LA BANDA DEGLI ONESTI USA LA MANOVRA COME CAVALLO DI TROIA PER L’ENNESIMA NORMA AD PERSONAM

E’ proprio vero che certi vizi sono duri a morire. Così c’è chi non riesce a smettere di fumare e chi, come Berlusconi, proprio non resiste alla tentazione di infilare sempre qua e là una leggina che lo tiri fuori dai guai. Il passato insegna, il presente pure, e allora dopo i vari lodi Schifani e Alfano, dopo il legittimo impedimento, dopo il processo breve, insomma dopo le tante leggi salva-Cavaliere già partorite dalle ‘illustri’ menti del centrodestra, ecco spuntare nella manovra economica un’altra norma tagliata su misura del Presidente del Consiglio e delle sue aziende.

Una modifica a due articoli del codice di procedura civile (il 283 e il 373) attraverso cui si impone la sospensione, dietro il pagamento di una ‘idonea cauzione’, dell’esecutività delle condanne civili superiori ai 10 milioni di euro in primo grado e ai 20 milioni di euro in appello. Una trovata fatta apposta per bloccare il mega risarcimento da 750 milioni di euro dovuto dalla Fininvest alla Cir di Carlo De Benedetti, qualora tra qualche giorno fosse confermato in appello dai giudici di Milano il verdetto di primo grado sul Lodo Mondadori. Insomma, quando c’è di mezzo l’interesse personale del Presidente del Consiglio il Governo tira fuori sempre il peggio di sé.

Così una manovra economica già sciagurata per il Paese, piena com’è di rincari e tagli a danno delle fasce sociali più deboli e dei servizi primari, diventa di fondamentale importanza solo per il signor Berlusconi. La banda degli onesti, quella guidata dal Ministro dell’ingiustizia Alfano, nuovo segretario di un partito che a quanto pare sventola l’onestà solo a chiacchiere, usa un provvedimento di fondamentale importanza come un cavallo di Troia per introdurre l’ennesima indecente norma ad personam.

Una vergogna? Di più! Un vera e propria offesa per tutta quella gente per bene – per fortuna la maggioranza nel Paese – che ancora crede nel rispetto delle regole. Loro – i Berlusconi, gli Alfano e tutta la corte dei miracoli del centrodestra – ci provano sempre, senza pudore. A spese dei contribuenti tra l’altro, visto che le leggi ad personam che riguardano la giustizia per il Presidente del Consiglio sono costate al Paese, dal 2001 al 2011, oltre 2 miliardi e duecento milioni di euro. Un’oscenità, ma anche un solo euro sarebbe stato troppo!

Sono anni che parliamo di conflitto di interessi, di uso strumentale della politica e di un Parlamento ridotto ad ufficio legale di un premier che ha fatto della cancellazione dei suoi guai giudiziari l’unico vero punto del programma di Governo. E c’è ancora chi nega l’evidenza: noi dell’IdV non abbiamo l’anello al naso e per questo non siamo caduti nel tranello dell’apertura di Berlusconi alle opposizioni. Non ci fidiamo e non faremo passare quest’ennesimo elogio dell’impunità.
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