AMATO, BERLUSCONI, LETTA, PRODI. CHI DI LORO SALIRA’ AL COLLE?

Le elezioni amministrative hanno già dato il loro primo responso. Gli elettori italiani vogliono cambiare rotta e il risultato di Milano che vede per il momento in vantaggio il candidato del centrosinistra, Giuliano Pisapia, è la dimostrazione che una fetta di elettorato vuole la fine dell’era Berlusconi e del Berlusconismo. Risultati definitivi devono ancora arrivare, ma l’emblema delle amministrative è solo il preludio a un’altra patata bollente, difficile da pelare, che si presenterà fra due anni quando oltre al nuovo Parlamento, ci sarà da eleggere il sostituto di Giorgio Napolitano al Quirinale. Già nel 2006, in occasione dell’elezione dell’ex leader PCI al Colle, si è assistito a una brutta scena ovvero un Capo dello Stato eletto solo con i voti di una parte politica, quella dell’Unione di Romano Prodi, fresca vincitrice delle elezioni di cinque anni fa. Il dictat di Berlusconi fu molto chiaro, “no ad un ex comunista al Colle”. Napolitano, dopo la sua elezione e con il trascorrere del tempo, si è conquistato la fiducia anche del centrodestra che si astenne dal votarlo, ma la sua scesa alla massima carica dello stato e il modo in cui ciò è avvenuto sono l’esempio di come ormai stia diventando sempre più difficile trovare una figura imparziale che accontenti entrambi gli schieramenti politici e che riceva di conseguenza ampi consensi. Gli unici candidati finora papabili per la successione a Napolitano sono Giuliano Amato, Silvio Berlusconi, Gianni Letta e ultimamente si parla anche di un’ipotesi tutta da analizzare, ma non impossibile, di Romano Prodi. Amato e Letta sono figure molto stimate nel mondo politico, apprezzate dall’opinione pubblica e una loro eventuale candidatura al Colle potrebbe essere accolta con ampi consensi. Il primo, ex leader socialista ed ex Presidente del Consiglio, ma soprattutto grande costituzionalista, è una figura molto stimata in politica estera. Letta, amico e uomo di fiducia di Berlusconi, da diciassette anni con l’incarico di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, è stato varie volte applaudito per il suo modo di placare gli animi durante le classiche scaramucce che sono solite verificarsi nelle aule politiche. Un grande esempio d’imparzialità pur essendo braccio destro e indiscusso di un leader di partito. Discorso un po’ diverso per l’attuale premier Silvio Berlusconi e per l’ex Presidente del Consiglio, Romano Prodi. Sono entrambi due figure di grosso spessore; il primo affermatosi nel mondo dell’imprenditoria italiana e sceso in politica con l’intento di costruire un movimento che accogliesse tutti quei politici che non si riconoscevano più in alcuna corrente dopo la caduta della prima Repubblica. Il secondo ha un passato da Ministro dell’Industria, Artigianato e del Commercio nel IV Governo Andreotti. Presidente dell’Iri per ben due mandati, primo fondatore dell’Ulivo e già Presidente del Consiglio dei Ministri; la prima volta nel periodo 1996- 1998, il secondo incarico arriva nella breve legislatura 2006- 2008. Prodi ha ricoperto e con grande successo, il ruolo di Presidente della Commissione Europea dal marzo 1999 fino al novembre del 2004. Berlusconi e Prodi, nonostante i loro percorsi di grido, sono figure oggetto di discussione all’interno dei vari schieramenti politici e una loro eventuale elezione alla prima carica dello Stato, dipenderà molto dall’esito delle politiche. Prodi paga la fine prematura e discussa del suo secondo Governo mentre il Cavaliere è criticato e non poco da una parte dell’opinione pubblica e della stampa, per le sue vicissitudini personali. Solo un’ampia maggioranza potrebbe garantire loro la nomina a Presidente della Repubblica. Fare previsioni in questo momento sarebbe ridicolo, ma la figura del Capo dello Stato, vista l’aria poco felice che si respira dentro la nostra politica, rischia di diventare il terno all’otto più intrigante ed intricato degli ultimi venti anni. I tempi d’oro in cui aleggiavano figure del calibro di Segni, Saragat, Leone e Pertini, giusto per citare alcune degli illustri personaggi che hanno avuto solo applausi dal popolo italiano, sono ormai lontani anni luce.

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