Panetta, orgoglio degli italiani residenti in America

Il senato americano ha approvato la sua nomina a ministro della difesa all'unanimita'. I commenti positivi sul personaggio si sono sprecati sia da parte democratica che repubblicana. Leon Panetta, figlio di due emigrati di Siderno in Calabria che aprirono un ristorante a Monterey in California, e' un tipico esempio di italiano che si e' affermato al massimo della gerarchia politica e amministrativa. Avvocato, professore, ha iniziato da giovane la sua esperienza politica lavorando per grandi personaggi repubblicani. Ma nel 1971 ha deciso di passare ai democratici perche', secondo lui, il GOP stava perdendo ormai la sua posizione di centro e si stava avviando inesorabilmente verso posizioni di destra estrema. Facile previsione. Il 30 giugno l'attuale ministro della difesa, Robert Gates, lascera' l'incarico. Unico rappresentante repubblicano nel gabinetto del Presidente Barack Obama, ha detto che vuole riconquistare un suo spazio privato. Ma la verita e' che si e' trovato in netto contrasto con le ultime decisioni del Presidente tra cui quella di ritirare 30mila uomini dall'Afghanistan entro il 2013. Leon Panetta ha assunto l'incarico di direttore della CIA nel 2009 e grazie alla spinta che ha dato a questa potente organizzazione di intelligence, e' stato possibile incastrare e far fuori Osama Bin Laden da oltre dieci anni uccel di bosco. Si fa per dire, visto che viveva in un compound del quale erano bene a conoscenza i pakistani. Con il Presidente Clinton Leon Panetta ha fatto un gran lavoro nella sua qualita' di chief of staff. Insomma: c'e' da essere orgogliosi come italiani residenti in America. Una volta tanto non si parla di noi solo per avere introdotto la mafia in questa ed in altre nazioni.
Rimanendo sul piano della correttezza istituzionale che si verifica spesso in questa Nazione, vogliamo segnalare al nostro Lettore italiano che i senatori John McCain e Lindsey Grahm si sono dissociati dagli altri esponenti del partito repubblicano e candidati alle prossime elezioni presidenziali. Hanno detto che loro sono al fianco del Presidente che ha deciso di intervenire in Libia per dare un aiuto umanitario e bloccare il massacro di civili operato dalle milizie di Gheddafi. I due senatori hanno fatto questa affermazione nonostante che gli altri repubblicani da giorni chiedano la testa del Presidente che avrebbe dichiarato guerra alla Libia senza avere l'autorizzazione del Congresso. E nonostante Obama abbia piu' volte confermato che si tratta di una operazione, diciamo cosi', umanitaria e non una guerra per la quale occorre appunto il parere favorevole del Congresso.

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