CATANIA RACCOLTA DIFFERENZIATA: . UN PORTA A PORTA CON FALLIMENTO PREVISTO

Un porta a porta per screditare il vero “porta a porta”? La pseudo raccolta differenziata porta a porta in una zona centrale della città forse è stato pensato dall’inizio in una forma fallimentare e così, purtroppo, è stato. Il tutto, come spesso accade dalle nostre parti, per sfruttare inutilmente dei fondi, stavolta provenienti dal Ministero dell’Ambiente? Dall’inizio della raccolta non si è avuta, a mio avviso /essendo anche coinvolto direttamente in quanto residente nella zona) , l’accortezza e l’intelligenza (tanto era solo una sperimentazione e dunque sarebbe durata solo il tempo di consumare il finanziamento) di almeno copiare quello che è stato realizzato da tempo in altre città italiane e non all’avanguardia nella raccolta differenziata. Come si poteva pensare che tale fragile e inconsistente iniziativa avrebbe invogliato i cittadini della zona specifica, almeno quelli, a coinvolgersi ed impegnarsi a differenziare i loro rifiuti, vera e propria risorsa economica e ecologica, senza essere informati a dovere e periodicamente? Come può coinvolgersi un cittadino se non si ha alcuna certezza e alcuna notizia su dove andranno a finire i rifiuti differenziati e quanti questi siano e quali introiti con la loro vendita si sarebbero raccolti? Visto poi che è stata data solo una decina di sacchi solo all’inizio di colore azzurro per inserirvi carta, plastica e lattine, esclusi il vetro e l’umido, vorremmo anche sapere come e dove il tutto è stato separato e assemblato per poi essere inviato nella destinazione di trasformazione. Oltre al fatto che più volte non sono stati rispetta i due giorni, mercoledì e sabato, di raccolta delle buste esposte sul marciapiede restandovi in “bella” mostra per giorni o riversandosi a terra. Questo, ovviamente, ha creato nel cittadino volenteroso e responsabile l’ennesima disillusione a tal punto, come era visibile, da non partecipare più alla raccolta già da mesi. Per non parlare del dovuto riconoscimento in ambito TARSU (ovvero abbassando la tassa sui rifiuti) visto che il Comune dovrebbe risparmiare denaro pubblico non conferendo i rifiuti in discarica , oltre a ricavarne introiti.

Ci sarebbe da dire se questo è il presente (che non cambia di una virgola il passato) come sarà il futuro della raccolta differenziata nella nostra città? Certo ci sarebbe da aggiungere come pensa l’Amministrazione di arrivare entro l’anno al 35% della raccolta differenziata , evitando al contempo di esprimere certe considerazioni per quello che prevede invece la legge regionale ovvero il 65% entro il 2015, solo ed esclusivamente con i fallimentari cassonetti posti qua e là sui marciapiedi ( quasi sempre stracolmi perchè non svuotati in tempo utile)? Ma nel frattempo il tempo trascorre inutilmente e la raccolta differenziata resta al palo. Ai cittadini l’ardua sentenza.

Alfio Lisi

Catania

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