La nuova Inter di Mr Gasperini

Una telenovela durata circa dieci giorni che ha sconquassato l'ambiente interista. Come solo la 'pazza' Inter sa fare (come intona il suo inno “amala, pazza Inter, amala!”) dopo il 2010, in cui ha vinto il triplete – Scudetto, Champions League e Coppa Italia – e dopo questa stagione in cui ha vinto la Super Coppa di Lega, il Mondiale per club, la Coppa Italia, più un secondo posto in campionato (dopo aver vinto 5 scudetti di fila), riesce a complicarsi la vita: il suo tecnico, Leonardo, accetta di fare il dirigente a Parigi con il Paris Saint Germain e arrivederci Inter. La Beneamata si ritrova così senza guida fino all'ufficializzazione di ieri che porta all'investitura di un nuovo allenatore: Gian Piero Gasperini, ex-Genoa. Spetterà al tecnico piemontese l'arduo compito e l'elevata responsabilità di guidare la corazzata nerazzurra versi nuovi successi in Italia e in Europa, dove però, il Gasp, in campo internazionale, non ha ancora avuto la fortuna di cimentarsi. Ma cerchiamo di capire come il nuovo allenatore potrà far giocare la nuova Inter.
Il gioco di Gasperini passa attraverso l'applicazione di uno schema che prevede tre difensori, quattro centrocampisti e tre attaccanti, cioè un 3-4-3. Ovviamente, come tutti i grandi allenatori, soprattutto intelligenti, lo schema non è rigido e si modella a seconda delle situazioni che si verificano durante una partita o a seconda delle caratteristiche della squadra che si affronta. Lo stesso Mourinho ha elogiato il nuovo tecnico dell'Inter quando lo fermò sullo 0-0 riuscendo a plasmare la squadra (allora il Genoa) ogni qualvolta lo Special One cambiava l'assetto della squadra per trovare una soluzione tattica vincente. Il portoghese dichiarò che il Gasp fu l'unico allenatore a metterlo in difficoltà.
Il 3-4-3 del neo allenatore interista, nella fase difensiva, si schiera però con quattro difensori: uno solo dei due esterni a centrocampo va a coprire la zona di competenza; chi ricoprirà questo ruolo dovrà probabilmente sacrificarsi più degli altri, dovrà fare su e giù per la fascia.
A centrocampo, sono i due centrali il vero perno del gioco e dell'equilibrio della squadra; dovranno dettare i tempi nella fase offensiva e fare cerniera nella fase di non possesso palla. In questo, l'altro ex-Genoa Thiago Motta era un vero metronomo del centrocampo genoano e si pensa che, con Gasperini, l'italo brasiliano possa senz'altro rimanere (alcune indiscrezioni lo davano per partente). Insomma in mezzo al campo ci vorrà qualità e quantità.
Il reparto più avanzato è quello con il quale il 53enne di Grugliasco si potrà divertire di più. Ritroverà uno dei suoi pupilli, un certo Diego Milito, ma anche un grandissimo campione come Samuel Eto'o che dei tre in avanti è quello che con ogni probabilità giocherà a sinistra. Sull'attaccante di destra bisognerà attendere l'esito delle operazioni di calciomercato che potrebbe vedere l'arrivo alla corte di Moratti di un altro argentino e sempre dal Genoa, Rodrigo Palacio – in cambio di Pandev – che ovviamente Gasperini conosce bene.
C'è molta curiosità di quale sarà la collocazione tattica di Wesley Sneijder. Il fantasista, con questo modo di giocare, sarebbe un po' fuori luogo almenochè non si adatti a ricoprire ruoli diversi. Ma l'olandese, insieme al brasiliano Maicon, sono al centro di un mercato che li vede protagonisti – cioè richiestissimi – e dalla cessione dei quali l'Inter potrebbe ricavarne un tesoretto di circa 50 Mln di euro. Intanto, per il difensore esterno, è stato già trovato un sostituto, un altro brasiliano, Jonathan, una sorta di Roberto Carlos ma destro.
La curiosità sale e con essa la voglia di vedere come potrà essere guidata una 'ferrari nerazzurra' da un italiano.
Paolo Natale

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