REFERENDUM: MALAN, MAGGIORANZA ANDRA’ AVANTI. GRAZIE ELETTORI CENTRODESTRA RAGGIUNTO QUORUM

di Dario Caselli
Cinquantasette per cento. A tanto si è fermata l'asticella del quorum dei referendum sull'acqua, sul legittimo impedimento e sul nucleare. Un risultato che così, dopo sedici anni, consente di considerare valida la consultazione referendaria. E naturalmente ora si apriranno tutta una serie di analisi, discussioni e valutazioni. E tra queste quelle del senatore Lucio Malan che ripete: “Mi creda questo voto non cambia nulla.”
Senatore che intende con 'questo voto non cambia nulla'?
“Nel senso che questi quattro 'sì' non comportano grandi cambiamenti dal punto di vista legislativo”.
Si spieghi meglio…
“Ecco: per quanto riguarda il nucleare il governo aveva già cancellato il piano; riguardo il legittimo impedimento neanche qui registreremo dei cambiamenti e cioè che Berlusconi deve affrontare i processi così come ha fatto negli ultimi due mesi; poi c'è la questione dell'acqua…”
E qui non mi dica che non ci saranno cambiamenti…
“Qui novità ci saranno ma non nel senso che hanno detto i referendari piuttosto che i Comuni potranno continuare ad affidare l'acqua ai privati, come peraltro già fanno, ma non saranno obbligati a fare una gara. Quindi evviva le municipalizzate inefficienti, evviva gli affidamenti di favore. Mi sembra che si tratti di una grande vittoria per gli ambientalisti che saranno garanti dello spreco degli acquedotti, che inoltre sono anche tra i più inefficienti d'Europa”.
Non negherà però che politicamente questa consultazione avrà effetti politici?
“Anche qui mi sento di dire che non accadrà nulla. I governi si basano sui voti e sui seggi ottenuti alle elezioni politiche, poi confermati di tanto in tanto dai voti di fiducia. Piuttosto penso che questi referendum dovrebbero spingere a liberarci da questa sorta di sudditanza psicologica e culturale. E così purtroppo molti nostri esponenti si sono schierati con tesi a sinistra del governo Prodi. Infatti nella scorsa legislatura proprio l'Unione aveva timidamente tentato di liberalizzare i servizi pubblici locali. E adesso invece questi referendum, fortunatamente solo nelle intenzioni grazie alle norme europee, confermeranno la totale mancanza di concorrenza”.
Francamente, senatore si aspettava questo risultato?
“Questo quorum è il risultato di un'informazione a senso unico. Persino nelle schede neutre messe in onda dagli stessi organi d'informazione si dava per buona la tesi dei referendari. Ad esempio la legge che veniva presentata come privatizzazione dell'acqua in realtà non era altro che un obbligo all'appalto, alla trasparenza. Il legittimo impedimento, invece, veniva presentato come un privilegio assoluto dei membri del Consiglio dei ministri, quando invece la possibilità di chiederlo ce l'hanno tutti i cittadini ed alla fine la decisione spetta al giudice. Di fronte a queste informazione la nostra parte politica non ha opposto una seria resistenza. E la conseguenza è nel risultato di oggi”.
Mi sembra di capire che in questo 57 per cento c'è anche lo zampino del Pdl…
“E' stata fatta una scelta tattica che alla fine si è rivelata perdente. I nostri elettori da una parte si sono trovati preda della mistificazione dei referendari, dall'altra nella più grande incertezza su quale fosse la posizione del Pdl, che appunto non era chiara. Inoltre molti esponenti del Pdl, anche a parte le figure istituzionali, sono andati a votare rilasciando sconcertanti dichiarazioni. Il risultato è stato che un numero considerevole dei nostri elettori è andato a votare”.
Allora i referendari dovranno ringraziare gli elettori di centrodestra per il successo?
“Mi piacerebbe dire che non è così ma si tratta di un fatto matematico. Gli elettori di sinistra non superano nella loro più sfavillante performance il 40 per cento dei cittadini. Questo significa che almeno il 20 per cento degli elettori di centrodestra è andato a votare, contribuendo in questo modo a rendere valido il referendum”.

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