BUCCHINO (PD): LE ESIGENZE DELL’INPS E I DIRITTI DEI PENSIONATI RESIDENTI ALL’ESTERO

La campagna dell'Inps di verifica dell'esistenza in vita dei nostri
pensionati residenti all'estero, che l'Istituto previdenziale italiano ha
da un paio anni deciso di effettuare in maniera sistematica, suscita
puntualmente polemiche, proteste, prese di posizione. Quest'anno l'Inps ha
avviato una generalizzata verifica di esistenza in vita attraverso la
localizzazione del pagamento di una rata delle pensioni presso gli sportelli
della “Western Union” – azienda che di norma si interessa quasi
esclusivamente del trasferimento di denaro da un Paese all'altro – per la
riscossione diretta da parte dei pensionati. La riscossione varrà come prova
dell'esistenza in vita del pensionato. Secondo l'Inps tale prassi, già
adottata nel 2010, dovrebbe consentire di ottenere in tempi molto contenuti
una situazione aggiornata e inequivocabile in merito alla correttezza delle
erogazioni pensionistiche a livello mondiale (si tratta in altre parole di
un tentativo di ridurre quello che viene considerato dall'Inps un fenomeno
fraudolento ed esteso di riscossione della pensione di pensionati deceduti).
E' opportuno precisare che la campagna di quest'anno riguarda i pensionati i
quali non hanno fornito recentemente prova di esistenza in vita o la cui
ultima certificazione è antecedente al 2 settembre 2010. L'Inps sostiene che
tale verifica verrà realizzata in modo scaglionato nell'arco di tre mesi:
con il pagamento di maggio 2011 saranno interessati i pensionati che
riscuotono mensilmente, residenti nel continente americano; con quello del
1° giugno 2011 la verifica sarà estesa ai titolari di pensione residenti in
tutti gli altri Paesi; con quello del 1° luglio 2011 saranno interessati
tutti i pensionati pagati semestralmente a prescindere dalla residenza.
L'Inps assicura quindi che alla fine dell'operazione sarà ripristinata la
precedente modalità di pagamento, a meno che il pensionato non decida di
continuare ad avvalersi della Western Union.

I pensionati interessati quindi per poter riscuotere la rata della pensione
dei mesi di maggio o di giugno dovranno recarsi presso uno sportello della
Western Union. Un'operazione teoricamente semplice da realizzare ma che
spesso, purtroppo, non è così. Infatti molti pensionati lamentano di non
avere ricevuto alcun preavviso e molti altri di non essere in grado di
recarsi, per vari motivi, presso una filiale della Western Union.

La banca incaricata del pagamento delle pensioni all'estero, la ICBPI,
avrebbe dovuto assumere le idonee iniziative per informare i pensionati
residenti all'estero, i patronati e le sedi consolari.

L'ICBPI sostiene di aver inviato ai pensionati lettere in italiano e in
inglese in cui vengono fornite indicazioni in merito alle modalità di
accertamento e il codice identificativo del pagamento. Nelle lettere sono
indicati numeri di telefono e di fax nonché l'indirizzo di posta elettronica
della banca da utilizzare per la richiesta di chiarimenti e informazioni.
Viene reso altresì noto il sito internet che consente di individuare la più
vicina sede della Western Union ove riscuotere la pensione. Sembrerebbe che
per alcuni Paesi del Sud America la Western Union abbia attivato un help
desk telefonico.

Nel caso in cui esista in oggettivo impedimento per il pensionato a recarsi
di persona presso uno sportello della WU per la riscossione (ad esempio
pensionati impossibilitati a deambulare o ricoverati in case di riposo o di
cura), l'Inps ha assicurato che il pagamento potrà avvenire per il tramite
di un delegato, previa presentazione di idonea certificazione di esistenza
in vita.

Tuttavia in questi giorni, nonostante si presume la buona volontà e
l'interesse dell'Inps e dell'ICBPI affinché la verifica di svolga
regolarmente e speditamente, l'operazione non si è sempre svolta in maniera
semplice ed efficiente. Molte lettere non sono mai arrivate – numerose sono
le persone che ci hanno scritto esasperate -, gli sportelli della WU non
sempre si sono dimostrati informati e disponibili, i pagamenti sono stati
effettuati in alcuni Paesi in valuta locale e non in euro, e troppe volte è
mancato quel raccordo e quell'intesa tra Inps e banca erogatrice che
avrebbero potuto risolvere efficacemente gli intoppi che si sono verificati.

Se da una parte quindi non si può eccepire la legittimità dell'operazione di
verifica di esistenza in vita dei pensionati, dall'altra auspicherei una
maggiore attenzione dell'Inps ai diritti dei nostri pensionati, quelli
onesti che sono la stragrande maggioranza, affinché la loro pensione sia
erogata senza impacci e senza ritardi, e che sia più tempestivo l'intervento
dell'Istituto nei casi in cui le pastoie burocratiche delle banche
interessate complichino le procedure di erogazione.

Infine vorrei stigmatizzare alcuni articoli e commenti di singoli
giornalisti e di improvvisate organizzazioni dell'emigrazione che
pretestuosamente e fulmineamente si sono erti a paladini della causa dei
pensionati accusando di inattività i parlamentari eletti all'estero. Vorrei
ricordare a questi improvvisati recensori che la politica
socio-previdenziale a favore o contro gli italiani all'estero la fa il
Governo in carica e che molti dei parlamentari del centro sinistra eletti
all'estero, tra cui il sottoscritto, hanno dedicato gran parte della loro
attività parlamentare a difendere i diritti dei pensionati e a proporre le
soluzioni ai loro problemi troppo spesso banalizzati e ignorati dal
centrodestra di Silvio Berlusconi.

On. Gino Bucchino

Camera dei Deputati

Via della Missione 8 – 00186 Roma

Segreteria:

Tel. 06 6760 5703 – Fax 06 6760 5005

bucchino_g@camera.it

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