Il direttore di Oggi, Umberto Brindani, riguardo a Strauss – Kahn, accusato di violenza carnale (preferisco quest'espressione al termine di norma usato), scrive: “Come può un uomo ricco, potente, colto, raffinato, in ascesa, andarsi a ficcare in un disastro simile? Certo, non è il primo, e non sarà l'ultimo, a confondere il potere con l'impunità”. A me pare che non si tratti di potere e neppure di confusione tra questo e l'impunità. Si tratta semplicemente dell'incapacità di dominare i propri bassissimi istinti bestiali. E questo, infatti, accade anche a uomini non ricchi, non potenti, non colti, che davvero non possono fare confusione tra il potere che non hanno e l'impunità. Che si tratti di tale incapacità è provato ancor più dal fatto che, nel caso specifico, l'uomo potente non solo avrebbe avuto tutto l'interesse a non mettersi nei guai, ma avrebbe anche la possibilità, essendo appunto ricco e potente, di avere facilmente relazioni con donne. Superfluo ricordare che Strauss – Kahn è da considerarsi innocente sino alla conclusione del processo
Francesca Ribeiro