Fisco, da Cisl e Uil un ultimatum al governo "La riforma serve subito". Pieno sostegno del Carroccio

Il Giornale

sabato 18 giugno 2011

Fisco, da Cisl e Uil un ultimatum al governo “La riforma serve subito”
Pieno sostegno del Carroccio

Bonanni e Angeletti: “Basta con perdite di tempo e litigi. È ora di mettersi tutti insieme per fare la riforma e togliere l’Italia dalla condizioni pietosa in cui si ritrova”. Calderoli: “Riforma che completi il federalismo oppure scendo in piazza con loro”. Anche Maroni d'accordo
Roma – “Quello di oggi è un ultimatum: se non c’è la riforma Cisl e Uil faranno lo sciopero”. Così il leader della Cisl, Raffaele Bonanni si rivolge al governo durante la manifestazione del suo sindacato in piazza del Popolo a Roma. Con lui il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, che parlando dal palco ha fatto indirettamente riferimento allo sciopero: “Noi abbiamo sempre fatto le manifestazioni di sabato per evitare ai lavoratori di perdere il salario, ma se non faranno la riforma fiscale la prossima volta la manifestazione la faremo di venerdì”.

L'invito a collaborare “Basta con perdite di tempo e litigi. È ora di mettersi tutti insieme per fare la riforma e togliere l’Italia dalla condizioni pietosa in cui si ritrova”, ha aggiunto Bonanni, sollecitando il governo, inoltre, a dare un deciso taglio alla spesa improduttiva e a non toccare, invece, la spesa sociale. “Non si azzardassero a portare una manovra senza un fortissimo ridimensionamento della spesa improduttiva e inefficiente”. Il leader della Cisl chiede inoltre un impegno sempre più forte nella lotta all’evasione fiscale e boccia le misure contenute nel decreto legge sviluppo, che prevedono un “allentamento” delle ganasce fiscali: “Siamo contrarissimi a questo e vorremmo che tutta la politica reagisca. È il gioco di chi non vuole disturbare gli evasori”.

Calderoli si schiera “Sottoscrivo completamente quanto affermato da Bonanni ovvero che non è più tempo di litigi, ma che bisogna mettersi tutti insieme per realizzare la riforma sul fisco. Così come sottoscrivo le parole di Angeletti quando dice che 'O il governo fa le riforme oppure è meglio che se ne va a casa'”. Lo dice in una nota il ministro della semplificazione Roberto Calderoli. “Sono d’accordo con loro, perché la riforma fiscale va fatta e va fatta subito, diversamente dovrò partecipare anch’io al loro minacciato sciopero generale e dovrò essere in piazza con loro e non più come rappresentante di un governo” aggiunge il ministro leghista.

Completare il federalismo Angeletti e Bonanni, ricorda Calderoli nella sua nota, “sollecitano quello che la Lega Nord chiede da tempo, ovvero che il federalismo fiscale venga completato con una reale riforma fiscale complessiva, che riduca il numero degli scaglioni, delle aliquote dell Irpef e porti ad una progressiva riduzione dell’Irap fino al suo azzeramento. Pertanto, sottoscrivo completamente quanto affermato da Bonanni, ovvero che non è più tempo di litigi, ma che bisogna mettersi tutti insieme per realizzare la riforma sul fisco. Così come sottoscrivo le parole di Angeletti quando dice che o il governo fa le riforme oppure è meglio che se ne va a casa. Sono d’accordo con loro, perché la riforma fiscale va fatta e va fatta subito, diversamente – annuncia il ministro – dovrò partecipare anch’io al loro minacciato sciopero generale e dovrò essere in piazza con loro e non più come rappresentante di un governo”.

Maroni d'accordo “Se la riforma fiscale la chiedono anche i sindacati, a maggior ragione, il governo deve essere impegnato a farla in tempi rapidi”. Così il ministro dell’interno, Roberto Maroni commenta la sollecitazione che arriva dalla Cisl e dalla Uil di una riforma fiscale in tempi brevi. “La richiesta che viene da due sindacati che non hanno un atteggiamento ideologico, né a favore né contro la maggioranza di governo, è una dichiarazione impegnativa e importante di cui bisogna tenere conto” ha proseguito il ministro. Rispondendo ad una domanda sulla manifeazione di Cisl e Uil il ministro ha aggiunto “un conto è la Cgil, che ha sempre tenuto una posizione nettamente contraria, un altro sono Cisl e Uil che dicono questa cosa al governo”.

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