Intervista al Corsera, Di Pietro: nella Prima Repubblica erano lord rispetto ad oggi

Di seguito l'intervista che il presidente IdV, Antonio Di Pietro ha rilasciato al Corriere della sera.

Lei ha parlato di ‘nuova Tangentopoli’.
“Di più. Questa Tangentopoli è più grave e più pericolosa della prima”.

Alla Camera, parlando con alcuni deputati (tra loro Enzo Carra, che fece arrestare per reticenza), ha detto: “Quelli della Prima Repubblica erano lord rispetto a questi”. Meglio i vecchi dc dei nuovi?
“Intendiamoci. Allora c'erano alcuni grandi personaggi come Aldo Moro e Pio La Torre. E ce n’erano altri, tanti, che rubavano e si sono arricchiti rubando. Quindi nessuna giustificazione per la Prima Repubblica”.

Però?
“Però quella era una Tangentopoli quasi banale. Da mazzetta nascosta nel cesso del Pio Albergo Trivulzio o nel puof di casa Poggiolini. Ora sta tutto nelle pieghe della consulenza, dell'incarico. E' una tangente fatturata. Io da pm ho fatto il radiologo e ho scoperto un tumore sociale. Loro hanno creato un antidoto al medico, non al tumore”.

Una Tangentopoli quasi legalizzata?
“Allora un cittadino imprenditore pagava un politico per avere un vantaggio. Ora sono tutti i cittadini a pagare, senza volerlo. Una corruzione più diffusa e meno visibile. Un esempio: le 7 mila società partecipate dagli enti locali hanno assunto 25 mila consiglieri di amministrazione. Bastava un amministratore unico”.

Allora ci fu anche una rivolta della cosiddetta società civile.
“E’ vero, oggi c’è scoramento. Anche perché si è martellato per anni dicendo che è in corso una guerra per bande tra magistrati e politici. E invece è tra guardie e ladri. Con qualche ladro tra le guardie. Se si continua così è alle porte la rivoluzione, la rivolta sociale”.

Come se ne esce?
“Con un’opposizione costruttiva”.

La sua svolta moderata sembra fatta apposta per far concorrenza al Pd.
“Ma no, noi chiediamo il voto a destra, a sinistra e al centro. Se poi altri partiti perdono voti non è colpa nostra”.

Il Pd non esclude un governo di transizione.
“Noi siamo per il voto anticipato subito. Se poi si creano le condizioni per fare una nuova legge elettorale in 2-3 mesi non ci tireremo indietro”.

Ma il voto è una priorità.
“Sì, moderatismo non vuol dire far da portantini a un re Mida politicamente malato. Berlusconi l’ho intravisto ieri: sembrava appena tornato dall’estetista, tirato, incipriato, con qualche capello in più. E’ venuto a votare la fiducia a se stesso e poi è sparito. Ha umiliato anche il capo dello Stato. Si è comportato da criminale, questo è il termine giusto”.

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