Il Gruppo Alpini di Ginevra tra i 100 mila alpini che sfilano nelle vie di Torino tra una folla di oltre 600 mila persone

Di Carmelo Vaccaro per “La Pagina di Zurigo” e “La Notizia di Ginevra”

Oltre 100 mila alpini, insieme ad amici e famigliari, sono arrivati a Torino, già lo scorso venerdì 7 maggio, per l’Adunata del 150 Anniversario dell’Unità d’Italia.
7, 8 e 9 maggio si sono ritrovati per l’84ma Adunata Nazionale dove Torino, in qualità di prima Capitale d’Italia, è stata teatro di una magnifica ed unica manifestazione del genere.

Sabato 8 maggio, la delegazione di 45 persone del Gruppo Alpini di Ginevra, si è ritrovata per iniziare l’ennesima emozionante esperienza dell’Adunata Nazionale. Il Capo Gruppo Antonio Strappazzon, ricorda lo svolgimento del programma con le varie tappe e i doveri la quale gli alpini sono chiamati a rispettare. Dopo una breve visita al Castello di Stupinici, Residenza di Caccia di Vittorio Emanuele II, il Gruppo si è avviato verso l’Hotel per il pranzo. Nel pomeriggio visita di Torino avvolta da un manto di tricolori e penne nere, che si confondevano con la prima tappa del Giro d’Italia. Nel centro della prima Capitale d’Italia, l’atmosfera si è presentata come il preludio di una grande festa come solo i nostri alpini sanno generare in occasione dell’Adunata annuale. Una marea di alpini, famigliari e amici, in maniera disciplinata, hanno invaso il centro storico di Torino.

Già dalle prime ore di domenica 9 maggio, entusiasmo e commozione travolgeva gli alpini del Gruppo di Ginevra: l’ora della sfilata era prossima. Tutti puntuali all’ammassamento dove abbiamo ritrovato i Gruppi della Sezione Svizzera, capeggiati dal neo Presidente sezionale, Fabio Brembrilla e il Capo Gruppo di Palazzolo, Mario Simoni, gemelli del Gruppo di Ginevra. appena il tempo di scattare qualche foto e subito pronti, per file di nove, al momento tanto atteso.

La Sezione Svizzera è pronta per la partenza con in testa il labaro sezionale portato magistralmente dal Vive Capo Gruppo Alpini di Ginevra, Franco Vola, scortato dal Presidente della Sezione Elvetica, Fabio Brembilla e dal direttivo, dietro i gagliardetti dei Gruppi in Svizzera, quello di Ginevra portato dall’Alpino Giacomo Schiagno, seguiti dai Gruppi.

“A Torino per l’Italia”, il motto dell’84ª Adunata stampato su uno striscione ha aperto alle 9,00
sfilata degli alpini dell’ANA. Due chilometri e mezzo il percorso della sfilata che in piazza San Carlo ha ricevuto il saluto delle Autorità presenti in Tribuna.
In testa gli alpini in armi e il Labaro dell’ANA scortato dal Presidente Nazionale Corrado Perona e del direttivo dell’Associazione, dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Biagio Abrate, dal Comandante delle Truppe Alpine, Gen. C. A. f. (alp.) Alberto Primicerj, dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, dal Sottosegretario di Stato alla Difesa, Guido Crosetto Consiglio e dal Sindaco di Torino, Sergio Chiamparino.
Si sono susseguiti i reduci e gli alpini provenienti dalle 32 sezioni ANA nei vari Paesi del mondo, un fiume di Penne Nere, 100 mila circa, terminerà di sfilare alle 20.00. La sfilata è stata chiusa dallo striscione “Arrivederci a Bolzano”, la città altoatesina che ospiterà l’Adunata nel 2012.

Il legame tra gli alpini in congedo dell’ANA e quelli in armi è stato rappresentato, in questa Adunata, da due momenti particolari: la presenza in tribuna della mamma di Luca Barisonzi, l’alpino ferito in Afghanistan il 18 gennaio scorso e attualmente ricoverato a Milano. “Sono qui perché me l’ha chiesto Luca. Spero che l’anno prossimo possa esserci lui.” Luca ha seguito la diretta della Rai dal suo letto d’ospedale.
La sezioni di Vicenza ha invece sfilato portando su un cuscino il cappello di Matteo Miotto, morto in Afghanistan il 31 dicembre scorso.
Vittorio Brunello, direttore del mensile dell’ANA “l’Alpino” http://www.ana.it, nell’intervista che ci ha concesso, ha evidenziato alcuni punti che fa dell’ANA un’Associazione unica nel suo genere.

Direttore, qua’è il valore aggiunto nell’Adunata del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia ?

Questa è l’Associazione Nazionale Alpini dove ci troviamo tutti gli anni col desiderio di far festa.
Tuttavia, quest’anno c’è una valore in più. Oggi la scena non l’hanno conquistata le solite facce con i soliti discorsi, oggi sono protagonisti gli italiani che si sono appropriati della propria identità anche attraverso questa Adunata Nazionale Alpini. In questo momento c’è un’Italia vera e questa festa lo conferma.

Sovente parliamo dei valori alpini ma spesso dimentichiamo di citare quali sono e il messaggio che si vuole trasmettere.

Sui valori alpini io ci credo fino in fondo, altrimenti non sarei qua. Quello che non mi va bene è sentire ripetere, in maniera monotona, “i nostri valori”. Ma io li voglio concretizzare e, se i nostri valori, diventano un segno e danno un significato ben venga. Ma quali sono questi valori in cui crediamo, diamogli un nome: italianità,la voglia di stare insieme in tutta spontaneità, la solidarietà, una certa correttezza. La base della nostra Associazione è la gratuità, mi cito per fare un esempio: sono cinque anni che sono Direttore de “l’Alpino” a stipendio zero, questo è la mia forza, la nostra forza. Al contrario di altri che si riempiono la bocca di valori senza praticarli o, addirittura, li boicottano. Qui dobbiamo essere coerenti, la coerenza nell’Alpino è fondamentale, se dico una cosa per esibirmi, tradisco lo spirito Alpino. Si è detto che, in occasione dell’Adunata di Bergamo nel 2010, gli alpini hanno speso 60 milioni di euro, ma nessuno ha precisato che, gli alpini, li hanno tirati fuori dalle proprie tasche.

Questa è stata la prima volta che ho partecipato ad un’Adunata degli alpini e posso affermare che, al di la della retorica, i “valori dello spirito alpino” potrebbero essere una reliquia a chi ha dei dubbi su l’unità d’Italia ed i suoi principi.
Sono stato avvolto da tante emozioni, come quello di vedere da vicino, Cristiano Dal Pozzo, classe 1913, reduce dell’Abissinia che a 98 anni sfila in carrozzina e, sostenuto dalle sue grucce, prosegue gli ultimi 20 metri passando davanti al Labaro Nazionale e del Tricolore, asciugandosi gli occhi, saluta emozionato le autorità nella tribuna. Ignazio La Russa, Ministro della Difesa è sceso per consegnargli una medaglia, seguito dalle autorità militari ed il Presidente Perona, per rendere omaggio al più anziano Alpino del raduno. Oppure, una moglie, una mamma che tengono che tengono il quadro del loro caro per farlo partecipare, in qualche modo, all’Adunata.
Lo spirito alpino è un sentimento che penetra e coinvolge anche chi non è alpino, basta possedere la sensibilità di capire l’attaccamento incondizionato alla Patria, al Corpo, all’amicizia e alla solidarietà. GRAZIE Gruppo di Ginevra…

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