Lo hanno chiesto a gran voce i toriniesi ieri,vogliamo le dimissioni di Cota e della sua giunta al completo, il Presidente della Regione Piemonte, che da quando occupa un posto non meritato, non ha fatto altro che mettersi in contrasto con i piemontesi che mal lo digeriscono (non dimentichiamo che la incresciosa questione di “Giovine e le firme false” è ancora in corso). Ha promesso pannolini gratis alle famiglie senza mantenere quando detto (ieri i manifestanti indossavano i pannoloni sopra i pantaloni) .
Ha tentato in modo subdolo di introdurre l'oscurantismo medioevale invalidando la 194 con un protocollo regionale che di fatto svuota la legge sull'aborto, ha introdotto nei consultori i “paladini della vita fetale” ma solo di quella, che avrebbero il compito di dissuadere le donne che si recano ad abortire, come se le donne fossero incapaci di intendere e di volere e avessero bisogno dei loro consigli da puritani alla riscossa, creando una rivolta da parte delle donne e relative associazioni.
Per non parlare di “sanitopoli” che gli ha ritagliato un posto d'onore nell'inchiesta della magistratura, con la ciliegina sulla torta dell'arresto dell'ex assessore alla Sanità, giusto per arricchire il curriculum della giunta verde-azzurra.
Il malgoverno di Cota passa dalla sanità e le inchieste, ma non solo. Dal nucleare al trasferimento dei ministeri, passando per i tagli in molti settori. La perdita di credibilità, se mai c'è stata, è frutto di frodi elettorali, incapacità di risolvere i problemi emergenti perchè occupati a risolvere inchieste giudiziarie.
Questa classe politica deve dimettersi, lo hanno chiesto i cittadini torinesi a gran voce, con interventi a braccio, slogan, cartelli e megafoni.
La lingua batte dove il dente duole, e i più citati sono stati i nomi di Caterina Ferrero, l'ex assessore alla Sanità, e Michele Giovine, sotto processo per le famose firme false della sua lista. Silvio Viale dei Radicali, si è proposto in versione “uomo sandwich”: “Cota e Giovine coppia di fatto”.
Inoltre ieri in aula, il Pd (Reschigna) ha chiesto la convocazione straordinaria della prima commissione per accelerare il disegno di legge sull'assestamento di bilancio; e Eleonora Artesio ha annunciato una mozione di sfiducia che per essere depositata dovrà avere un quinto delle firme in Consiglio.
Sono intervenuti anche il segretario regionale del Pd Gianfranco Morgando, Mercedes Bresso, Andrea Stara, Marco Grimaldi, Monica Cerutti, Juri Bossutto, Andrea Buquicchio, Giampietro Tolardo, Silvio Viale e Giulio Manfredi, Michele Paolino: un mix tra tra Sel Pd, Fds, Radicali, Insieme per Bresso e Italia dei Valori, con l'adesione di Libertà e Giustizia presente con lo striscione.
Tutti unanimi a sostenere che questo governo regionale ha gli stessi identici problemi di precedenti maggioranze di centro destra, nonché del governo nazionale.
La giunta Cota non è amata dai cittadini, e che gli aspetti dell'inchiesta abbiano o no rilevanza penale, restano fatti e circostanze con forte interdipendenza di favori clientelari, di negazione dell'interesse pubblico e inaccettabile ricerca dell'interesse politico personale e particolaristico.
L'inchiesta sulla sanità ha rivelato che la piaga della corruzione e presente più che mai, e quanto emerso dal processo sulle firme false del consigliere regionale Michele giovine, oscura pesantemente la credibilità di questa classe politica e la dignità dell'elezione politica.
Insomma, i torinesi chiedo a Cota di dimettersi, di restituire il mandato elettorale ai piemontesi perchè possano essere liberi di ricominciare.
Sdegnate e contrariate le reazioni della Lega e del Pdl, Enzo Ghigo il coordinatore regionale degli azzurri ha detto che “davanti al Consiglio c'è stato il solito show giustizialista”. Questo lascia prevedere che la destra non esiterà ad alimentare la macchina del fango contro il Sindaco Piero Fassino in merito alla questione della malavita nel meccanismo delle primarie del Pd.