intanto a causa della crisi in atto è diminuito drasticamente il numero delle ore lavorate su base annuale, con un conseguente riflesso sul computo della riduzione totale degli infortuni.
La contrazione si registra poi soprattutto in ambito industriale, dove è più consolidata la presenza dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls) e l'attività di valutazione e prevenzione dei rischi.
Ma continuano gli infortuni in agricoltura, edilizia e autotrasporto, crescono gli incidenti “in itinere”, cioè durante lo spostamento tra casa e luogo di lavoro, aumentano le patologie connesse con il rischio biologico (per esempio nelle professioni socio-sanitarie, specie se esternalizzate e gestite impropriamente) e soprattutto non disponiamo dell'effettiva consistenza degli infortuni nelle aree del sommerso, degli appalti e dei subappalti e del caporalato, spesso pemeabile all'infiltrazione criminale.
Per questo IDV riconferma la necessità della prevenzione, attraverso i servizi che competono alle Asl e la formazione degli Rls e dei lavoratori italiani e stranieri, dell'applicazione puntuale delle misure contenute nel Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro (nonostante gli interventi distorsivi del Governo), della regolarizzazione dei rapporti di lavoro precari, che espongono maggiormente i lavoratori e le lavoratrici, del rispetto delle leggi, degli accordi sindacali e dei contratti, dell'adeguata valutazione dei costi della sicurezza nelle gare d'appalto, a partire da quelle indette dalle Pubbliche Amministrazioni.
IDV ha contrastato le politiche del Governo Berlusconi-Lega anche perché l'alleggerimento delle sanzioni inizialmente previste dal Dlgs 81e il taglio delle risorse a Regioni ed Enti Locali previsto dall'ultima finanziaria rischiano di indebolire le politiche integrate sul fronte della sicurezza del rapporto di lavoro e sul luogo di lavoro.
Voltare pagina è oggi ancora più urgente: perché nessun’altra famiglia debba piangere un mancato ritorno a casa.

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