di Carla Isabella Elena Cace
Il 15 e 16 maggio con le elezioni amministrative saranno chiamati al voto quasi 13 milioni di italiani. Una delle sfide cruciali è senza dubbio quella per la poltrona di sindaco di Milano, città amministrata da Letizia Moratti, in corsa per il secondo mandato. Il centrosinistra candida, dopo la scelta delle primarie, l’ex magistrato Giuliano Pisapia. Il Terzo Polo, invece, propone Manfredi Palmeri, attuale presidente del Consiglio Comunale. Scopriamo quale clima si respira, a pochi giorni dalla sfida elettorale, attraverso le parole del senatore meneghino Giancarlo Serafini.
La campagna elettorale di Milano è caratterizzata da toni molto accesi. Lei, da milanese, cosa ne pensa?
“A Milano, per tradizione, la campagna elettorale assume contorni nazionali. Ciò avviene oggi più che mai, con le prospettive dell'Expo 2015 e di altri importanti progetti per la Lombardia. Milano rappresenta un grosso traguardo politico e sono più di vent'anni che la sinistra non vince nella nostra città. Ecco il perché dei toni accesi. Ma non ho dubbi sul fatto che il sindaco Moratti stia conducendo una campagna elettorale eccezionale per difendere i progetti e gestire tutto il 'nuovo' che verrà”.
Ritiene che la Moratti possa vincere al primo turno?
“Anche questa è una tradizione che negli anni si è sempre rinnovata: la vittoria al primo turno. Molti affermano che stavolta ciò non avverrà. Io sono invece convinto del netto successo. Come sempre ci sono le “Cassandre della politica”. Ad esempio i media parlano spesso della disaffezione dei cittadini. Io sto girando molto e vedo proprio il contrario: votare il sindaco della propria città è uno stimolo per tutte le categorie, dai giovani ai commercianti, dagli anziani agli industriali. Questo perché si sceglie un primo cittadino con cui tanti hanno un rapporto diretto”.
Cosa potrà fare di concreto per la città il sindaco Moratti in questo secondo mandato?
“Io l'ho seguita parecchio in questi giorni e posso riportare ciò che lei ripete sempre nei comizi: una buona gestione del cambiamento radicale urbanistico conseguente all'Expo del 2015, l'obiettivo di piantare oltre 20.000 alberi nel centro e le periferie della città, piste ciclabili. In pratica lei vuol conferire una dimensione ancora più umana alla città di Milano”.
Questo voto, a suo avviso, avrà una valenza politica?
“Avrà soprattutto una valenza politica nazionale. Io baratterei una vittoria a Milano con una sconfitta da altre parti. Il trionfo elettorale a Milano ha un significato estremamente importante e sono convinto che gli elettori ci premieranno perché la gestione del sindaco Moratti è stata estremamente oculata: non ha aumentato alcuna tassa, né il costo dei trasporti pubblici. La gente è consapevole di questo e non si fa influenzare da quella parte di stampa faziosa che parla male 'a priori' di Letizia Moratti”.